Le sette morti di Evelyn Hardcastle –

di Stuart Turton

 

recensione di Chiara Minutillo

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Le sette morti di Evelyn Hardcastle, di Stuart Turton, è un romanzo edito da Neri Pozza nel 2019.

 

«Abbiamo del lavoro da fare» risponde lui. «C’è un enigma che va risolto».
«Credo che lei mi abbia scambiato per qualcun altro!» esclamo con rabbia. «Io sono un medico».
«Era un medico» mi corregge. «Poi è stato un maggiordomo, oggi è un playboy e domani sarà un banchiere.

Nessuno dei quattro ha il suo vero volto e la sua vera personalità. È stato privato dell’uno e dell’altra quando è arrivato a Blackheath, e non le verranno restituiti finché non se ne andrà».
Infilandosi una mano in tasca, tira fuori un piccolo specchio e lo butta sul letto.
«Guardi lei stesso».
Lo specchio mi trema fra le dita: la lastra mostra l’immagine di un giovane dai magnifici occhi azzurri, che rivelano ben poco discernimento.

La faccia riflessa sulla superficie lucida non è quella di Sebastian Bell, e non è neppure il viso ustionato del maggiordomo.

«Il corpo che la ospita appartiene a un uomo chiamato Donald Davies» m’informa il Medico della peste.

«Donald ha una sorella, Grace, un grande amico di nome Jim e non gli piacciono le noccioline. Sarà lui la sua incarnazione per oggi, e domani, quando si sveglierà, ne avrà una diversa. È così che funziona».

Dunque in fin dei conti non era un sogno, è accaduto tutto veramente.

Ho rivissuto per due  volte la stessa giornata nel corpo di due persone differenti. Ho parlato con me stesso, ho inveito contro di me e mi sono esaminato attraverso gli occhi di qualcun altro.

«Sto impazzendo, vero?» domando al Medico della peste, guardandolo da sopra lo specchio.
Sento il tremito che m’incrina la voce.
«Certo che no» dice il Medico della peste. «La follia sarebbe una via di fuga, e c’è un solo modo per sfuggire a Blackheath. Ecco il motivo per cui sono qui: ho una proposta per lei».

Otto corpi. Una sola anima.
Otto giorni. Una sola serie di eventi.
É questo ciò che ci si aspetta da Aiden Bishop.

Vedere e vivere gli stessi avvenimenti per otto  giorni consecutivi nei panni di otto persone diverse.
Lo scopo? Fare giustizia.
Lady Evelyn Hardcastle non deve morire.

Per ogni giorno in cui Aiden Bishop fallirà, Evelyn sarà destinata a impugnare una pistola argentata e sparare, in un gesto di apparente suicidio.
E, quando Aiden avrà esaurito le sue otto vite, tutto ricomincerà, facendo precipitare gli abitanti e gli ospiti di Blackheath House in una spirale infinita.
Otto porte che si aprono su un lungo corridoio di una villa in rovina.

Otto possibili vie di fuga, ognuna diversa, ma pronta a inglobare chi la usa.

Escape room, a questo può essere paragonato il romanzo Le sette morti di Evelyn Hardcastle.

Un gioco in cui, però, non è solo l’intelligenza o la conoscenza a fornire la salvezza.

È di astuzia e prontezza di spirito che si ha bisogno; di arguzia e di padronanza di sé.

Perché ogni volta che si apre una nuova porta, la propria personalità viene fagocitata, fondendosi a quella del personaggio che ci ospita, spingendoci a agire, pensare e parlare come farebbe lui.

E non sempre è un bene.

Perché ogni entrata può rappresentare un’uscita, una via di fuga. Ma anche una condanna eterna.
Un gioco diventa quindi una tortura eterna, un pendolo che oscilla sul capo dei condannati, il cui scopo non è più l’espiazione delle colpe, ma, piuttosto, il divertimento di pochi.

Viaggiando tra atmosfere noir, gotiche e fantascientifiche, Le sette morti di Evelyne Hardcastle ci porta in un mondo che sembra quasi parallelo, il cui centro è Blackheath House: una prigione, un luogo di tormento.

O, forse, alla fine, è davvero l’unica possibilità di salvezza? L’unico modo per ritrovarsi.

O anche per perdersi, annientarsi completamente, ricominciare da capo una nuova vita e ricostruire se stessi.

Per scoprirlo, varcate la soglia di Blackheath House, abbandonate le vostre certezze, siate pronti a cogliere ogni dettaglio, anche il più insignificante.
Soprattutto, ricordate che se volete uscirne vivi non potete bastare a voi stessi.

Perché ciò che più conta per sconfiggere Blackheath è l’amore, qualsiasi sia la sua forma.

«Precisamente, anche se il termine enigma sarebbe forse più vicino alla verità» dice, sollevando un orologio da taschino per controllare l’ora. «Qualcuno sarà assassinato al ballo di stasera. La sua morte non sembrerà un omicidio, perciò il colpevole non verrà catturato. Rettifichi questa ingiustizia e io le mostrerò la maniera di uscire di qui».
M’irrigidisco, stringendo le lenzuola tra le dita.
«Se ha il potere di liberarmi, perché non lo fa e basta, accidenti a lei?» esclamo. «Perché perdere tempo con questi giochetti?»

«Perché l’eternità è noiosa» risponde lui. «O forse perché ciò che conta è giocare. Lascerò a lei il compito di rifletterci sopra. Ma non indugi troppo a lungo, signor Davies.
Questa giornata si ripeterà otto volte, e lei la vedrà attraverso gli occhi di otto diverse incarnazioni.

Bell è stata la prima, il maggiordomo la seconda e il signor Davies la terza. Questo significa che gliene rimangono solo cinque per scoprire la verità. Se fossi in lei mi affretterei ad agire.

Appena avrà una risposta, venga a riferirmela in riva al lago, insieme alle prove che ne confermano l’esattezza, alle undici di sera. Io l’aspetterò».
«Non intendo prestarmi a questi giochetti per il suo divertimento» ribatto con stizza, protendendomi verso di lui.
«Allora faccia fiasco per dispetto, ma sappia una cosa: se non risolve l’enigma prima di mezzanotte dopo essere arrivato alla sua ultima incarnazione, le cancelleremo la memoria, la restituiremo al corpo del dottor Bell e tutto ricomincerà da capo».

 

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Sinossi

Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle.

Gli ospiti sono membri dell’alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle.

Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento – la morte del giovane Thomas Hardcastle – ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino.

Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d’artificio.

Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell’attimo in cui esplodono nell’aria i preannunciati fuochi d’artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell’acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre.

Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa.

L’invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola.

Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell’acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola.

La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l’assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House…

Accolto dall’entusiasmo della critica al suo apparire, vincitore del Costa First Novel Award, Le sette morti di Evelyn Hardcastle è, come ha scritto il Financial Times, «qualcosa in cui il lettore non si è mai imbattuto fino ad ora», un romanzo geniale in cui Agatha Christie incontra Black Mirror.

Titolo: Le sette morti di Evelyn Hardcastle
Autore: Stuart Turton
Edizione: Neri Pozza, 2019