“Senza patria” di Irma Kurti

Recensione di Lina Mazzotti

Senza patria

Il libro è una silloge di sessanta poesie divise in due capitoli. Nella prima parte “I ricordi in versi” ritroviamo tutti i pensieri e le riflessioni che scaturiscono dalla profondità dell’anima dell’autrice su ogni esperienza di vita.

Il distacco dalla patria e i rimpianti per i paesaggi, per quella terra che conserva tutti i ricordi. Il suo pensiero fluttua sull’Albania sofferente rimpiangendo i giorni non vissuti.

Riflessioni che volano tra la nostalgia e le emozioni con i cambiamenti inevitabili che creano disillusioni.  Poi c’è la quotidianità di un “giorno nudo” che nasce con la felicità del cuore e la consapevolezza di esserne padrona ma tutto svanisce frettolosamente proprio come la frenetica folla che ci circonda.

Tutto ciò sembra un destino contro cui è difficile lottare e anche l’attesa di aiuto è una pietra pesante, soltanto alzando lo sguardo verso il cielo il cuore si alleggerisce. Nella contemplazione c’è l’abbraccio con i problemi universali e l’anelito alla preghiera.

La vita è vista come un viaggio con diversità e contraddizioni non solo per cultura e lingua ma anche nella mancanza di presenza degli amici conosciuti che sviliscono il fascino della complicità con la loro assenza e distrazione, mentre in un solo istante si possono incontrare persone vere.

Una meteora

Ci sono persone che vorresti incontrare

ancora, anche se ti sfugge il loro nome,

sfiorargli, l’universo lento con le dita

e condividere un sorriso o un’opinione.

Le hai conosciute solo per un istante

però ti rimangono impresse nella mente,

ti permeano i pensieri come un fulmine

e brillano come una meteora nel cielo.

In questo percorso il tempo e la sua percezione sono fondamentali. Esso può essere lieve come una bolla di sapone o una farfalla smarrita, un gabbiano che osserva il mare o fresco come un ruscello, ma anche dolce come il miele.

Oppure può essere duro e appuntito come un suolo roccioso o come un corvo funesto che plana sull’infinità del deserto.

Il rischio è la paura delle avversità subite e la voglia di rannicchiarsi fermandosi nel tempo grave diventando un tutt’uno con i dolori.

Ma quel che è certo durante il tempo del viaggio “l’anima si riempie piano” tra profumi e aromi di pace e di serenità e nell’essere cosciente.

La seconda sezione del libro “Senza patria” si intitola “Questo amore” l’autrice rappresenta diverse immagini d’amore. Una mappa tra l’attaccamento per i genitori e la loro scomparsa e l’amore di coppia. Forte ed eterno è il ricordo degli abbracci delle confidenze e dei consigli genitoriali che rivive nell’anima come un arcobaleno. Descrive dialoghi e sogni rievocando il calore dell’amore materno.

“Un cielo senza stelle”

…Il sole che ci riscaldava il cuore

sorgeva dal tuo essere, amata mamma

e ci teneva sempre vicino in quella

vita, dove solo l’armonia dominava.

E ora nell’universo dei tuoi figli

regna un cielo senza sole e stelle.”

Dipinge albe e notti legate alla malattia paterna registrando nel suo intimo il tono della sua voce come se fosse musica. Ci sono carezze dal tocco lieve per lenire il male, e mani che donano trepidanti…

“Sulle tue mani, i miei primi versi

giacevano insicuri come i boccioli,

tu coglievi e buttavi via le paure,

tu eri per me il critico migliore. “

Tanti tesori conservati, per un tempo che si ferma nel rammentare il nutrimento della vita che è l’amore. L’amore che passa anche attraverso i silenzi e gli sguardi o sulle labbra che spezzano rime e versi, che entrano delicatamente nello spirito unendo il passato con il futuro.

Le poesie trasmettono chiaramente tutta la gamma di sensazioni e di problemi dolorosi della vita avvolgendo il lettore con riflessioni, creando una lettura intima sottolineando i possibili modi di essere. Una scrittura limpida che entra nel profondo e che tocca parti primordiali. Una silloge personale in cui ci si riconosce e la percezione della malinconia non è rassegnazione ma è presa di coscienza sulla forza dei sentimenti e dell’amore.

 

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Sinossi

 

“Con un linguaggio semplice e lineare, la poetessa Irma Kurti ci offre ancora una volta una babele di sensazioni attraverso il suo flusso di coscienza, una sorta di diario in versi che apre le porte della riflessione a temi intimi ed esistenziali. La silloge si compone di due parti, che segnano il passaggio da una visione più generica e caleidoscopica della vita all’affetto per i propri cari. Irma Kurti arriva dritta al cuore del lettore, scardinando come sempre l’idea che la poesia sia uno strumento per pochi eletti, perché le forme narrative infarcite di fronzoli e artifici letterari non appartengono affatto ai suoi stilemi. È allora l’emozione stessa a prendere parola attraverso un ricordo, un’immagine, un pensiero, descritti in maniera così puntuale da consentire a chi legge di entrare in punta di piedi nella vita dell’autrice, pur continuando ad indossare i propri panni.” (Grazia Pia Licheri)

 

Titolo: Senza patria
Autore: Irma Kurti
Editore: Kimerik, 2016