“Pagine Sporche” di Maria Abbrescia

Recensione di Marika Carolla

pagine sporche

Pagine Sporche
Nel buio
scuro
silenzioso
vedo
il tuo amore
dolce e insicuro
andare
laddove il mondo
non conosce realtà.
E mi pare di perderti
tra queste pagine
sporche di
noi
ed ubriache di
tossico
Silenzio
mortale.

Mariel

 

Il bianco si sporca di nero.

L’inchiostro si imprime con l’ausilio di una abile mano,sulla superficie candida di carta. Oltre la penna,tutto è originato dal cuore,quello che guida e muove i sentimenti della giovane scrittrice Maria Abbrescia.

La sua raccolta poetica “Pagine sporche” ha un solo credo:l’Amore. Maria lascia parlare il suo animo,gli concede la parola,ma quella scritta. Quella con la quale si sente più a suo agio,quella che le permette di essere realmente se stessa.

Così senza filtri, bugie o veli Maria svela il dolore che sta provando. Un addio difficile da accettare,un addio che stenta ad essere tale. Prova a narrare il suo discidium ,il distacco definitivo che i grandi autori elegiaci latini narrarono già nelle epoche passate.

Un amore di due giovani che si erano giurati,in maniera reciproca, di condividere insieme il resto della vita. Testimoni di questa unione “eterna” la luna,le stelle e la notte. D’estate,quando tutto accade e l’animo si lascia andare. Quando si abbandona la razionalità,mentre il sole scalda la pelle e la notte è eterna.

PROFONDO
Blu
come il mare
dolce, impetuoso e
profondo
come gli abissi
più ignoti.
Blu
come un mare di
stelle
in un cielo
magico
dolcemente impetuoso e
intenso e
profondo come
i tuoi occhi.

Eppure questo legame è così difficile da recidere. Ha tanti ricordi,tante domande e tante emozioni che non riesce a cancellare,dalle quale stenta a separarsi. Un amore che finisce conduce tutti all’oblio, seppur momentaneo. In questi casi,si perde sempre una parte di sé. Ed è quella che in preda all’euforia amorosa si dona all’ altro.

Maria descrive con pennellate malinconiche e piene di sofferenza questa fine,che non si aspettava,che l’ha condotta presso strade nuove. Ha perso le certezze che forse,aveva costruito da sola,lei che ha amato per davvero. Tra le lacrime e la solitudine,sceglie però di ripartire,perché l’aver amato non è stato un errore.

Il dolore ci rende forti,e in questo caso,la scrittura,gli amici ci  salvano. Ci danno la speranza di ripartire,anche gli angeli,che ci guidano dall’alto. L’amore così si ripresenta nelle sue molteplici sfaccettature e attraverso gli altri riceviamo la forza di incominciare di nuovo.

IO SARO’ FORTE
Io sarò forte.
Per tutte quelle volte
in cui ho scelto te
dimenticando me stessa,
perché ho dimenticato
come si fa a sorridere,
perché tu
mi hai resa fragile.
Ma ho imparato
che l’amore costruisce,
non distrugge
come te.

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/351670/pagine-sporche/

Sinossi

Perché la vita è una montagna russa senza una rotta: dipende tutto dal peso che diamo alle cose. Pagine Sporche è il percorso poetico che mi ha accompagnata prima, dopo e durante la stesura di Strappacieli; abbozzi, tormenti e follie che hanno caratterizzato la crescita del mio “poetare”. Perché alla base di questa montagna russa c’è sempre un obiettivo, che forse avevamo dimenticato.

 

Titolo: Pagine Sporche
Autore: Maria Abbrescia (Mariel)
Editore:  ilmiolibro self publishing (6 gennaio 2018)
Anno:2018