“Il soffio delle stagioni” di Maria Cristina Sferra
recensione di Emma Fenu
Sono un’anima bambina, mentre il soffio della neve mi accarezza il naso e il calore di un abbraccio mi scalda e mi nutre di tepore.
Il soffio delle stagioni sfoglia le pagine del mio tempo.
Sono un’anima adolescente, mentre tesso il futuro, come parca di timida di primavera. L’amore mi scompiglia il cuore e mani di uomini sono quelle che sogno, nell’incanto del desiderio.
Il soffio delle stagioni sfoglia le pagine del mio tempo.
Sono un’anima adulta, matura nell’estate gravida di frutti, eppur piccola, ancorata a pensieri e ricordi che sono lucciole smarrite nell’immensità del tutto a cui contrappongo il mio nulla.
Il soffio delle stagioni sfoglia le pagine del mio tempo.
Sono un’anima vecchia, custode delle prime volte e testimone delle ultime. Sono la sposa di bianco vestita che diventa polvere con il moto inesorabile della polvere della clessidra, nell’autunno della vita.
Il soffio delle stagioni sfoglia le pagine del mio tempo.
Mi sono rincorsa, follemente, e ritrovata in soffio. Eccomi di nuovo anima bambina nel Natale dell’anima.
Le poesie di Cristina Sferra sono delicate, profonde, carezzevoli. Penetrano nell’anima come una brezza capricciosa , solleticandola.
E poi, dentro l’anima, scavano e depongono il seme della vanitas, per cui è vano ciò che non vero, è polvere ciò che è oro, è eterno ciò che ci lega.
Una silloge bellissima che conduce in un viaggio attraverso il Tempo personale e universale.
Titolo: “Il soffio delle stagioni”
Autore: Cristina Sferra
Genere: Poesia
Edizioni: CreateSpace Independent Publishing Platform, 2016
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