Il tè del venerdì con Caterina Stile

Oggi il nostro Salotto ospita un’altra delle nostre collaboratrici, Caterina Stile. La conosciamo per articoli e recensioni, oggi vi sveliamo altri aspetti della sua attività letteraria e lavorativa… accomodatevi con noi, sarà un pomeriggio sorprendente!

Ciao Caterina e benvenuta al tè del venerdì!

Grazie a te per l’invito, è sempre un piacere fare due chiacchiere davanti a un buon tè!

Si comincia sempre con le domande peggiori, perciò ti costringiamo subito a parlare di te!

Caterina Stile Cultura al Femminile

Scienze e Letteratura, logica e fantasia: come coniughi questi binomi? Come ti relazioni con la realtà, in modo più scientifico o artistico?

Scienza e scrittura sono i due cavalli che hanno indirizzato la mia vita verso prospettive spesso diverse, a volte apposte. Ho sempre amato scrivere e, fin da ragazzina, ho riempito fiumi di pagine scritte a mano e nascoste a chiave nella scrivania: inizialmente si trattava di uno sfogo emotivo legato all’adolescenza, il classico diario segreto, poi però la lettura di romanzi mi ha dato la spinta a tentare qualcosa di più impegnativo. Sono nati racconti, poesie e brevi romanzi che però non mi soddisfacevano mai al punto da farli leggere: sono molto esigente con me stessa!

Nello stesso tempo ero affascinata dalle scienze, soprattutto la medicina. A tredici anni decisi che avrei fatto la ginecologa, a diciannove mi sono iscritta invece a biologia: avevo bisogno di una formazione più ampia possibile perché cominciava a farsi strada dentro di me la possibilità di coniugare i miei due interessi. Oggi credo di aver raggiunto questo obiettivo: i due cavalli camminano paralleli anche se a volte uno dei due tende a deviare un po’: il mio approccio alla realtà è molto realistico, complici forse la formazione e il carattere diffidente, ma la fantasia e il romanticismo che riempivano i miei sogni di adolescente mi spingono ancora a prendere in mano la penna e dare libero campo alla fantasia.

Caterina Stile Cultura al Femminile

Hai numerosi progetti attivi, cominciamo con quello letterario, il tuo romanzo. Temaki, un nome che ci parla di Oriente, ma che ci porta in un viaggio ben più vicino a noi. Ci racconti com’è nato questo romanzo?

Temaki in realtà ha poco di orientale. Tessa, Maria e Chiara, le protagoniste del romanzo, danno vita al “trio Temaki” combinando le iniziali dei loro nomi proprio mentre sono a cena in un ristorante giapponese. È la storia di un’amicizia profonda messa a dura prova dalle esperienze che portano ogni ragazza a diventare donna: il lavoro, la famiglia, l’amore, i compromessi, le rinunce.

Ogni volta che mi si chiede da dove è nata l’ispirazione per la storia, mi tornano alla mente le immagini di mia figlia in spiaggia a tre anni che costruiva castelli di sabbia con due amichette conosciute in vacanza. Ognuna delle tre aveva un atteggiamento diverso: mia figlia era una precisina e restava tutto il tempo a modellare i castelli, un’altra si occupava delle decorazioni con aria sognante mentre la terza traghettava secchiate d’acqua senza sosta correndo di continuo tra la riva e la spiaggia, spumeggiante come le onde. Rimasi molto tempo a guardarle mentre nella mia mente si accendevano le prime idee.

Da dove ti sono giunte le ispirazioni per ambientazione e personaggi? Chi sono Chiara, Maria e Tessa?

Temaki è un romanzo che nasconde molto di me, chi mi conosce ha incontrato tra le pagine un po’ della mia personalità, qualche stralcio delle esperienze che mi hanno vista crescere e i luoghi nei quali ho vissuto. I personaggi richiamano però le persone che nel tempo hanno arricchito la mia esperienza di emozioni, riflessioni e affetto.

Chiara, Maria e Tessa rappresentano le tre anime di ogni donna: la volontà, l’affettività e l’entusiasmo. Tre aspetti che entrano in conflitto se uno prevale sugli altri (come nei litigi che affrontano le protagoniste) ma che, mescolati nella giusta dose, ci rendono un equilibrio precario quasi perfetto!

Caterina Stile Cultura al Femminile

Progetti scientifici. Sei molto impegnata con il portale che hai creato, http://www.saperepotere.it/ ci presenti questo sito, le sue finalità, gli obiettivi che ti sei posta e soprattutto come vivi quest’avventura web?

Sapere&Potere è il mio orgoglio perché è nato dopo un periodo molto difficile e mi ha dato la forza di riprendere in mano la mia vita, capire quali erano i miei obiettivi e perseguirli senza curarmi delle critiche altrui.

È un progetto molto ambizioso. Il mio obiettivo è quello di rendere il linguaggio della scienza semplice e comprensibile anche ai meno esperti perché credo non abbia senso infarcire i propri scritti di paroloni destinati a un’élite: la scienza riguarda tutti e appartiene a tutti. Siamo un meccanismo complesso e perfetto di reazioni chimiche, emozioni e istinti di cui spesso non siamo a conoscenza. Con il mio progetto cerco di trasmettere questo messaggio ai lettori.

Le scienze coprono uno spazio molto vasto, ma io mi sono dedicata alle tematiche più consone alla mia formazione: medicina, con particolare riguardo al cervello e ai suoi processi di apprendimento e conoscenza, ma anche sezioni un po’ più vicine al quotidiano come la salute, la maternità, il rapporto genitori-figli e le relazioni di coppia. Ho dedicato spazio anche ad argomenti più “leggeri” ad esempio curiosità scientifiche e il linguaggio del corpo. Sul sito pubblico anche recensioni di  saggi scientifici che trovo particolarmente interessanti e che spesso sono poco divulgati.

È un viaggio affascinante che mi stimola ad approfondire argomenti che non conosco e apre sempre nuove porte. Più studio e più mi innamoro della biologia: c’è davvero un piccolo universo dentro di noi tutto da scoprire.

Progetti poesie. Oltre alla prosa e alla divulgazione scientifica, ti dedichi anche alla poesia. Quali sono le tue tematiche predilette?

Le poesie sono in realtà degli scritti molto personali che ruotano attorno a momenti particolari come la crescita, la nascita di mia figlia e in generale momenti ricchi di pathos. Non prediligo tematiche specifiche, ma scrivo d’impulso nel tentativo di imprimere sulla carta le emozioni del momento.

Caterina Stile Cultura al Femminile

Caterina Stile lettrice: quali sono i generi che prediligi, e quali invece non apprezzi?

Amo tantissimo leggere e sono piena di libri sia in formato cartaceo che digitale. Probabilmente l’approccio alla realtà di cui parlavamo prima ha influenzato anche le mie preferenze letterarie: da un lato la saggistica che mi appassiona e mi stimola a scoprire sempre di più, dall’altro la narrativa storica e i romanzi psicologici e di formazione. Tutto ciò che riesce a stabilire un contatto stretto con la realtà insomma. Non prediligo fantasy e gialli anche se ne ho letti alcuni molto validi.

Tra gli autori che non mi deludono mai ricordo Isabel Allende, Elisabeth Strouth e il mio preferito, Sandor Marai. “Le braci”, in particolare, è il romanzo che più mi ha scossa ed emozionata finora.

Caterina Stile Cultura al Femminile

Caterina Stile autrice: come scrittrice, quali generi ti piacerebbe affrontare e quali invece non ti attirano? Quali saranno i tuoi prossimi impegni di penna?

Mi piace scrivere di vita vissuta. Crescendo, però, ho cominciato a dirottare la mia attenzione su tematiche più complesse che non sempre hanno un lieto fine. Mi guardo molto attorno e ascolto: qualunque stimolo o sensazione può essere una sfaccettatura di una scena e, in genere, quando prendo in mano carta e penna ho le idee abbastanza chiare e la storia già delineata.. Per ora non ho intenzione di affrontare generi che non conosco come thriller, horror, fantasy e giallo.

Da poco tempo mi sono lanciata nella saggistica: un esperimento azzardato ma credo abbastanza riuscito. C’è dietro un grande lavoro di ricerca e approfondimenti (qui la fantasia proprio non trova posto!), un impegno che mi coinvolge molto e mi appassiona.

“Mi illudo – Le illusioni ottiche spiegate dal tuo cervello”, ad esempio, è un viaggio in uno dei più intriganti misteri della mente umana: la voce narrante è affidata al cervello che spiega in maniera divertente (e anche un po’ presuntuosa) cosa accade nella nostra testa quando siamo vittime di un’illusione ottica.

A breve uscirà un nuovo libro che affronta un tema molto caro a tutti: la scelta del partner. In via esclusiva ti rivelo il titolo e la copertina: “Affinità di coppia – I segnali dell’attrazione che svelano la scelta del partner”. In questo libro affronto le dinamiche dell’attrazione da diversi punti di vista – evolutivo, psicologico, fisico – rivelando le dinamiche che la natura utilizza per “spingerci” a scegliere il partner giusto. Sembra strano, ma non siamo noi a decidere: un complesso sistema di segnali e reazioni chimiche, affinato nel corso dei millenni, ci induce a preferire un partner piuttosto che un altro per raggiungere un obiettivo ben preciso. Quale? Beh, non posso svelare tutto!

Non dimenticare di rispondere alla domanda di rito: come prendi il tè?

Adoro il tè, mi accompagna sempre nelle lunghe giornate di scrittura. Preferisco i tè fruttati, mai senza biscotti!

Caterina Stile

Caterina Stile scrive per lavoro e per passione.

Dal 2016 ha conciliato le scelte personali e lavorative con la fondazione di Sapere&Potere, il sito web che impone alla ricerca un linguaggio semplice e accessibile a tutti.

La passione per la lettura e la scrittura libera, invece, le ha permesso di immergersi nei libri a tutto tondo: gestisce il blog Emozioni d’inchiostro e scrive recensioni per l’associazione Cultura al femminile.

Le sue pubblicazioni:

Temaki (narrativa) 

Mi illudo – Le illusioni ottiche spiegate dal tuo cervello (saggistica)

Affinità di coppia – I segnali dell’attrazione che svelano la scelta del partner (saggistica, in fase di pubblicazione)

Temaki – Caterina Stile

Quando la vita perde i contorni dell’infanzia, ogni riferimento si dissolve nell’incertezza e bisogna fare i conti con una realtà a volte talmente crudele da macchiare perfino i sogni e le speranze giovanili. Chiara, Tessa e Maria lo imparano a proprie spese scontrandosi con le responsabilità, gli ideali, le difficoltà di un’esistenza che a un tratto non sembra più appartenere loro. Crescere vuol dire anche questo. Temaki è il romanzo della crescita, il romanzo dell’affermazione di sé che, con stile tagliente e profondo, giunge all’essenzialità dell’io-tu, allo scontro – uomo-donna, genitore-figlio – inevitabile e necessario per comprendere che l’amore, in tutte le sue forme, non accetta compromessi.