Fate – Winx Saga – quando le fatine crescono, diventano vere!

Di Antonia Romagnoli

Fate – Winx Saga è la nuova serie Netflix, nata sulla scia luccicante di una fortunatissima serie di cartoni animati creata dall’italiano Igino Straffi, che ha traghettato dall’infanzia all’adolescenza migliaia di bimbe, le figlie del nuovo millennio, fra sogno e tecnologia.

Fate – Winx saga riprende la trama del cartone, l’ambientazione, ma ci racconta una storia diversa: se le fatine di Alfea quindici anni fa erano protagoniste di storie leggere, in cui l’amicizia poteva vincere ogni difficoltà e una magia era sempre pronta a risolvere i guai, le giovani studentesse della serie sono molto più tormentate, le atmosfere più cupe, le linee di demarcazione fra bene e male meno nitide.

Fate – Winx saga  e me

Quando mia figlia oggi ventenne era piccola, le Winx facevano parte del nostro quotidiano, non solo davanti allo schermo ma anche attraverso mille gadget che all’epoca andavano tanto di moda: c’era pure la linea d’abbigliamento, che per fortuna non ricalcava lo stile dei personaggi… le minigonne, i tacchi con zeppa, gli abbinamenti improponibili conditi di glitter erano all’ordine del giorno, tutt’un altro mondo rispetto ai codini e agli stivali informi di Candy della mia generazione. Le Winx, all’epoca, ci facevano ridere e anche un po’ sognare: Bloom era una ragazza come tante, ma aveva in sé un dono che aspettava solo di essere trovato. Un esempio positivo, su come le vere amicizie aiutano a valorizzare le persone e a trovare il meglio di se stessi.

In quegli anni, c’erano anche tante polemiche, perché le Winx ertano troppo magre e alte e belle, modelli anoressici che secondo alcuni facevano male alle bambine.

Peccato che “le bambine” giochino con le Barbie dal 1959, e ancora nessuno abbia pensato di farle più tozze per andare incontro al mondo reale.

fate - winx saga

i personaggi del cartone animato

Fate – Winx saga – ma il cartone non è finito

Le Winx negli anni hanno saputo crescere con le telespettatrici: hanno affrontato tematiche come l’ecologia, hanno ampliato le loro ambientazioni e non hanno ancora finito di appassionare, tanto che sembra sia in fase di lavorazione una nona serie, che secondo indiscrezioni avrà un nuovo format, più breve e quindi potenzialmente rivolto a un pubblico di età inferiore a quelle precedenti.

Che cosa può aver portato all’idea di create una live action dedicata alle Winx?

Forse, appunto, l’età dei primissimi fan della serie, oggi Young Adult.

A questo pubblico infatti, si rivolge Fate – Winx saga, con una prima stagione che ha generato pareri contrastanti, soprattutto per alcune scelte.

Cosa c’è di diverso in Fate – Winx saga rispetto al cartone?

Sicuramente, la mancanza di una delle Winx. Anche se fra tutte era forse quella che piaceva meno, Tecna era la fata della tecnologia e si dilettava a fare la nerd. Mentre le altre svolazzavano fra i fiori, lei creava programmi. La fata ingegnere non ha superato la prova del tempo, oggi tutte le nostre eroine sono dotate di cellulari, tablet, comunicano in rete e in rete cercano informazioni: Tecna non serve più.

Un colpo di scena anche per i fan, come me, della mitica Flora, la fata della natura che, in una puntata, mostra un acume sconvolgente… cercando di spegnere un incendio con foglie secche. Ovviamente, non funzionò. Forse per questi scivoloni del personaggio, al suo posto troviamo Terra, sempre legata alla natura, ma con un pochino più di sagacia. E non è filiforme come la fata che sostituisce, ma rotondetta. In barba alla Barbie ci piace tantissimo, è forse il personaggio meglio riuscito della serie, per come è stato caratterizzato e interpretato. Con una certa raffinatezza, ci viene mostrato che il cambiamento non è casuale: Terra in un dialogo parla della famiglia, citando una cugina con questo nome. Entrerà forse in gioco in una delle serie future? Chissà.

Non troviamo nemmeno le nemiche storiche delle Winx, le cattive streghe Trix, dal look un po’ bondage che lasciava molto perplesse le mamme che compravano le bamboline.

Di strega ce n’è solo una, a quanto pare, e ancora tutto è in forse su quanto e perché sia cattiva.

fate - winx saga

Le protagoniste della serie live action

Già, la serie Fate – Winx Saga promette di essere la prima di molte, perché lascia quasi tutto in sospeso.

Mancano anche diversi Specialisti (quelli che nel cartone erano specialisti nell’essere inutili, se non come accompagnatori delle Winx), dimostrando così una verità ancora solo mormorata: se ci sono le fate, gli Specialisti sono superflui.

E anche qui, a parte combattere giorno e notte come Percy Jackson nel campo dei mezzosangue, fanno poco altro, tipo farsi ammazzare nei boschi dagli oscuri nemici he una buona fatina abbatte con due colpi di ciglia.

Se avete timore che le nostre eroine per questo faranno tappezzeria, ebbene… non lo sappiamo. Troviamo nuovi protagonisti maschili, ma ancora alla fine della serie non ci tornano i conti sul totale delle coppie.

Bloom e le altre

Le fanciulle che diventeranno – forse – Winx sono convincenti, formano una bella squadra e si scoprono l’un latra nel corso delle puntate, in modo che l’amicizia si renda solida nel tempo.

Bloom è parecchio antipatica e piena di sé, giusto quanto la sarebbe un’adolescente che scopre nell’ordine di: essere una fata, probabilmente adottata, poi scambiata alla nascita, in seguito perseguitata da mostri oscuri e infine ingannata più o meno da tutti in vario modo.

Stella, incredibilmente, d’aspetto ricorda moltissimo il personaggio disegnato, ma come caratterizzazione non potrebbe essere più diversa. Ognuna delle ragazze ha problemi sociali, come in qualunque scuola che si rispetti, e fatica a relazionarsi con gli altri.

La confidenza, così scontata nel cartone, qui è una conquista.

Perché guardare Fate – Winx saga

Se avete amato il cartone, date una possibilità anche alla serie. Dopo un po’ di perplessità, saprà conquistare per il suo carattere unico.

Alcuni dialoghi restano improponibili esattamente come nel cartone animato e vi faranno sorridere, così come vi divertirete a indovinare i ruoli dei vari personaggi.

E a scoprire le differenze!

La scuola di Alfea è incantevole, un bel manor nel cuore dell’Irlanda ha trasformato in realtà i luoghi del mondo magico, con un po’ meno rosa ma altrettanta atmosfera.

E l’ultima puntata, che non vi spoilero, è proprio emozionante, forse vale da sola tuta la serie.

CI si può aspettare ancora molto, da Fate – Winx Saga, questo è davvero “solo l’inizio”.

Perché non guardare Fate – Winx saga

Se siete molto pignoli e già pensava a Harry poter per femminucce quando era uscito il cartone, non vi piacerà. Alfea sotto assedio ricorda parecchio I doni della morte, solo che qui abbiamo le fate del fuoco che saldano le porte.

Lo stesso motivo per cui a me è piaciuto, può fare storcere il naso ad altri: la serie rimane in bilico fra Young Adult cupo e oscuro e storia per giovani educande.

Si parla di droga e di sesso, ma buttandolo lì a caso, senza troppo approfondire per evitare di limitare il pubblico. E non manca il personaggio politically correct dall’identità sessuale da definire, cosa del tutto assente nel cartone.

Che posso dire? A me è piaciuto fare un tuffo nella magia di Alfea, ma credo di aver trovato migliori altre serie di minor successo, come La biblioteca della magia e The Lock & the Key, sorprendente e originale.

https://www.netflix.com/

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