Il Trasloco di Stefania Contardi

Voce alle Donne

di Emma Fenu

il trasloco

 

 

 

Il Trasloco è un romanzo atobiografico di Stefania Contardi edito dalla Giovane Holden Edizioni nel 2024.

 

Di cosa tratta Il Trasloco?

 

Nella mia vita ho traslocato undici volte, UNDICI, e vi includo anche i tre trasferimenti fatti da bambina, voluti e gestiti dai miei genitori, perchè anche io ho dovuto saltare fra gli scatoloni, cambiare cameretta e gli amici in cui giocare sotto il palazzo, come si usava all’epoca, quando non ci potevano vedere attraverso un telefonino. Anzi, il telefono era uno e bisognava lasciarlo libero sempre, perchè mio padre era medico di base.

Gli altri traslochi li ho progettati, di mia sponte, fra nazioni e continenti, fra partenze e ritorni: sono una nidificatrice seriale perchè lo so molto bene che in questa casa di Trento vivrò una parentesi della mia vita e, se prima avevo più certezze – la casa era quella di Alghero abitata dai miei genitori – ora non mi basta più. Voglio un castello, in’aria s’intende, che sia solo mio.

E credo di avervi introdotti nel clima del libro con questo inizio atipico per una recensione.

Stefania vive in Veneto, è  moglie e madre di figli piccoli e adolescenti più un coniglio nano ed è anche lavoratrice, nel senso che riveve un salario, produce reddito: è economicamente utile. Dopo quindici anni di vita frenetica, decide di tornare nella sua Liguria, precisamente a Genova, nella zona che definisce “bassa”, ossia quella meno elitaria, fatta di palazzi, viuzze e odori che si fondono con il mare vicino, molto vicino.

Non è la prima volta che cambia casa, ma quelli, quando era sola e giovane, erano solo traslochi: questo è il Traslovo, o almeno si presenta come tale. Nel momento della narrazione, le case sono tre: quella da vendere, quella appena comprata, una chicca cinquecentesca, e quella di transito, nello stesso pianerottolo dei genitori di lei, che sono divenuti i Nonni per definizione.

E se è una buona idea cercare di abitare vicino ai parenti anziani, non lo è vivere in un colosseo o in un porto di mare, dato che la meta è marinara, senza smettere di essere mamma – figlia di tutti, alle prese con la demenza senile, gli acciacchi, le domande disarmanti, le lamentele articolate. Il marito, calmo, sopporta, e anche il coniglio, suppongo.

Ma Stefania, mentre impacchetta e spacchetta centocinquanta scatole (Tesoro, mi hai battuta, io non ho mai superato le cento!), si culla in questioni filosofiche: a cosa servono le cose? Perchè ci affezionaniamo ad esse? Come disfarsene? E di quali non disfarsi mai?

E noi stessi non diventiamo cose in una società in corsa produttiva dove non è lecito invecchiare, non avere un lavoro contemporaneo a una perfetta gestione della famiglia, non portare i tacchi sempre come Barbie e non eseguire i compiti dei figli mentre la torta cuoce in forno?

E sarebbe anche sopportabile se il professore del nostro pargolo non valutasse con sei un disegno tecnico che ci ha portato a passare la notte in bianco.

 

Perché leggere Il Trasloco?

 

 

Perché è ironico, irriverente, sfrontato e, proprio per questo, profondo, commovente, struggente.

Il Trasloco non è un lutto, è una rispolverata alla memoria, un percorso di (ri)nascita a qualcosa e di morte ad altro, come avviene ogni giorno, per ogni mutamento ed evoluzione, sempre seguita dall’aggettivo prossima e mai ultima.

Forse un ultimo trasloco, senza scatole, esiste. E se non fosse l’ultimo?

Chi può dirlo? Restate pronti a cambiare, perchè la fine del romanzo la ha decisa Stefania Contardi, quella recensione la decido io, ma il punto, e qui sta il punto, quello lo mettete voi.

Buona lettura.

 

 

Link d’acquisto

https://www.ibs.it/trasloco-libro-stefania-contardi/e/9791254573631?inventoryId=706481076&queryId=6fc69f588c0d6fe66bee009697d16c35

 

Sinossi

Dalla provincia veneta a una casa nel centro storico di Genova, il Trasloco è ben più di un semplice spostamento.
È una rivoluzione, una metamorfosi essenziale, una sfida che prende fin nel profondo.

La protagonista, con suo marito, tre figli, genitori anziani e un coniglio nano, si trova alle prese con una radicale trasformazione. Guidare il suo piccolo popolo famigliare nel delicatissimo passaggio dal passato della Vecchia Casa, con il suo carico di ricordi, fin nella terra incognita della Nuova Casa, attraverso un interregno forse non lungo ma complicato nella Casa dei Nonni, è impresa che chiede cuore forte, determinazione e tantissima energia.

La frenesia che avvolge ogni cosa alla partenza è vertiginosa, ma si apre improvvisamente in momenti di nostalgia, in cui affiorano mille dettagli di un passato che non si può dimenticare.

Di là invece, c’è tutta una nuova città a cui abituarsi, con gli oggetti che vanno piano piano a posto, le strade che conquistano una differente familiarità, coi saluti dei negozianti e i percorsi obbligati, gli orari che mai si adattano alla diversa routine.

Persone, memorie, desideri e un gran mucchio di roba si confondono nel vortice di un’avventura travolgente, nella cui vibrante vivacità quasi echeggia una sorta di epica moderna, dove piccoli eroi quotidiani vanno in cerca di altri se stessi affrontando una prova assai singolare.

Un racconto tamburellante, brillante e mai superficiale, riesce a catturare quella magia che sa fare solo la vita, che sfuggendo da tutte le parti, si fa scoprire sempre stupefacente.

Titolo: Il Trasloco
Autore; Stefania Contardi
Edizione: Il giovane Holden, 2024