Gli anni della leggerezza di Elizabeth Jane Howard
Recensione di Elisabetta Corti
Gli anni della leggerezza è un romanzo di Elizabeth Jane Howard, pubblicato per la prima volta nel 1990, e riproposto da Fazi editore nel 2015. È anche il primo volume della saga dei Cazalet.
Di cosa tratta Gli anni della leggerezza.
È l’estate del 1937. Hugh, Edward e Rupert Cazalet si preparano a passare il periodo estivo nel Sussex con le loro rispettive famiglie.
Lì, si trova infatti la loro casa d’infanzia dove vivono i genitori William, “Il generale” e Kitty, “La duchessa”, e la sorella Rachel.
Hugh, il figlio maggiore, porta i segni della sua chiamata durante la prima guerra mondiale. Ha perso una mano, e soffre di improvvise emicranie che lo debilitano totalmente. È devoto e innamorato della moglie Sybil, incinta del terzo figlio, e un padre presente per i figli Polly e Simon. Sybil, dal canto suo, ricambia i sentimenti per il marito, con il quale è premurosa e attenta.
Edward, il secondo figlio, è un uomo frivolo e superficiale. Attratto da ogni donna di bell’aspetto, tradisce la moglie Viola con diverse amanti. Il loro matrimonio è, all’apparenza, perfetto e armonioso, con i tre figli a fare da cornice a questo quadro. Viola però, ex ballerina di danza classica, è una moglie annoiata, che investe tutto il suo tempo libero in qualunque sport o hobby che possa distrarla.
Rupert, il più giovane, ha perso la moglie Isobel da qualche anno, morta durante il parto del loro secondo figlio, Neville. Si è risposato con la giovane e bellissima Zoe, creando attriti nella famiglia e soprattutto gelosie nella figlia Clary. È l’unico dei tre fratelli a non far parte dell’azienda di famiglia, è un artista che però non può provvedere ai bisogni della famiglia facendo il pittore. Tutte le sue energie sono spese cercando di tenere a bada i capricci di Zoe, gli attacchi di asma di Neville e l’inquietudine di Clary.
E infine Rachel, l’unica figlia. Non si è sposata, ed intrattiene una relazione amorosa con l’amica Sid, sacrificandola però spesso per senso di dovere nei confronti della sua famiglia.
Rupert, che aveva sei e sette anni meno dei fratelli, era scampato alla guerra; mentre Hugh e Edward erano in Francia lui andava a scuola. Hugh era partito per primo – con le Coldstream Guards – mentre Edward, non potendo fare lo stesso perché troppo giovane, si era arruolato nei corpi dei mitraglieri pochi mesi dopo. Edward si guadagnò presto la prima croce di guerra e fu candidato alla Croce della Regina Vittoria. Quando Rupert, ansioso di avere uno scampolo di gloria per procura da esibire di fronte ai compagni, gli aveva chiesto con cosa si fosse guadagnato tanto onore, Edward gli aveva detto: «Ho pisciato sopra una mitragliatrice… per raffreddarla un po’. Si era riscaldata troppo e non sparava più»
Perché leggere Gli anni della leggerezza
Questo primo libro della saga dei Cazalet (che sono, nel complesso, cinque), rispecchia esattamente il suo titolo. Il libro si svolge su due estati, quella del 1937 e del 1938, dove per la maggior parte del tempo i protagonisti sono concentrati sulle loro famiglie, sulle loro vite e sul trascorrere del tempo.
Al lettore è dato modo di conoscere tutti i personaggi, dagli adulti ai più piccoli, nelle loro virtù e nei loro difetti.
Gli eventi non hanno nulla di eccezionale nel complesso, ma lo hanno all’interno dei nuclei famigliari che, nella casa materna, si mescolano e a volte si scontrano per incompatibilità di caratteri.
Si nota un grande cambiamento nei personaggi più giovani passando da un’estate all’altra: chi esce dall’infanzia entrando nell’adolescenza, e chi non è più troppo piccolo per non capire.
Ci si affeziona più o meno a tutti: Hugh e Sybil, innamorati ma sempre troppo attenti a non dirsi verità per non ferire l’altro, si ritrovano a fare sacrifici inutili perchè non conoscono i desideri l’uno dell’altra.
Quel duello a colpi di reciproca condiscendenza che stavano conducendo ormai da sedici anni li spingeva a procrastinare sempre il momento di dirsi la verità, oppure a non dirsela affatto. Loro lo attribuivano alla buona educazione o all’effetto e lo consideravano un rimedio alla monotonia o alle asperità della quotidiana vita matrimoniale. Nessuno dei due sembrava rendersi conto di quanto quel gioco fosse tirannico.
Edward e Viola, due mondi completamente diversi dove Edward trova respiro e gioia in esperienze sessuali con altre donne – spingendosi anche dove non dovrebbe – e Viola che rimpiange la sua vita da ballerina classica.
Rupert e Zoe, divisi non solo dalla differenza d’età, ma anche dalle responsabilità di lui nei confronti dei figli che genera in Zoe una gelosia infantile, tanto da farle tenere il broncio fino a che non ottiene da Rupert ciò che desidera.
Rachel e Sid, che devono nascondere la loro relazione dietro una amicizia, e che si amano nonostante l’abisso culturale e soprattutto finanziario che le separa, entrambe eccessivamente devote alle loro famiglie.
Poi tutto cambia.
Gli adulti cominciano a vedere all’orizzonte lo spettro della guerra ed i pensieri mutano. Vi sono preoccupazioni lecite, altre meno lecite. Si fanno promesse, si prega, e quando le cose sembrano mettersi per il meglio, al lettore viene fatto dono di piccole confessioni da parte di alcuni personaggi. Perché per quanto la possibilità di una guerra possa essere un futuro temibile ed incerto, alcuni si illudono che la sua venuta possa, invece, migliorare la propria esistenza.
«Le persone sono davvero così?»
«Così come, Polly?»
«Come Iago, Miss Milliment.»
«Io non credo ci siano molte persone così. Forse, però, ce ne sono più di quante pensiamo, visto che ogni Iago deve trovare un Otello per dare voce alla sua perfidia.»
Elizabeth Jane Howard, nata nel 1923, nella saga dei Cazalet racconta la storia di anni che anche lei stessa ha vissuto, e lo fa con la maestria di una grande scrittrice, forse immedesimandosi anche in un dei personaggi, la giovane Louise che, infatti, ha la sua età.
Se nel complesso la narrazione non contiene nessun evento eccezionale, questo primo libro della saga dei Cazalet riesce a contenere tutto ciò che è importante per gli esseri umani, toccando con incredibile modernità anche argomenti molto importanti come l’aborto, l’omosessualità, le molestie e addirittura lo stupro.
Lasciando i personaggi ignari di ciò che sta per accadere, instilla nel lettore – che conosce la verità – la curiosità di sapere cosa succederà poi.
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SINOSSI
È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare. Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L’affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che porta ancora i segni della grande guerra, forma con la moglie Sybil una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l’uno dei desideri dell’altra; Rupert, pittore mancato e vedovo, si è risposato con Zoe, un’attrice bellissima e frivola che fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso. E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali. Ma c’è anche il mondo fuori…