L’amore è la risposta – di Ivana Salvemini
Recensione di Gabriele Torchetti
L’amore la risposta è un romanzo di Ivana Salvemini pubblicato da L’erudita nel 2018.
Il romanzo d’esordio della barese Ivana Salvemini sancisce una nuova voce da tenere d’occhio nell’odierno panorama letterario italiano.
Il libro è strutturato in una serie di racconti ambientati tra Bari e provincia.
Vite di uomini e donne che si intrecciano, in un sottile fil rouge che lega i protagonisti attraverso l’espediente di un destino imprevedibile e quanto mai beffardo.
Storie ordinarie e straordinarie che si sfiorano, si incrociano e qualche volta si scontrano dolorosamente in un impatto tragico.
Incredibile come nell’arco di poco tempo, la vita possa abbracciare con gentilezza qualcuno e graffiare l’anima a di qualcun altro.
La storia delle sliding doors, delle porte scorrevoli e del “cosa sarebbe successo se” ancora una volta si presta a divenire collante e incipit narrativo.
Difficile conoscere le vie traverse del destino.
Inutile porsi e porre domande che hanno come epicentro i se e i ma.
L’unica certezza è che, per far fronte alla quotidianità, bisogna aggrapparsi a qualcuno o qualcosa per andare avanti.
Dunque l’amore è la risposta, ma qual è la domanda?
L’interrogativo che l’autrice pone a se stessa e al lettore ha che fare molto con la propria intimità, il proprio vissuto.
Il bisogno di amore, un bisogno vituperato e a volte ridicolizzato.
Amore in senso lato, inteso come sentimento universale. Il motore che scalda la vita e che dà un senso alle nostre giornate. L’amore per se stessi, l’amore per la propria famiglia di origine o acquisita, l’amore carnale, l’amore amicale, l’amore spirituale.
La prosa gentile ed empatica dell’autrice tratteggia con fermezza i personaggi di questi racconti.
Frammenti di vita in una Puglia verace, materna, fiera, contradditoria. Terra generosa e respingente.
Musiche e canzoni accompagnano e forniscono una colonna sonora ai pensieri dei protagonisti. Da Lucio Dalla, a David Bowie, agli Smiths, a John Lennon, ai Beatles… che dire?
Matrimonio di intenti perfetto.
Citazioni che meritano un plauso e che contornano con dettagli sonori lo scorrere di vite. Vito, Nadia, Stefano, Giulia, Giovanni, Giuseppe, Rinaldi, sono loro a dare anima a quest’opera.
Una giostra imprevedibile in cui si sa quando si sale e non si sa mai quando si scende.
L’immagine di copertina racchiude perfettamente il messaggio subliminale racchiuso in queste storie.
Facile immedesimarsi in questi eroi imperfetti e spaventati.
Piccolo spoiler: il libro affronta anche il delicato tema della violenza di genere.
E lo fa con tatto e delicatezza, in un capitolo che fa male al cuore e allo stomaco.
È necessario urlare ad alta voce che tutto ciò che ha a che fare con il sopruso, il ricatto psicologico, l’annullamento, la violenza e il possesso non ha nulla a che fare con i sentimenti.
No, quello non è amore.
Leggete questo libro perché è una carezza.
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