Petrolio Bollente – di Katia Manfredi

recensione di Loriana Lucciarini

PETROLIO BOLLENTE

Petrolio Bollente è un romanzo di Katia Manfredi edito da Gli Scrittori della Porta Accanto nel 2020.

Gabriella è una donna affascinante, dalla personalità sfaccettata, che sicuramente sa catturare l’attenzione dei lettori, come è accaduto a me.

Gabriella è bella, spontanea e ha facilità nelle relazioni personali, soprattutto tra gli uomini gode di gran fascino. Ma lei è cristallina, affronta tutti con lo sguardo limpido, il sorriso non è forzato né malizioso, non cerca attenzione, vuole capire, conoscere, entrare in contatto profondo con gli altri, non conquistare, non giocare in ruoli di potere.

Insomma, è un bel personaggio femminile, dalla personalità spiccata, capace di divenire FLUIDA: Gabriella infatti sa adattarsi alle situazioni, riuscendo a non farsi mai schiacciare, mai mettere all’angolo.

Tuttavia, anche lei deve fare i conti con i preconcetti professionali, che faticano a riconoscere il valore di una donna in un ambito professionale e competitivo, prettamente maschile.

Gabriella infatti si muove in un mondo maschilista: lei, ha competenza e capacità, eppure troppo spesso la troviamo vittima di battute sessiste, schiacciata dai pregiudizi maschili, ingabbiata nell’ottica che vorrebbe relegarla ai margini.

Dai colleghi e superiori uomini, si vedrà sottostimata o sottovalutata nelle proprie competenze, relegata a figura di contorno, oggetto di sguardi o battutine sessiste eppure, nei momenti più importanti, tirerà fuori la sua determinazione e il suo carattere deciso, per farsi valere.
In questo ambito professionale, Gabriella mantiene la schiena dritta e lo sguardo fiero.

A volte facendo un passo indietro, evitando di attirare troppo l’attenzione – quasi che una donna non debba far notare di essere preparata e capace nel proprio lavoro – , altre volte si muove cauta, come se camminasse sulle uova, consapevole che per una donna capace e competente la carriera è fatta da un percorso più difficile, proprio perché donna.

Katia Manfredi lo sottolinea senza diventare pesante o ripetitiva, ma il messaggio arriva sottopelle e s’installa nella coscienza di chi legge, con il risultato di sensibilizzare proprio sulle condizioni delle donne nell’ambito lavorativo e sociale: e questo è uno dei pregi di Petrolio Bollente, a mio avviso.

Perché – e questo lo aggiungo io – pur se nel 2020 le donne si scontrano ancora con una mentalità sessista che, soprattutto nell’ambito lavorativo, tende ancora a relegarle in ruoli minori, che non qualifica le donne nel giusto modo e non le retribuisce equamente, al pari dei dipendenti uomini.

Il romanzo, al di là della trama, che non affronto per non fare nessuno spoiler, si svolge proprio nel contesto lavorativo ad alta tecnologia, che diventa lo specchio della condizione di tantissime donne, alle prese con gli stessi problemi: dimostrare il doppio per ottenere il giusto riconoscimento, quel rigore e rispetto che, invece, per i colleghi uomini sembra un diritto acquisito per default.
Katia Manfredi l’autrice, scrive bene e offre approfondimento psicologico degli attori della scena e delle situazioni in cui essi si muovo no.

L’autrice ha una scrittura è fluida che mi ha fatto immediatamente entrare nelle scene, per immaginarle svolgersi davanti ai miei occhi, in modo vivido, concreto, reale. Quasi come dentro un film.
I dialoghi sono convincenti e utili alla, trama, accattivanti, plausibili, donano leggerezza e inquadrano bene la scena.
Interessanti sono i contesti narrati, anche gli approfondimenti sulle tecnologie industriali del comparto ricerca in cui Gabriella si muove da ingegnere competente qual è.

Petrolio Bollente è una storia che fa riflettere e che si fa leggere bene.
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Sinossi

Gabriella, giovane e brillante ingegnere, lavora presso il dipartimento di ricerca di una multinazionale petrolifera. Caruso è il suo capo, un siciliano aggressivo e autoritario, molto potente. È lui che decide quando e dove Gabriella deve recarsi per risolvere le questioni tecniche più disparate.
L’ambiente di lavoro è maschilista e spregiudicatamente rivolto al profitto; Gabriella è costretta a interagire in contesti operativi e decisionali che la mettono a dura prova. Come primo importante incarico, viene mandata a Pointe Noire, in Congo, per risolvere alcune criticità operative che rischiano di bloccare l’attività di un impianto.
Forse per la giovane età o per il fatto di essere donna, nonostante individui e denunci seri malfunzionamenti viene sistematicamente ignorata, sia dalla dirigenza italiana sia dai tecnici africani. Fino a quando accade l’irreparabile: divampa un incendio e qualcuno rimane gravemente ferito.
Gabriella sarà chiamata a rispondere del suo operato, alla ricerca di un capro espiatorio per salvare il buon nome dell’azienda.

Una storia attuale, che s’ispira ad alcuni eventi realmente accaduti. Scritta quasi come una sceneggiatura per una serie TV, fornisce numerosi spunti di riflessione sul mondo lavorativo del settore industriale, troppo spesso spinto al profitto e discriminante.

Titolo: Petrolio Bollente
Autore: Katia Manfredi
Edizione: Gli scrittori della porta accanto – pub.me, 2020