Taccuino Mensile maggio – La politica delle donne

A cura di Maria Antonietta Macciocu

 

taccuino mensile giugno

 

 

 

Taccuino Mensile di maggio: Donne e grammatica

Nel Taccuino Mensile di maggio, non parlerò di ricerche specialistiche che studiano come la nostra grammatica, che non ha il neutro, possa superare il plurale maschile inclusivo e la varietà di generi in cui l’umanità si identifica.

Parlo di un più banale maschile e femminile, previsto dalle nostre regole grammaticali e ancora poco applicato.

O meglio da sempre applicato per alcuni lavori, servo-serva, cuoco-cuoca, infermiere-infermiera, bidello-bidella, fornaio-fornaia, operaio-operaia e via dicendo, lavori a cui le donne sono state sempre ammesse perché di livello poco professionale.

E allora perché inorridire davanti agli altrettanto medico-medica, avvocato-avvocata, ingegnere-ingegnera, architetto-architetta, capo-capa, sindaco-sindaca, senatore-senatora e via dicendo, ora che anche alle donne è possibile essere presenti nei lavori più prestigiosi, un tempo appannaggio dei maschi?

Ambra Angiolini, nel suo giusto appello sulla parità salariale di genere, tratta la declinazione maschile-femminile come un dettaglio di poco importanza.

Sbaglia, non solo perché difende errori grammaticali, ma contribuisce ad alimentare quel silenzio con cui le donne sono state ignorate.

“Chi non si nomina non esista”, dice il sociologo Bourdieu, e non nominare la professione di una donna al femminile vuol dire considerarla un’appendice del mondo maschile, un’eccezione alla regola, una presenza marginale, contraddicendo una realtà ben diversa, come possiamo constatare se entriamo in un ospedale, in un tribunale, in uno studio d’architettura, in un comune e in ogni campo della società.

 

Per informazioni sul Taccuino Mensile di maggio

 «Che ce ne facciamo delle parole?»

«Voglio proporre uno scambio: riprendetevi le vocali in fondo alle parole al femminile, ma ridateci il 20% di retribuzione. Pagate e mettete le donne in condizione di lavorare. Uguale significare essere uguale. E finisce con la e».

 

https://www.cosmopolitan.com/it/lifecoach/a43769905/ambra-angiolini-polemica-parole-al-femminile/