Lepo_esie di Sara Lepori
Voce alle Donne
recensione di Emma Fenu
Lepo-esie è una silloge poetica di Sara Lepori sublimamente illustrata da Claudio Rossi.
Di cosa tratta Lepo_esie?
Ci vuole cuore e coraggio.
Guardiamoci e raccogliamo storie sospese fra urla del silenzio, svegliamo lemmi sopiti dietro palpebre pesanti, accarezziamo lividi che segnano corpi e carta: sono i pensieri interrotti nel pugno dell’incomunicabilità.
Ci vuole cuore e coraggio.
Concediamo tempo, tempo regalato a noi e agli altri che consente l’ascolto della melodia delle parole taciute, e la visione delle scie colorate del non detto.
Non ci è possibile far tacere il clangore dei pensieri ribelli né ostinarci a ritrarre le mani dal contatto per portare le stesse con i palmi sulle nostre orecchie, per non udire il pianto di alberi, bestie, corpi e anime, fusi nell’armonia del tutto.
Il pianto catartico sprigiona arcobaleni di rinascita.
Ci vuole cuore e coraggio.
Perché leggere Lepo_esie?
“Ma quel fruscio
la penna così racconta,
tornerà a risuonare ancora una volta.”
Lepo_esie di Sara Lepori, un piccolo gioiello, ci ricorda che abitiamo fra cielo e terra, in bilico fra refoli di vento e schiuma di mare, con lo stupore e la meraviglia di essere ancora vivi, dopo infinite morti.
Link d’acquisto
https://www.ibs.it/lepoesie-ediz-illustrata-libro-sara-lepori/e/9791280026378
Sinossi
L’uomo canta ancora prima di imparare a parlare, poi quando diventa padrone delle parole, inizia a seminarle e a coltivarle.
La poesia di Sara Lepori è questo: suono, pause, ritmo. Unione e armonia che fissano le parole come note sulla carta, quindi musica. Poesia incisiva e diretta, che ti obbliga a pensare e interpretare, perché l’autrice incastrando le sue emozioni nel testo, ha reso visibili le nostre, alleggerendone il peso ma non l’importanza.
E quando leggiamo versi che recitano, Voglio essere libero/ da protezioni/ non dico nudo/ ma spogliato/ dalle preoccupazioni, prendiamo atto del fatto che sono nati in questo tempo, ma sono capaci di mettere radici, per germogliare in altre stagioni, perché le emozioni non scoloriscono e non scadono.