“Dell’amore e della spada: Beatrice e Giuliano A.D. 1513” – di Giovanna Barbieri

Recensione di Lisa Molaro

Giovanna Barbieri

Giovanna Barbieri è una giovane scrittrice che ama la Storia in generale e, nello specifico, è appassionata di Medioevo, alto e basso.

Con questo suo romanzo, che lei stessa definisce “il mio primo romanzo sentimentale”, fa però girare la ruota del tempo, fermando la lancetta quando questa si trova nel Periodo del Rinascimento italiano.

Il libro inizia ed io mi ritrovo nell’Anno del Signore 1513.

È un lunedì mattina, sono dentro la Basilica di Santa Chiara ma non sento alcun rumore umano.

L’aria è pregna di umidità e odori malsani, i suoi capelli sono attaccati al cranio come fossero un sudario fradicio.

Lei si chiama Beatrice Genga ed è una nobile fanciulla quindicenne che, non per vocazione, stava per diventare monaca clarissa.

I luoghi di culto sono sicuramente caratterizzati da un potente silenzio e da un’auspicata pacatezza di movenze… eppure questa statica atmosfera che la attornia non è dettata dalla pace spirituale ma…

Beatrice sa che deve fare in fretta.

Fuggire da quell’infernale Abbazia prima che per lei diventi una tomba silenziosa e muta.

Andare… ma dove? Ritornare a casa è da escludersi.

I suoi lunghi capelli non sono ancora stati tagliati, la cerimonia delle novizie non era ancora stata celebrata e, quindi, li infila nella retina dorata che li aveva tenuti nobilmente raccolti il giorno del suo arrivo in convento, poi scappa col cuore gonfio di speranza e paura.

Giovanna Barbieri fin dalle primissime pagine rende palese lo studio e la dovizia di particolari che caratterizzano un buon romanzo storico.

I personaggi che l’Autrice inanella fra loro, di notte in giorno, sono tutti estremamente credibili (alcuni son esistiti senza ombra di dubbio alcuno!) e il suo stile narrativo, fluido e scorrevole, mi ha permesso di immaginare ogni singola scena senza scossoni o tentennamenti.

Il Rinascimento Italiano, questo gran calderone di arte, statue, regole, convenzioni, dubbi, alchimie e segreti!

Raffaello

Raffaello, “Sposalizio della Vergine” (1501-1504)

Non sono solita svelare le trame di un romanzo e quindi non lo farò nemmeno ora.

Posso soltanto anticiparvi che madonna Beatrice smetterà i panni di nobile fanciulla e troverà la salvezza inventandosi “figlia” e “sorella” nella famiglia dello speziale Cecchini, il quale per fuggire a una denuncia di eresia anela respiro a Roma.

Un viaggio di speranza, dunque.

La speranza ci può sempre essere?

Il lieto fine è sempre scontato?

Quanto è potente la mano di Dio e quanto lo è quella di chi Dio dovrebbe imitare?

Quante lame lunghe, e quante corte, devono scintillare in contrasti d’attriti capaci di fendere pelle e aria, sangue e acqua, straccio e ferro?

La donna esiste in quanto maritata, a capo chino davanti a una croce o ad un uomo.

Madonne e messeri.

Se sposata la donna non è, e vaga per le strade da sola, allora non può che essere una cortigiana onesta o di lume.

Nel romanzo di Giovanna Barbieri trema il cuore della fanciulla che non è nessuna delle due cose.

I grani del rosario, stretti nel palmo della mano, si fanno umidi di tensione.

L’Autrice tratteggia personaggi nobili, soldati, speziali, eretici, adolescenti appassionati di architettura, ritrattisti e nobili sedicenni studiosi di armi.

E ancora: potenti fiorentini ambasciatori presso la curia romana, capitani velenosi; lande spezzate, stallieri complici, gestori di rustiche osterie, sguatteri claudicanti e maestri d’armi meno importanti, per l’evolversi della trama, del venditore d’erbe presso il Foro Traiano.

Giovanna Barbieri ci narra di Frati domenicani dallo sguardo rapace e dalle grinfie pronte ad afferrare innocenti prede da portare a processo e infine, non come protagonista, colui che nel suo laboratorio prese a lavorare Giuliano Cacciaguerra, nobile spellano che di entrare nella Curia proprio non aveva intenzione.

Lui è Michelangelo Buonarroti e mi piace pensare che la polvere di marmo bianco, in cui Giuliano lo trovava immancabilmente sommerso, fosse quella della statua di Mosè, imponente scultura datata proprio 1513-1515.

Un tuffo nella storia, lontana dalle Corti fra svariati “Far la corte”.

Intesse la tramatura del romanzo, il più nobile dei sentimenti, quello che ha fatto più di tutti stoccar le spade sui petti virili: l’amore.

Temuto, rifiutato, anelato, preteso.

L’amore, che chiazza il collo di rosso e fa sospirare impudico.

L’amore, quello che non ti permette di scegliere con razionalità.

Nulla è scontato e nulla è banale, in questo libro tutto è stato scritto per comporre un riuscito quadro finale.

Spezie, rabarbaro, rimedi per la calvizie o per tingere di bianco i capelli, miscugli d’erbe per non dover poi rimediare a gravidanze indesiderate, o triturar di spezie per sanare il mal francese.

Fra le pagine aleggia lo spirito della mia amata Trotula de Ruggero ma, ovviamente, visto il periodo storico in cui il libro trova dimora, i rimedi naturali sono certamente tratti dai ricettari di bellezza naturale di Caterina Sforza, madre tra l’altro di Giovanni, uno dei protagonisti del libro che… no! Non voglio proprio anticiparvi nulla di più, vi ho già detto fin troppo…

Buona lettura,

Lisa.

Sinossi:

Questo romanzo tratta la storia d’amore travagliata tra Beatrice Genga, nobile fanciulla di Assisi, e Giuliano Cacciaguerra, giovane e nobile spellano.
Da sempre amante delle erbe mediche, Beatrice diviene amica di Edmundo e Clorinda, eretici e speziali di Assisi. L’Inquisizione incombe e gli eretici fuggono a Roma, portando con loro la nobile Beatrice Genga.
Per seguire i suoi sogni, anche Giuliano si dirige nella Città Eterna. Nonostante Beatrice s’innamori a prima vista del giovane, lo respinge, evitando così che lo spellano scopra i suoi segreti e quelli degli amici.
In una Roma rinascimentale, dove convivono artisti, inquisitori, maestri d’arme e soldati di ventura si decideranno le sorti dei due innamorati e degli eretici.

Titolo: Dell’Amore e della spada: Beatrice e Giuliano AD 1513
Autore: Giovanna Barbieri
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.

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