“La nemica” di Brunella Schisa

recensione di Sabrina Corti

La nemica

La nemica di cui si parla è Maria Antonietta d’Asburgo Lorena, Regina di Francia.

La sua antagonista è Jeanne Valois de La Motte.

Jeanne Valois de La Motte

La storia, conosciuta come “l’affare della collana” o, in lingua francese, “l’affaire du collier” è  nota:

Jeanne de La Motte, cortigiana sconosciuta alla Regina, bisognosa di danaro per mantenere il proprio tenore di vita, organizza una truffa ai danni della Sovrana e del Cardinale di Rohan. Quest’ultimo, inviso a Maria Antonietta, cerca in ogni modo di entrare nelle sue grazie.

Quando Jeanne de La Motte ne viene a conoscenza organizza il piano truffaldino: fa credere al Cardinale di Rohan che la Regina è interessata all’acquisto di un collier di valore incommensurabile ma che non può esporsi in prima persona poiché la nazione versa in grave crisi finanziaria, e che intende acquistarla con la mediazione del Cardinale il quale potrà poi godere delle benevolenze della sovrana.

Jeanne convince il Cardinale a prendere contatto con i gioiellieri per concordare l’acquisto, proponendosi di fare da tramite tra lui e la Sovrana. In effetti il collier verrà consegnato dai gioiellieri a Jeanne, su garanzia di pagamento del Cardinale de Rohan, ma i gioiellieri non verranno mai saldati. Quando questi ultimi, stanchi delle promesse di Jeanne de La Motte, riescono a far giungere le loro richieste di pagamento alla Sovrana, lo scandalo esplode: Maria Antonietta non aveva ordinato alcun collier, non conosce Jean de La Motte e odia profondamente il Cardinale di Rohan, al quale mai avrebbe affidato alcun mandato.

Del collier non vi è più traccia.

La Regina Maria Antonietta, il collier dello scandalo e il Cardinale de Rohan

A fronte di tale scandalo il Sovrano, Luigi XVI, allo scopo di fare emergere la totale estraneità della Regina ne “l’affaire du collier“, incarica il Parlamento di prendere una decisione e il Parlamento propende per un pubblico processo.

Alla sbarra vi sono: il Cardinale di Rohan, Jeanne de La Motte, Nicolas de La Motte (consorte di Jeanne) e il Conte di Cagliostro, tutti imputati di aver preso parte alla truffa e al furto del collier al solo scopo di screditare Maria Antonietta.

Al termine del processo una ed una sola sarà la condannata: Jeanne de La Motte.

La pena: marchiatura a fuoco sulle spalle della lettera “V” di voleur (ladra) e la reclusione a vita nella Grande Forza della Salpêtrière.

Qui ha inizio il romanzo “La nemica” di Brunella Schisa

Marcel de La Tache, giovane ed impacciato cronista di una gazzetta filo borbonica parigina, si trova ad attraversare per caso la Cour de Mai in quella mattina del 21 giugno 1786.

I suoi pensieri vengono interrotti da brutali urla provenienti dal patibolo posto oltre il cancello del Palazzo di Giustizia, e dagli opposti commenti della folla assiepata per assistere all’esecuzione.

Fattosi largo tra la folla, la scena che si trova davanti non lo abbandonerà mai: una giovane e bellissima donna sta per essere marchiata. Quella donna è Jeanne de La Motte. 

La forza, il carattere e la disperazione di Jeanne impediscono al boia di eseguire con precisione il suo operato: Jeanne, a causa della sua furia, viene marchiata per errore sul seno e poi, come la sentenza ha previsto, sulle spalle.

L’esecuzione della condanna di Jeanne de La Motte

Marcel de La Tache non si da pace: vuole conoscere meglio Jeanne e farne un articolo.

Non intende però piegarsi alle linee della Gazzetta, vuole andare a fondo.

Prende quindi corpo nelle pagine di questo romanzo un viaggio storico (basato su atti e documenti processuali, testimonianze scritte dei protagonisti dell’epoca, lettere verificate come originali) in quella che fu la vita di Jeanne de La Motte, dal suo arresto alla sua fuga al suo esilio volontario londinese.

Le pagine che Brunella Schisa ha scritto mi hanno ipnotizzata: non è solo la storia di Jeanne de La Motte e il suo unico desiderio, quello di annientare la sua nemica, la Regina, con la pubblicazione dei suoi Memoires.

Si tratta di una rappresentazione conferente della vita quotidiana, politica e sociale del periodo che portò alla fine dell’ Ancien Régime, alla Rivoluzione francese, al periodo del Terrore.

Gli unici personaggi di fantasia sono il cronista Marcel de La Tache, che ci accompagna in questo viaggio, il suo collega e collaboratore e la giovane moglie di Marcel.

Tutti gli altri personaggi sono storicamente esistiti ed i fatti a loro collegati, reali.

Degna di nota la rappresentazione dei luoghi (la miseria della vita alla Salpêtriere, la vita quotidiana nelle case dei borghesi, le azioni nelle strade durante i giorni della rivoluzione,…).

Il collier non fu mai più ritrovato.

Nè Jeanne potè godere dei diamanti che lo componevano (smembrato, servii a mantenere i vizi e la prodigalità del marito di Jeanne, Nicolas).

Nessun uomo venne condannato per quella vicenda, e ove condanne vi furono, esse furono blande o puramente formali.

Solo due donne pagarono: Jeanne de La Motte innanzitutto, ma anche Maria Antonietta d’Austria, Regina di Francia (“l’austrichienne” come la chiamavano con spregio i suoi sudditi) sulla quale, benché assolta storicamente a posteriori, incombette l’ombra di un suo coinvolgimento nell’affaire du collier che diede una spinta innegabile ai fatti che scatenarono la rivoluzione francese.

 

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Sinossi

Parigi, giugno 1786. Il silenzio del mattino è trafitto da uno strillo roco, disperato. Cercando di farsi largo tra la folla che affluisce al Palazzo di Giustizia, il giovane Marcel de la Tache, giornalista alle prime armi, si trova dinnanzi a uno spettacolo senza precedenti: migliaia di persone circondano il patibolo sopra cui si dibatte una donna con le vesti stracciate. Da sola tiene testa a quattro uomini. Soltanto il boia di Parigi, Henri Sanson, un gigante con un grembiule di cuoio, un berretto di pelo e una frusta in mano, se ne sta tranquillo accanto a un braciere fumante, pronto a infliggere alla prigioniera il marchio del disonore. Chi è quella tigre inferocita? E quale delitto orrendo ha commesso per essere condannata alla pubblica fustigazione e marchiata a fuoco come una ladra? Marcel de la Tache lo ignora. Impressionato e, suo malgrado, affascinato dalla bellezza di quella belva selvaggia, si interessa al caso. Scopre che la condannata è Jeanne de la Motte, un’avventuriera con il sangue dei re Valois nelle vene. Si è macchiata di tre gravi reati: furto, falso e lesa maestà. La donna, fingendo di agire per conto di Maria Antonietta, ha convinto il grande elemosiniere di Francia, il cardinale Rohan, a comprare e consegnarle un favoloso collier di diamanti con oltre seicento pietre tra le più belle d’Europa. Ammaliato dalla donna che ha infangato il nome della regina, frodato il cardinale Rohan e l’intera Francia, Marcel decide di farle visita in carcere. Una scelta destinata a condurlo su strade pericolose quando Jeanne gli chiederà di aiutarla a evadere. Attraverso una prosa elegante e agile, Brunella Schisa fa rivivere nelle sue pagine la più grande truffa del XVIII secolo, a opera di uno dei personaggi femminili più affascinanti della storia: Jeanne Valois, contessa de la Motte, che nei suoi memoir si firmava «la nemica mortale» di Maria Antonietta.

Titolo: La nemica
Autore: Brunella Schisa
Editore: Neri Pozza
Anno:2017