Rita Levi Montalcini. Non solo una Donna.

Articolo di Erika Cecina

Rita levi Montalcini

Mi ricordo, benissimo, il giorno in cui ho scoperto chi fosse Rita Levi Montalcini.

Ero appena ritornata a casa dal rientro pomeridiano scolastico, mia madre mi aveva preparato un’ottima merenda e poi ci eravamo sedute, sul divano della sala, a guardare la televisione.

Dopo i cartoni animati, sentii una citazione contenuta dentro uno spot pubblicitario:

“Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza”.

A otto anni non capii immediatamente che cosa si volesse intendere con queste parole.

Ricordo che mia madre mi vide perplessa davanti a questa citazione; di sicuro la mia voglia di sapere era ben percepibile!

Così, con la naturalezza che la caratterizzava, mi raccontò chi fosse la donna che aveva pronunciato quelle parole.

Mia madre sapeva tutto di lei; la ammirava moltissimo e mi disse che l’aveva studiata, addirittura, a scuola.

Così scoprii il suo nome: Rita Levi Montalcini.

È stata una buffa scoperta!

Io, nella mia ingenuità infantile, associavo la figura di questa donna a un personaggio dei Looney Tones e più precisamente alla nonna di Titti e Silvestro: Nonna Granny!

Sorvolando su tali sciocchezze, mia madre mi raccontò tutto.

Rita Levi Montalcini nacque, insieme alla sorella gemella Paola, a Torino il 22 aprile 1909, da una famiglia di ebrei serafini.

Sin dalla dolce età, le due sorelle vissero in un ambiente di stampo vittoriano.

Il padre Adamo Levi, ingegnere elettronico e matematico, credeva che la figura professionale della donna potesse interferire con il suo ruolo primario, ovvero, fare la moglie e la mamma.

La madre, Adele Montalcini, era un’affermata pittrice.

Insieme al marito e alla nutrice, crebbe le due figlie in un ambiente sereno, soprattutto ricco di cultura e stimoli intellettuali.

All’età di venti anni la giovane Rita, dopo la morte della sua cara balia, decise d’intraprendere gli studi in medicina ed entrò, quindi, nella Scuola Medica dell’istologo Giuseppe Levi a Torino.

Nell’anno 1936 si laureò in medicina e chirurgia con 110 con lode e, in seguito, si specializzò in neurologia e psichiatria.

Non era da sottovalutare nemmeno il ruolo di Rita levi Montalcini all’interno della società: era una donna, infatti, capace di usare in maniera quasi disarmante il suo pensiero, rendendolo pubblico in anni molto difficili per gli ebrei.

Arrivò l’anno 1938, furono emanate le Leggi Razziali e Lei fu costretta a emigrare in Belgio.

Nel 1940, però, ci fu un’invasione tedesca proprio nella Terra in cui credeva di aver trovato rifugio.

Dopo poco tempo, quindi, tornò a Torino, dove allestì nella sua camera, un laboratorio domestico, dove poter continuare le sue ricerche mediche.

Giuseppe Levi, scappato anche lui dal Belgio, divenne il primo e vero assistente.

Rita levi Montalcini lavorò, poi, per trenta anni negli Stati Uniti poiché, nel 1947, fu invitata dal biologo Viktor Homburger a prendere la cattedra di docente, nel corso di neurologia, al dipartimento di zoologia della Washington University.

Nel 1956 fu nominata professoressa associata e nel 1958 divenne professoressa ordinaria di zoologia, presso la Washington University di St.Louis.

Nel 1986 ricevette il premio Nobel per la medicina.

L’anno successivo, direttamente dal presidente Ronald Reagan, le fu consegnata la National Medal of Science, la più alta onorificenza cui si può ambire nel mondo scientifico statunitense.

Nella metà degli anni 70 partecipò anche ai movimenti rivoluzionari di liberazione femminile per la regolamentazione dell’aborto.

Il primo agosto del 2001, Rita Levi Montalcini fu nominata senatore a vita dal presidente della Repubblica Italiana: Carlo Azeglio Ciampi.

 

Ricevette, inoltre, cinque lauree Honoris causa.

La foto La ritrae mentre riceve il Premio Internazionale “Wendell Krieg Lifetime Achievement Award”.

La sua figura, sia in ambito medico sia professionale e sia umano, è riconosciuta in tutto il mondo.

Il suo grande contributo nella medicina fu fondamentale per la ricerca.

Lei puntava molto sui giovani, in loro riponeva tutta la fiducia per il futuro.

Nella sua lunga carriera professionale prese parte a molte conferenza a loro rivolte.

Rita Levi Montalcini, giovani

Ammirava molto il pensiero delle nuove generazioni.

Nella mia vita, la storia di questa donna è stata molto di impatto proprio perché mi ha fatto capire quanto una donna, pur vivendo in un periodo ostile quale era il suo, possa comunque cambiare le regole del gioco, affermandosi nonostante le numerose difficoltà!

Lei si batté sempre con onore e soprattutto con educazione e eleganza.

Dedicò la sua intera vita alla ricerca e alla medicina.

Lei stessa si definiva “la mente”, il corpo non era poi molto importante, se viveva affiancato a un intelletto che non era in grado di essere indipendente.

Ricordo che quando frequentavo il quinto anno del liceo psico-pedagogico, parlammo con i professori della vita di questa meravigliosa scienziata.

Rimase, in me, la straordinaria sensazione di quanta forza abbia avuto Rita Levi Montalcini, la sua estrema intelligenza e la sua continua voglia di migliorare la società.

Infatti, è ricordata anche per essere un’acuta femminista.

Il suo pensiero affascinò molti miei compagni di classe!

Rita Levi Montalcini non riteneva di vitale importanza la religione anche se, comunque, ci credeva pur essendo una donna di scienza.

Il suo pensiero era “libero”, non giudicava mai nessuno e rispettava le scelte altrui.

La formazione di un buon cittadino inizia dal rispetto reciproco e Lei ne era l’esempio evidente.

La figura di questa importantissima Donna rimarrà impressa nella storia, per sempre.

Il suo contributo e il suo esempio non saranno mai gettati nell’oblio!

Questo è il mio articolo, spero sia di vostro gradimento.