I Lucci della via Lago – Giuseppe Festa

a cura di Sabrina Corti

 

I Lucci della via Lago è un bel romanzo di formazione che si legge piacevolmente e riporta alla prima adolescenza.

Siamo in un paese sul lago di Iseo nell’estate del 1982.

Un gruppo di ragazzini di tredici anni (i Lucci) ha appena terminato la scuola media, gli esami sono finiti e i Mondiali di calcio fanno ben sperare nella Nazionale italiana.

Sono un bel gruppo, i Lucci. Il loro nome prende proprio spunto dal re dei predatori del lago: il luccio.

Il lago fa parte della loro vita: lì sono nati e cresciuti. Il lago è parte di loro e loro sono parte del lago.

Tra i Lucci, il “Mauri” e Brando sono la coppia di amici più affiatati.

Un giorno, appena terminate le fatiche degli esami, Mauri e Brando si immergono a caccia di un leggendario pesce che mai nessuno è riuscito a catturare. Tra i due amici Brando è il più esperto, è il più rapido, è il più resistente.

I due ragazzi si immergono e, dopo aver intercettato la preda, la inseguono.

Mauri la perde di vista mentre Brando, più rapido, si lancia al suo inseguimento.

Mauri è senza fiato, risale in superficie. Non ha paura per Brando: ha più resistenza di un luccio.

Ma passano i secondi e Brando non riemerge.

Passano altri secondi, interminabili, Brando è sempre sotto.

Mauri si immerge nuovamente, scende fino a quando il lago si fa più torbido. Di Brando non vi è più traccia.

Riemerge ancora, urla il nome dell’amico: nulla.

Esce dall’acqua e chiama aiuto. Nulla. Arrivano i sommozzatori e i Carabinieri. I Lucci, intanto, sono tutti raccolti sulla riva, tremanti, senza parole, in angoscia. Ma il lago non restituisce nulla. Brando sembra essere stato inghiottito.

Il racconto di questo romanzo si apre così.

Mauri è il narratore. Con i suoi pensieri da ragazzino, racconta la storia di questo gruppo di amici, dei primi amori, dei primi sospetti tra ragazzi.

Intanto, tra una partita e l’altra dei Mondiali, cominciano ad apparire trani biglietti che sembrano essere stati scritti proprio da Brando, con frasi relativi a fatti che solo Brando e Mauri potevano conoscere.

Che Brando sia riuscito ad emergere e a salvarsi? e perché quegli strani biglietti?

I Lucci di via Lago è un tuffo nel passato dei nostri tredici anni, quando eventi troppo grossi sembravano impossibili da credere e si mescolavano insieme ai primi baci e ai giochi di ragazzini.

E’ un romanzo adatto proprio ai ragazzi delle scuole medie, perché anche l’evento della scomparsa di Brando è narrata proprio con gli occhi di un adolescente, ma lo consiglio anche ad un pubblico adulto per ricordarci quali fossero i nostri pensieri a tredici anni e per riavvicinarci a quel periodo della nostra vita e riassaporarne un po’ il gusto.

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Sinossi

È il giugno del 1982. Sera dopo sera, partita dopo partita, l’Italia si sta facendo strada verso una finale dei mondiali che rimarrà nella Storia. Mauri e i suoi amici, come ogni anno, trascorrono intorno al lago i lenti giorni che già profumano di estate, tra giochi inventati al momento, gare di nuoto e incontri di pallone improvvisati in piazza. Ma poi, un fatidico giorno, tutto cambia: nel tentativo di pescare un leggendario e gigantesco pesce, Brando, il migliore amico di Mauri, finisce in fondo al lago per non riemergere più. Al dolore incredulo di tutto il gruppo di amici, si aggiunge presto l’inquietudine generata dalla comparsa di misteriosi biglietti scritti nella grafia di Brando. L’ombra del dubbio si allunga così sulla via Lago, alzando un velo di sospetto tra solide amicizie e amori appena sbocciati. Un romanzo di formazione dove avventura, amore e mistero si intrecciano in una breve estate impazzita, quella dei tredici anni: l’estate in cui tutto diventa possibile. Età di lettura: da 12 anni

Titolo: I Lucci della via Lago

Autore: Giuseppe Festa

Editore: Salani, 2021