“La trama e l’ordito” – di Angela Parise

Recensione di Lisa Molaro

La trama e l'ordito, Angela Parise

 

“La trama e l’ordito” è l’ultimo romanzo scritto da Angela Parise, pubblicato a luglio 2019 da Lupieditore.

Premetto che avevo già letto, della stessa autrice, “La cena della vigilia”.

Anche la lettura di quest’ultimo romanzo è stata piacevole, le pagine si sono lasciate scorrere senza intoppi, in modo “leggero”.

Lo stile narrativo di Angela Parise è fresco, senza fronzoli, diretto… oserei pure dire “spontaneo”, come se le frasi, anziché scriverle, fosse lei stessa a pronunciarle a voce.

La trama (unita all’ordito) è un intreccio di luoghi, persone e sapori.

Il passato si unisce al presente, come gli ingredienti che dita sapienti mescolano nella pentola.

Fondamentalmente dovrebbe trattarsi di uno dei rapporti più speciali e dolci esistenti al mondo: il binomio nonna-nipote, in realtà si tratta di una miscela di ingredienti molto vari e di provenienze diverse. Un’altra, infatti, sarà la coppia importante nel romanzo: nonno-nipote.

Le ambientazioni principali sono due: il “nordico” Piemonte e la “calda” Sicilia”.

Sarà scontro o incontro di abitudine, tradizioni, caratteri, tipicità enogastronomiche?
Continui flashback zoommano l’attenzione sui vari protagonisti del romanzo, fornendoci spiegazioni circa gli avvenimenti pregressi che li hanno portati a vivere l’amore con reticenza e sfiducia. 
Non ci sono grandi colpi di scena, il lettore sa sempre – più o meno – cosa leggerà nella pagina successiva, però il ritmo è fluido e la beltà dei sentimenti, ben esposti dall’autrice, rende gradevole la lettura di questo romanzo.
Tra le pagine di questo libro ho, con molto piacere, trovato delle interessantissime ricette culinarie (Piemonte Vs. Sicilia) che proverò di certo a replicare, anche perché Angela Parise “mi” ha spiegato talmente dettagliatamente le varie procedure che sbagliare non dovrebbe essermi facile!
 Anche in un libro della Gamberale avevo trovato la ricetta per un pancake fattibile, a detta sua, in undici minuti. Ebbene, io, fiduciosa, avevo seguito la sua ricetta ma, oltre a essere stata ben più del tempo da lei indicato, ho pure cestinato tutto poiché immangiabile (e in cucina, solitamente, me la cavo bene)!
Le ricette contenute in questo romanzo, invece, sembrano uscire direttamente da un manuale eno-gastronomico, non mancano, infatti, nemmeno i suggerimenti dei vari vini da abbinare alle diverse portate!
Insomma, il libro è terminato ma il profumo, l’aroma, che ne è uscito invaderà presto, spero, la mia cucina. La prima cosa che proverò a fare sarà il Bonet!
Insomma, puoi girare il mondo, puoi trasferirti per cercare soddisfazione personale, per studio, per conoscenza. Puoi prendere un treno per fuggire da una famiglia di quelle sicule, quelle piene di “regole” per i benpensanti, puoi provare a staccare un cordone ombelicale che pare volerti strangolare. Puoi.
Puoi fare ciò che vuoi, ma casa…
Casa è dove abita il cuore.

Incipit:

La nonna Topazia, che aveva ereditato da una sua lontana parente il suo nome così altisonante, aveva un’innata passione per la cucina, per la santa messa e per sua nipote Doriana che, a causa di un destino infausto, si era ritrovata a crescere come una figlia.
Rimasta vedova troppo giovane perché Doriana si ricordasse di suo nonno, ma troppo vecchia, a suo dire, per concedersi un altro amore, aveva dedicato l’intera esistenza all’educazione di quella sfortunata nipote, tirandola su con amore e infinita pazienza al ritmo del rosario e con l’odore sempre presente del soffritto nelle narici.
A farle da spalla in quel difficile compito, portato avanti sempre con impegno e dignità, il suo fidato amico don Romeo, il parroco del paese, un uomo di altri tempi buono e generoso, grande amante dei manicaretti di Topazia e prezioso confidente nei momenti di maggior bisogno.
La vita infatti era stata inclemente tanto con la nonna, quanto con la nipote e aveva riservato loro non poche brutte sorprese: proprio per questo motivo l’una e l’altra avevano un carattere alle volte introverso e poco avvezzo a dare confidenza.
Tuttavia, mentre Topazia si era in qualche modo addolcita nel corso degli anni, Doriana forse a causa della giovane età e della minore esperienza di vita, era rimasta una ragazza silenziosa e a tratti rude e, ancora adesso che andava per i trenta, non sempre le riusciva di mantenere rapporti di amicizia duratura.
Figurarsi l’amore!
Spina dolente in tutti i sensi.
“Un Signore che mi ha portato via la mamma ed il papà, non avrà certo interesse a farmi mantenere un amore”, diceva spesso a sua nonna mentre Topazia, sconsolata, cercava di farle capire quanto il divino non avesse nulla a che fare, né con la morte dei suoi genitori, né tantomeno con la nascita di una storia d’amore.
La nonna aveva una visione tutta sua riguardo a come fossero andate loro le cose: era diventata fatalista.
Buona lettura,
Lisa.
P.s: le copertine con fondo nero mi piacciono da matti e questa la trovo meravigliosa!
Titolo: La trama e l’ordito
Autore: Angela Parise
Editore: Lupieditore (12 luglio 2019)

Sinossi:

Topazia è ancora giovane quando due tragici incidenti le strappano via il marito ed il figlio lasciandola da sola con una piccola nipote, Doriana, da crescere. Gli anni passano e Doriana diventa una giovane insoddisfatta, ma indipendente, con una gran voglia di affermarsi nel mondo dell’alta cucina: sarà quello il momento in cui, complici una serie di disavventure, conoscerà Davide, giovane meccanico ombroso e riservato arrivato dalla Sicilia, dopo essere scappato da una famiglia e una situazione ingombrante. Qualche tempo dopo, arriva a trovarlo il nonno Gastone, anche lui fuggito dalla Sicilia dalla medesima famiglia ingombrante del nipote. Da qui in poi, si sviluppa il fulcro di tutta la vicenda: Davide, innamorato di Doriana, cerca di farla desistere dall’intento di riprendere il largo verso Parigi; nonno Gastone, non più giovanissimo, ma carico di charme, farà in modo di far capitolare la titanica nonna Topazia. Come andrà a finire? Una sfida culinaria tra nord e sud farà da sfondo alle vicende sentimentali del passato e del presente dei protagonisti e un nuovo locale, il Mambo 2.0, sarà il corollario perfetto di tutta la vicenda.