Giovanni Boldini e le sue divine

(donne fuori da ogni cliché)

a cura di Sara Cancellara

 

giovanni boldini

Giovanni Boldini fu un pittore italiano dell’Ottocento: la mostra a lui dedicata, nello splendido Palazzo Mazzetti di Asti, è stato uno dei miei appuntamenti preferiti per scaldarmi dal freddo di una mattinata invernale.

Comincio a pensare che meglio tardi che mai, che se c’è una cosa che mi salva sempre questa è l’arte.

Sì, perché quando ero una giovane liceale il grande Dalì mi tese la mano e mi condusse in un mondo surreale fatto di orologi molli, corpinudi distesi su scogli (una delle mie opere preferite “Sogno causatodal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima delrisveglio”) e poi quel viaggio a Figueres, tra Girona e la Costa Brava perseguire le sue orme.

insomma, non ci siamo potuti conoscere di persona, ma questo è stato un buon modo per sapere un po’ più di lui.

Adesso che sono impegnata a leggere (grandi classici e non), a districarmi tra prose incalzanti e ricerche estenuanti di film chepossano soddisfare le mie aspettative sulla piattaforma Netflix ( per fortunaho ripreso anche la buona abitudine di andare al cinema) stogustando il potere salvifico della pittura.

Torniamo alla mostra di Giovanni Boldini a Palazzo Mazzetti di Asti, dal 26 novembre 2022 al 10 aprile 2023.

Avete presente quella sensazione di arrivare in un posto e questo postovi accoglie più di quanto voi abbiate immaginato?

Genio ferrarese, talentuoso ritrattista della Belle Époque il mondo di Giovanni Boldini è travolgente e farsi ritrarre da lui lo sarà stato altrettanto.

Donne aristocratiche affascinanti che davanti al cavalletto abbandonanola loro superbia per svelare l’anima più intima.
Ah le divine, dalla femminilità seducente e personalità magnetica, qui la bellezza non è solo puramente estetica.
Senza veli, con abiti da sera, occhi febbrili, capelli rosso fuoco, la pelle bianchissima di cipria, qui vi è un “lampo di luce da acchiapparsi al volo”.

Donne di delicata civetteria che scintillano, che per le loro relazioni sentimentali scatenano il risentimento della noblesse francese.

Mi chiuderò in qualche biblioteca a ripercorrere la vita di Cléo de Mérode, ballerina dell’opera di Parigi ipotizzando chissà quali conversazioni tra lei e Boldini mentre lui coglieva l’essenza di lei e lei lasciava fluttuare i suoi abiti con atteggiamento di donna emancipata e desiderata.

La mia buona dose di momenti intensi.

 

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Giovanni Boldini – Asti