La stanza della tessitrice –

di Cristina Caboni

recensione di Giovanna Pandolfelli

La stanza della tessitrice è un romanzo di Cristina Caboni pubblicato nel 2018 da Garzanti.

stanza tessitrice

Alpaca. Soffice, luminoso…

Broccato. Tessuto con complesse figure a rilievo…

Damasco. Brillante e ricercato…

Gobelin. Tessuto operato…Dona consapevolezza e forza…

Lino. … Simboleggia la luce… Adatto per un soprabito o una giacca in una lunga giornata di tarda primavera…

“I desideri sono fili invisibili da cucire insieme”, si legge sulla copertina dell’edizione Garzanti.

La tessitura è la vera protagonista del romanzo di Cristina Caboni, il processo dell’intrecciare fili, quest’arte antica, tramandata per linea femminile, che porta con sé tutta la sapienza della tradizione.

Un romanzo corale che presenta un intreccio ciclico.

La storia oscilla tra passato e presente, i flashback si intensificano con il progredire della lettura fino a ricongiungersi con il presente.
Sullo sfondo fatti storici fanno da cornice agli accadimenti fittizi, lo scoppio della guerra, l’occupazione tedesca di Parigi.

I personaggi sono legati tra loro da un mistero da svelare che diventa sempre più centrale nel dipanarsi degli eventi.

Non mancano storie di amore, sentimenti filiali traditi, affetti ritrovati e amicizie indistruttibili nel tempo.

Un arcano da scoprire, dunque, un garbuglio di personaggi le cui storie si intersecano tra loro.
Se non fosse per lo sporadico accenno all’uso dei cellulari, il romanzo potrebbe sembrare ambientato in un tempo indefinito tra sontuosi palazzi, stoffe pregiate, donne determinate e di successo.

Le vite dei personaggi si districano progressivamente da un garbuglio di fili che Cristina Caboni sapientemente tesse in un ordito elegante e perfetto, fino ad ottenere un tessuto di fattura impeccabile dove ogni fibra è funzionale al resto della trama.

Come in ogni favola che si rispetti, ogni tassello ritorna al suo posto.

“Guardando quel mucchio di tessuti, nessuno a parte loro avrebbe visto ciò che sarebbe diventato.

Era nei loro occhi la bellezza di quella capacità di vedere l’oggetto composto e realizzato.

Era anche un modo di vedere la vita, di andare oltre le apparenze, di osare e superare limiti e confini.”

Ecco la frase che racchiude la filosofia del romanzo.

Il vestito come elemento di identità, creato sulla base di chi lo deve indossare, seguendo i suoi desideri e il suo modo di essere.

Un’atmosfera piacevole, scrittura scorrevole, una struttura narrativa impeccabile fanno del romanzo di Cristina Caboni una lettura spensierata che fa immergere il lettore in un mondo fiabesco, tra sogni e realtà, dove il bene trionfa sempre.

Link d’acquisto

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Sinossi

Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita.

Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare.

Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno.

È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c’è un sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice.

È l’unico indizio per ritrovare la sorella che Marianne non ha mai conosciuto.

Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all’epoca della seconda guerra mondiale, era famosa
come «Tessitrice di sogni».

Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne cheli portavano.

Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell’incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni.

Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare.
Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo.

Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire.

Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo.
Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee.

Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l’ago più acuminato non può scalfire.

Autore: Cristina Caboni
Titolo: La stanza della tessitrice
Edizione: Garzanti, 2018