Bella di papà. La figura del padre nella cultura contemporanea – di Katherine Angel

Recensione di Cristina Casillo

bella di papà

Bella di papà. La figura del padre nella cultura contemporanea è un saggio di Katherine Angel, edito Blackie Edizioni nel 2021.

Questo saggio ha suscitato la mia curiosità mentre sbirciavo la vetrina di una libreria. La copertina è particolare, abbastanza angosciante.
L’immagine offre colori rassicuranti: prevalgono il verde di un prato ben curato e il tagliaerba. Quello raffigurato sembra un cortile di un’abitazione residenziale.

A fare la differenza sono la bambina e l’uomo: padre e figlia, presumibilmente. La bimba con treccine infiocchettate da nastri rossi, tiene in mano un coltello da cucina e il padre sembra tamponare la fronte con un fazzoletto: sudore o sangue?

Bella di papà non è un giallo o un thriller e nemmeno un distopico, ma un saggio sulla figura del padre nella cultura contemporanea.

Mette a confronto fatti di cronaca, film, serie tv, psicanalisi e opere di autrici come Virginia Woolf, per portare alla luce il problema del patriarcato.

Il testo è coraggioso, raffinato e ben curato nell’analisi.
Si legge con interesse e curiosità. Non è un romanzo o una sceneggiatura a lieto fine. Spesso si ha la sensazione che alcune scene sdolcinate che ci
hanno commosse guardando un film ,vengano smontate o fatte a pezzetti.
Prendiamo ad esempio un film del 1991: Il padre della sposa. L’autrice ne fa un’analisi quasi spietata.

“…uno scompigliato Steve Martin, seduto tra i detriti di un matrimonio da favole – il matrimonio di sua figlia – parla: Hai la tua bambina, un’adorabile creatura che ti ammira in modo che non avresti mai immaginato. Mi ricordo della sua manina dentro la mia. Mi ricordo come le piaceva starmi sulle ginocchia con la testolina appoggiata sul petto. Diceva che ero il suo eroe.

La bambina è non-sessuata, anche se la sua adorazione nei confronti del padre è intensamente fisica. Piccola, tenera e vulnerabile. E la sua devozione per il padre è parte del suo fascino, parte di ciò che lo commuove così tanto.
Poi un giorno vuole farsi i buchi alle orecchie e vuole che la scarico in macchina a 50 metri dal cinema. Da un giorno all’altro la vedi con l’ombretto e i tacchi alti.
Sappiamo che significa, siamo chiamati a comprendere e a identificarci immediatamente con l’orrore di questo padre davanti alla sessualità emergente della figlia e al dissolversi della sua capacità di controllo”.

Tra le tante considerazioni fatte dall’autrice, mi ha colpito quella de “Le tre ghinee” di Virginia Woolf.

“Le tre ghinee traccia la storia della resistenza degli uomini all’irruzione delle donne nella vita pubblica. Mentre lo scriveva, Woolf rimuginava – con quel consueto miscuglio di curiosità e ambivalenza con cui guardava al lavoro di altri scrittori – sulle idee di Freud, che iniziavano a suscitare interesse in Inghilterra.

Descrive dunque i padri come ammassati in associazioni, in professioni, riluttanti a lasciar lavorare le proprie figlie. A quanto pare la società era un padre , scriveva e un padre malato di fissazione infantile”

Tra una pagina e l’altra ho ricordato una canzone che risale a inizio anni ottanta: “Il tempo se ne va”. Il testo fu scritto da Toto Cutugno ma edicata alla figlia di Celentano e a tutti i papà che vedono crescere sotto i propri occhi le figlie:

“La porta chiusa male e tu. Lo specchio il trucco e il seno in su. E tra poco la sera uscirai. Quelle sere non dormirò mai… E intanto il tempo se ne va tra sogni e le preoccupazioni. Le calze a rete han preso già il posto dei calzettoni”.

A quei tempi non si parlava di daddy issues.

Cosa penserebbe l’autrice, Katherine Angel, del testo? Chissà se lo conosce.

Due domande leggere, dopo una lettura molto appassionata, Bella di papà, a tratti inquietante, che offre tanti spunti di riflessione e invita a guardarci dentro, andare indietro nel tempo e a confrontarci tra noi che siamo state più o meno tutte belle di papà.
Link d’acquisto

https://www.ibs.it/bella-di-papa-figura-del-libro-katherine-angel/e/9788831321143

Sinossi

Avete presente Ti presento i miei, il film con Robert De Niro? Lui è Jack, ex agente della CIA.

Sospettoso e maniacale, sta per incontrare l’aspirante sposo della figlia: è il padre maschio alfa in competizione con il nuovo ragazzo, convinto che nessuno sia all’altezza della sua bambina.

La gelosia del padre, e l’ostilità nei confronti del suo “sostituto”, non sono in discussione; sappiamo già che le cose andranno male, grazie all’ammissione buttata lì incidentalmente che i padri fanno così.

Ma niente di tutto questo ci disturba. Perché? È la domanda che Katherine Angel si pone con questo saggio: è possibile affrancarsi dalla figura del padre, dalle nostre daddy issues?

Attraverso fatti di cronaca, film, serie tv, psicanalisi e l’opera di autrici come Virginia Woolf, “Bella di papà” porta alla luce un problema finora relegato alla sfera privata: come il potere esercitato dai padri sulle figlie abbia pervaso, ubiquo ma invisibile, il nostro immaginario.

Se dobbiamo liberarci dal patriarcato, allora è vitale cercare di rimettere i padri al loro posto.

Titolo: Bella di papà. La figura paterna nella cultura contemporanea –
Autrice: Katherine Angel
Edizione: Blackie Edizioni, 2021