“Le tre del mattino”, di Gianrico Carofiglio
Recensione di Elisabetta Corti
Antonio è un bambino come tanti. Va a scuola, gioca a calcio, ha molti amici.
A parte un piccolo incidente nell’infanzia, decretato come malore passeggero dal medico di famiglia, la sua vita scorre tranquilla fino al giorno in cui, adolescente, quel passato malore si trasforma in una prognosi molto dura: epilessia.
Un colpo nella vita di Antonio e in quella dei suoi genitori, separati da tempo, che temono per lui.
Proprio per via della separazione, Antonio non ha un buon rapporto con il padre.
Nelle visite sporadiche e gli incontri tra i due, c’è un clima molto teso.
Antonio è freddo, non racconta, non ascolta.
È convinto che sia suo padre la causa della separazione, la causa delle sofferenze di sua madre.
Finchè si affaccia nella vita di Antonio e di suo padre, una città: Marsiglia.
Marsiglia, dove il medico francese gli dice che le può bere le bevande gassate.
Marsiglia, dove tre anni dopo la prima “condanna”, Antonio deve recarsi per ascoltare la sentenza finale sulla sua malattia.
Il viaggio a Marsiglia si rivela come una grande occasione per padre e figlio. Del tutto inaspettatamente, si ritrovano a dover passare tre giorni e due notti completamente svegli.
Già, completamente svegli.
E complice il tempo da far passare, una buona cena ed un bicchiere di vino, Antonio e suo padre cominciano a parlare.
Nella vera notte buia dell’anima sono sempre le tre del mattino
“Le tre del mattino” è il secondo romanzo di Gianrico Carofiglio che ho il piacere di leggere.
La storia è apparentemente molto semplice, ma lo sviluppo è molto interessante.
Il rapporto tra Antonio e suo padre, che all’arrivo a Marsiglia è quasi inesistente, comincia a rifiorire in maniera molto semplice.
Le parole sono il tema chiave del romanzo ed Antonio, già dalle prime ore in compagnia del padre, scopre una persona diversa.
Da qui il suo istinto nel voler scavare, per andare oltre. Ecco una persona che conosce da quasi 18 anni, ma che non conosce affatto.
Il ritmo è vario: a volte incalzante, a volte pacato. Di certo, i personaggi sono ben caratterizzati, visualizzabili.
Non necessariamente diventano familiari al lettore, perché la familiarità in questo caso è riservata ad Antonio e suo padre ed a quello che sta succedendo tra di loro.
Mentre le ore passano, la nebbia tra padre e figlio si dirada. Non è una risoluzione totale, ma è l’inizio di un rapporto su cui lavorare.
Se la gente crede che la matematica non sia semplice, è perché non si rende conto di quanto complicata sia la vita
Non posso mentire: il romanzo mi ha appassionato parecchio. E anche la descrizione di Marsiglia, a volte solo in sottofondo, altre in primo piano, ha accompagnato il racconto egregiamente.
Un romanzo introspettivo, ma non eccessivo. Su cui si può pensare, ma non crucciarsi.
Un’altra bella interpretazione della vita da parte dell’autore, che per questo mio secondo approccio, non ha deluso.
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Titolo: Le tre del mattino
Autore: Gianrico Carofiglio
Editore: Einaudi