Se questo è un uomo di Primo Levi
Voce all’Altrove
Recensione di Cynthia Collu
Se questo è un uomo è un romanzo autobiografico sulla sua deportazione ad Auschwitz di Primo Levi edito per la prima volta nel 1947.
Leggete Se questo è un uomo.
Un’immagine mi tormenta: il deportato Levi in piedi davanti al Doktor Pannwitz, Doktor finisce di scrivere, alza gli occhi e lo guarda. Ma non è uno sguardo che intercorre tra due uomini.
Il tedesco guarda l’uomo Levi come “un qualcosa” che appartiene a un genere che ovviamente è opportuno sopprimere.
Non più un essere umano. Un cencio che forse si può riutilizzare in qualche modo, e forse no.
In quello sguardo, tutta la follia della terza Germania.
Un’altra immagine, tra le tante. Ai deportati non viene dato un cucchiaio. I deportati, gli Haftling, sono costretti a lambire la zuppa come cani, a meno che non riescano a procurarsi o a costruirsi un cucchiaio in modo fantasioso.
E nei magazzini, dopo la liberazione, ne saranno trovati a quintali.
L’annientamento della dignità di un uomo, passa da piccole cose.
A dire il vero pensavo di non scrivere un commento. Anzi, non lo desideravo proprio. Tanto meno volevo dare valutazioni. L’orrore, mi dicevo, è muto.
Invece mi sono decisa diversamente.
Perché a questo libro, a questo autore, di stelle ne andrebbe un firmamento intero.
Per il coraggio, la dignità che mostra quest’uomo nel raccontare la sua vicenda.
Per la bellezza della prosa, per la sobrietà e – passatemi questo termine – per l’eleganza di un testimone che non cede mai alla retorica, quella che susciterebbe infuocate e facili indignazioni.
Perché purtroppo si dimentica.
“Forse mi ha aiutato anche il mio interesse, mai venuto meno, per l’animo umano, e la volontà non soltanto di sopravvivere (che era comune a molti) ma di sopravvivere allo scopo preciso raccontare le cose a cui avevamo assistito e che avevamo sopportato.“E forse ha giocato anche la volontà di riconoscere sempre, anche nei giorni più scuri, nei miei compagni e in me stesso, degli uomini e non delle cose.” Primo Levi
Per onorare queste parole, e per l’insegnamento che ci ha lasciato quest’uomo, vi chiedo di leggere prima o poi Se questo è un uomo.
Voi che vivete sicurinelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a serail cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoche lavora nel fangoche non conosce paceche lotta per mezzo paneche muore per un si o per un no.Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordarevuoti gli occhi e freddo il grembocome una rana d’inverno.Meditate che questo è stato:vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuorestando in casa andando per via,coricandovi, alzandovi.Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,la malattia vi impedisca,i vostri nati torcano il viso da voi – Primo Levi
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