BLEU FRANCESCA
ARRIVA SEMPRE, IL MOMENTO DELL’UOMO
DI BIANCA BROTTO
stefania cielo

Arriva sempre, il momento dell’uomo.
Quel momento in cui senti che la vita è stanca di portarsi appresso un peso, quando non riesci più a distrarti abbastanza da non sentirlo. Persino il tuo sorriso lo è. Stanco.
È il momento dell’uomo.

Due le strade, ugualmente perfette: procedere a passi stanchi ma sicuri con le istruzioni usate fino ad ora o innescare un’altra marcia, sgommare, sentire la pelle bruciare sotto le gomme, stare lì in quel diverso male e poi osare ripartire, osare il coraggio di cambiare, osare quel che pochissimi osano: il momento dell’uomo.

La prima strada la conosciamo, l’abbiamo percorsa fino a questo punto, sappiamo da dove è partita e cosa ci può dare.
Conosciamo ogni sasso. E ogni buca.

La seconda io l’ho passata, è il mio parto, succede così:

Il comando parte dall’anima che decide per il concepimento di un sì o di un no alla felicità; la domanda non è banale come sembra. La sofferenza è terreno conosciuto mentre la felicità è un’incognita che fa paura.

Se l’anima urla un fortissimo sì, mente e corpo devono unirsi e collaborare: la mente stila una lista di possibili soluzioni che, attraverso nuovi pensieri e incontri mirati, costruiranno la nuova vita, lo stesso fa il corpo per assicurarsi una perfetta forma fisica.

Infine il parto, il percorso. Il canale d’uscita è stretto e doloroso, ma è l’unica via possibile per rinascere, è il momento nel quale il feto muore e l’uomo nasce. La pressione sarà angosciante, mancherà l’aria, si passerà da una confortevole buia tristezza ad una luce troppo forte. Bisognerà adattarsi alla nuova condizione perché solo il seme che muore porta frutto. Poi la vita inizierà.

Ogni momento può diventare il momento dell’uomo, una manciata di istanti piena di quel sì.

Poi il buio.
Poi la luce.