Cristallo – di Federica D’Ascani

recensione di Loriana Lucciarini

cristallo

 

Cristallo è un romanzo tratto dalla storia vera.
Cristallo narra i lunghi anni passati e subiti accanto a un uomo manipolatore e cattivo.
Cristallo è una storia di un amore che all’inizio appariva perfetto ma che poi lentamente scivola nella recriminazione e nell’offesa verbale.
Di cristallo è l’anima trasparente di chi sogna e si affida.
Il cristallo è il materiale di cui è fatta la fragilità di un’anima ridotta a ombra.

Un romanzo, Cristallo, interessante, coinvolgente, ben scritto che è utile leggere per provare a comprendere il triste fenomeno dello stalking psicologico e della violenza fisica e della manipolazione.

In una società dove davvero troppo poco si fa per cambiare l’approccio culturale a questo triste fenomeno, dove troppo spesso infatti si arriva a condannare comunque la vittima – anche se magari non in modo esplicito – per la propria inattività e debolezza, per l’incapacità di uscire fuori da una situazione potenzialmente pericolosa, ma troppo poco si domanda cosa spinge una donna a rimanere inerme di fronte all’attacco costante e continuo che ne frantuma l’anima.
Qui ci sono tante risposte ai molti “perché”.

O, almeno, si arriva a capire i comportamenti che spesso sembrano contraddittori.

Un libro da leggere, per capire le ombre che si muovono nell’anima ferita di una donna, quando sprofonda in un rapporto sbagliato, malato, impossibile.

Vera, la protagonista, si ritrova a convivere così con Vittorio, in uno stillicidio psicologico continuo che, inesorabilmente, la disintegra in mille pezzi nell’autostima, nel carattere, nella capacità di reagire, nella voglia di vivere.
Vera non è quella che Vittorio vuole.
Non è più la stessa e, anche se è stato lui a farla cambiare, egli non la stima più perché – le ricorda fin troppo spesso l’uomo – lei non è all’altezza delle sue aspettative.
Vera affoga in una insicurezza profonda che ne mina alla base certezze e pensieri. Crolla e s’avviluppa nei problemi, incapace di reagire, di prendere in mano la propria vita.

Vera si trasforma in vittima e permette a Vittorio – un manipolatore psicologico subdolo e astioso che non perde occasione per annientarla, laddove ce ne fosse bisogno – di trasformarsi in suo carnefice.

Eppure Vera vive sprazzi di lucidità, dolorosi e rari, nei quali comprende molti meccanismi che la legano al suo partner, tuttavia ripiomba nell’abulia, nell’incapacità di
gestire i propri sentimenti contrastanti.

Perché Vera è malata di Vittorio.

Vittorio è la sua droga.
Vittorio nulla sarebbe senza Vera.
Vera non può vivere senza Vittorio,
Quell’amore sbagliato lega entrambi.
L’amore sbagliato dunque lega entrambi con lacci forti – forti i nodi a causa del singolo vissuto e delle loro personalità – e li trascina in una spirale sfiancante che ne lede emozioni, vita, futuro, individualità.
Vera non può vivere senza Vittorio, ma Vera non può più vivere con Vittorio: la vita con lui è un inferno domestico che la sta distruggendo.
Incapaci di allontanarsi da quell’amore malato, entrambi tornano nella spirale che li avvolge e in cui Vera soffoca e che affronta tutta da sola.

L’isolamento è un elemento costante in tutte le storie di questo tipo. Altri esempi in letteratura di questo tipo di rapporto lo possiamo trovare nel romanzo “Ti amo anima mia” di Nadia Nunzi, oppure nelle storie di Silvia Devito Francesco e Monica Coppola che fanno parte di “4 Petali Rossi,
frammenti di storie spezzate”

In questi alti e bassi di coscienza e ribellione, la vicenda di Vera prosegue, in un crescendo di situazioni nelle quali il lettore riesce ben a immedesimarsi nei suoi pensieri.

Si partecipa al dolore, ci si sente coinvolti empaticamente nella spinte emotive e psicologiche, ci si ritrova spettatori impotenti alle vessazioni che Vera subisce e alle conseguenze relative alla sua resa costante, incondizionata.

Sembra una storia dal finale già scritto e invece, in Cristallo, Vera si libera e rinasce, riprendendo in mano la propria vita, arrivando ad abbracciarsi forte e a perdonarsi per gli errori e la fragilità del passato.

Vera torna a risplendere come il cristallo, riuscendo a costruire per sé un futuro di luce.
Il romanzo è un messaggio per molte donne che stanno vivendo la stessa drammatica realtà e che faticano a vedere una via d’uscita.
I miei complimenti all’autrice, Federica D’Ascani, che ha saputo tratteggiare con attenzione il cuore di una donna violata e ne ha voluto dare coraggiosa testimonianza.

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Sinossi

Perdersi negli occhi di Vittorio e riaccendere la passione che l’ha legata a lui, come un cristallo che riflette la luce del sole…

Vera vuole solo questo: l’amore per come lo ricorda, per come la fa stare bene.

Ma Vittorio è lontano, distante, duro e a volte anche spietato.
Forse troppo. Eppure la felicità sarebbe a un passo da lei, a un passo dal quel senso di vuoto che sente quando lui la tocca. A un battito di ciglia dalla bolla in cui è immersa: per non soffrire, per non vedere.

La seconda attesa edizione di Cristallo, il primo vero romanzo che indaga gli aspetti della violenza psicologica rendendoli reali.
Perché ci sono coppie che non andrebbero composte, amori che non dovrebbero neanche accendersi…

Titolo: Cristallo
Autore: Federica D’Ascani
Edizione: Federica D’Ascani, 2015