Emily Davies – L’emancipazione e la forza dell’educazione

Emily Davies viene ricordata per essere stata la cofondatrice e una delle prime insegnanti del Girton College, il primo college femminile in Gran Bretagna.

emily davies

Emily Davies nacque il 22 aprile 1830.  a Carlton Crescent, Southampton, da un prete evangelico e  un’insegnante,  ma passò la maggior parte della sua giovinezza a Gateshead, dove suo padre, John D. Davies, era pastore.

Emily Davies è stata istruita privatamente, cosa tipica per le giovani donne di quel tempo. I suoi fratelli furono mandati a scuola, ma Emily e sua sorella Jane furono educate a casa, concentrandosi principalmente sui doveri domestici.

Incontrò Elizabeth Garrett attraverso amici comuni e Barbara Leigh-Smith Bodichon in viaggio con Henry ad Algeri, dove anche lei trascorreva l’inverno. Le sorelle Leigh-Smith sembrano essere state le prime a farle conoscere le idee femministe. La frustrazione per le sue diseguali opportunità educative tra maschi e femmine aveva creato un fertile terreno perché vi attecchissero.

Due dei fratelli di Emily morirono nel 1858: Henry morì di tubercolosi e William delle ferite riportate nei combattimenti in Crimea.

Emily Davies – l’istruzione

Emily tentò di studiare medicina e scrisse l’articolo Female Physicians per la pubblicazione femminista The English Woman’s Journal nel 1861 e Medicine as a Profession for Women nel 1862.

Alla morte del padre andò a stare qualche tempo con suo fratello Llewellyn e sua moglie a Londra, dove Llewellyn faceva parte di alcuni ambienti che promuovevano il cambiamento sociale e il femminismo. Qui ha frequentato le lezioni di Elizabeth Blackwell con la sua amica Emily Garrett già sostenitrici dei diritti delle donne.

Prese parte al movimento suffragista per il diritto di voto delle donne. Nel 1866, con l’aiuto di John Stuart Mill, il primo uomo a richiedere e a battersi per il diritto di voto alle donne, promosse una petizione in Parlamento per ottenere il voto per le donne. La petizione fu firmata da Paulina Irby, Elizabeth Garrett Anderson ed altre 15.000 persone.

Elizabeth Garrett Anderson (Whitechapel, 9 giugno 1836 – 17 dicembre 1917) è stata un medico, attivista e politico britannico. Prima donna inglese a qualificarsi come chirurgo, fu cofondatrice del primo ospedale amministrato da donne, prima direttrice della British Medical School (la prima scuola di medicina inglese), prima donna laureata di Francia, prima donna in Inghilterra ad essere eletta nel consiglio di amministrazione di una scuola e come sindaco di Aldeburgh, prima donna sindaco e magistrato d’Inghilterra.

Sin dai primi anni del XIX secolo, la questione sulla parità dei diritti si stava imponendo nell’opinione pubblica di certi ambienti. Due erano le posizioni nei riguardi del femminismo: il primo è un movimento egualitario che rivendicava un miglioramento delle condizioni delle donne in nome dell’identità umana; il secondo invece sottolineava l’opposizione intrinseca tra uomini e donne e pretendeva il rispetto dell’unicità delle caratteristiche femminili.

Il filosofo britannico Mill nel 1869 pubblicò il suo libro Sulla sottomissione delle donne (The Subjection of Women) e in quanto esponente del movimento egualitario sosteneva l’identità dell’uomo e della donna in quanto esseri umani. Da questa identità risultava  essere quindi la discriminazione nei confronti delle donne una violazione dei diritti umani in nome dell’uguaglianza di genere.

Emily Davies e la condizione della donna nel suo tempo

In contrasto con il movimento egualitario, si poneva il movimento dualista, di cui fu – tra gli altri – uno dei rappresentanti di massimo rilievo Ernest Legouvé (1807-1903), autore di una Histoire morale des femmes (Storia morale delle donne) nel 1849, promosse una visione della società in cui la donna venne vista soprattutto come madre ed è proprio questa importanza data alla funzione materna che lo portò a reclamare di considerare maggiormente il ruolo svolto dalle donne e  permettere loro di ricevere un’educazione migliore

L’ideale femminile vittoriano si basava su una precisa dicotomia tra uomini e donne, divisi in “sfere nettamente separate” secondo cui gli uomini dovevano occupare la sfera pubblica (lo spazio del lavoro salariato e della politica) e le donne la sfera privata (lo spazio riservato alla casa e ai bambini).

Questo ideale è stato anche definito “il culto della domesticità” ed è stato favorito dal diffondersi di manuali di comportamento vittoriani come il Mrs Beeton’s Book of Household Management (Libro di gestione domestica della signora Beeton) di Isabella Beeton (1836-1865) e il  genere letterario dei “Conduct book” (Libri sulla buona condotta). Il romanzo The Angel in the House (L’Angelo della casa, 1854) scritto a due mani dal poeta inglese Coventry Patmore e dalla scrittrice spagnola María del Pilar Sinués  è diventato il manifesto letterario dell’ideale femminile di stampo vittoriano.

La regina non fu lungimirante sulla questione; dava voce all’opinione pubblica prevalente quando disprezzò il concetto stesso di femminismo, che descrisse in alcune delle sue lettere private come “la follia pazza e malvagia dei diritti della donna”. Le femministe del XIX secolo dovettero reagire quindi non solo contro l’ingiustizia di cui esse stesse erano testimoni, ma anche contro questo clima, sempre più soffocante, imposto dalla società civile.

La battaglia per l’istruzione femminile

Poco dopo essersi trasferita a Londra, Emily Davies ha iniziato a lavorare per l’ammissione delle donne all’istruzione superiore. Ha sostenuto l’ammissione di ragazze all’università di Londra, a Oxford e Cambridge. Quando le fu data l’opportunità, trovò, con breve preavviso, più di ottanta candidate donne a sostenere esami a Cambridge; fu la prima donna ad apparire come testimone esperto in una commissione reale a sostegno della campagna per l’ammissione delle donne all’istruzione secondaria.

Lentamente gli sforzi delle donne come Emily Davies e il gruppo conosciuto come “Signore di Langham Place” (sotto la guida di Barbara Bodichon) cominciarono a dare i primi risultati.

Barbara Bodichon (1827-1891) e le sue amiche si riunirono regolarmente nel corso degli anni cinquanta a Langham Place a Londra per discutere sulla necessità di una voce comune e unitaria femminile per poter ottenere le riforme sperate.

Queste “Signore di Langham Place” includevano, tra le altre, Bessie Rayner Parkes (1829-1925) e la scrittrice irlandese Anna Brownell Jameson (1794-1860).

Concentrarono i loro sforzi nei campi dell’istruzione, dell’occupazione e della legge matrimoniale; una delle loro maggiori cause divenne il “Married Women’s Property Committee” (Comitato per la proprietà delle donne sposate) del 1855.

Esso contribuì a raccogliere migliaia di firme per avviare petizioni di riforma legislativa, alcune delle quali riuscirono ad ottenere anche lo sperato successo.

I primi college

Il “Queen’s College” (1848) e il “Bedford College” (1849) a Londra iniziarono ad offrire un’istruzione alle donne e nel 1862 Emily istituì un comitato per convincere le università a permettere alle donne di partecipare agli esami di ammissione per l’università di Cambridge (1865). Un anno dopo fece pubblicare The Higher Education of Women.

Lei e Bodichon fondarono il primo istituto di istruzione superiore per le donne, con cinque studentesse inizialmente, divenuto poi il “Girton College”

Nel 1869 fondò il primo college per donne inglese, con l’aiuto di Frances Buss, Dorothea Bale e Barbare Bodichon. Il Girton College fu fondato a Hitchin, Hertfordshire e Charlotte Manning fu la prima insegnante.

Girton college

Nel 1873 il college si spostò nella periferia di Cambridge; Emily si batté fortemente per garantire una qualità dell’offerta formativa pari a quella offerta agli uomini in quel tempo.

Nonostante il Senato avesse rifiutato la sua proposta di permettere alle donne di sostenere gli esami, Emily continuò a formare le studentesse in maniera non ufficiale.

Dal 1873 al 1875 fu insegnante del college, dove in seguito svolse per altri trent’anni il ruolo di Segretaria fino al 1904. Al college non fu permesso, però, di rilasciare lauree alle donne se non a partire dal 1940.

Non solo donne, studentesse

Virginia Woolf nel saggio Una stanza tutta per sé accenna ironicamente alla saccenza degli uomini nei riguardi delle studentesse.

Oscar Browning era in altri tempi una personalità importante di Cambridge , ed esaminava le studentesse di Girton e Newnham. Il professor Oscar Browning era solito dichiarare: “L’impressione ricevuta dopo aver esaminato le prove scritte è che, nonostante i voti assegnati, la migliore delle donne sia intellettualmente inferiore al peggiore degli uomini”. Ciò detto, il signor Browning ritornò nelle sue stanze…

E non c’era solo Oscar Browning, c’era la Saturday Review; c’era il signor Greg –“l’essenziale in una donna… è il fatto di essere sostenuta dall’uomo e di accudirlo”-; c’era un cumulo di opinioni maschili, nel senso che intellettualmente non ci si poteva aspettare nulla dalle donne… perciò è chiaro ed evidente che perfino nell’Ottocento la donna non era incoraggiata a diventar artista…

La storia dell’opposizione degli uomini all’emancipazione delle donne è forse più interessante della storia stessa di questa emancipazione.

Se ne potrebbe fare un libro divertente, se qualche giovane studentessa di Girton o Newnham raccogliesse gli esempi e ne traesse una teoria; ma le ci vorrebbero guanti di pelle spessa sulle mani, e sbarre di oro solido per proteggerla (pp. 55-57)

emily davies

foto satirica sulle nuove donne che vogliono prendere il posto dei maschi.

E inoltre pensavo guardando i quattro nomi più famosi, che cosa aveva in comune George Eliot con Emily Bronte? E non è forse vero che Charlotte Bronte non riuscì affatto a capire Jane Austen? … tutte e quattro erano spinte da una strana forza a scrivere romanzi. Forse non c’entrava il fatto che appartenevano alla classe media, mi chiedevo; e anche il fatto, che qualche anno dopo Emily Davies avrebbe dimostrato  in modo così inconfutabile, che all’inizio dell’Ottocento una famiglia della classe media possedeva soltanto una stanza di soggiorno? Se una donna scriveva, doveva scrivere nel soggiorno comune. E lì … veniva continuamente interrotta…D’altronde tutta l’educazione letteraria che poteva avere una donna all’inizio dell’Ottocento era un’esercitazione nello studio dei caratteri, nell’analisi delle emozioni. Per secoli la sua sensibilità era stata educata dall’influenza di quella stanza di soggiorno comune. Si erano impressi in lei i sentimenti delle persone; aveva sempre davanti agli occhi lo spettacolo delle interrelazioni- Perciò quando la donna della classe media Cominciò A SCRIVERE, NATURALMENTE SCRISSE ROMANZI (pp. 63-64)

una vignetta satirica contro il voto alle donne

L’impegno di Emily Davies a favore del suffragio femminile fu costante, ma contrario ai metodi violenti delle suffragette. Nel 1906 guidò una delegazione in Parlamento. Nel 1910 pubblicò Thoughts on Some Questions Relating to Women.

Nel giugno del 1910 Emily ricevette il titolo di Doctor of Laws (DLL) dall’Università di Glasgow.

Morì nel 1921 a 91 anni!

Molte persone risponderebbero, senza esitazione, che la cosa a cui bisogna puntare, l’ideale per cui bisogna lottare, riguardo l’educazione delle donne, sia quello di creare delle buone mogli e madri. E la risposta è ragionevole, seppur con i suoi limiti e con le sue motivazioni. Chiaramente, nessun tipo di educazione che non tenda a creare buone mogli e madri sarebbe una buona educazione e quella che produce le migliori mogli e madri è la migliore educazione possibile. Ma stando a questo, è necessario mettere in chiaro che un’educazione con un obiettivo così limitato, è portata a fallire in quell’obiettivo»
(Emily Davies)

«Ciò che si vuole veramente da una donna è che sia una compagnia permanentemente piacevole. Quello che l’educazione può dare per aumentare questa amabilità è espandere la visione della vita, con uno spirito pronto e la facoltà di comprensione vivace»
(Emily Davies)

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https://www.thoughtco.com/emily-davies-biography-3528806

 

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