da “Il Sigillo sul Cuore” di Aurora Corrente
“La processione di donne che risaliva la collina procedeva lentamente.
Erano avvolte nelle vesti azzurre e portavano la mezzaluna tatuata sulla fronte, ognuna di loro teneva una torcia in mano e cantava. Era una preghiera melodiosa in una lingua sconosciuta, ma che io riuscivo a capire perfettamente.
«Madre non abbandonarci! Proteggi tua figlia, ovunque essa sia!»
Mi mossi insieme a loro con naturalezza, come se avessi fatto quel percorso altre mille volte e arrivai in cima al Tor, dove un cerchio di pietre si ergeva maestoso.
Le donne formarono un cerchio, tenendo le mani allargate, fino a sfiorarsele le une con le altre e continuarono a cantare.
«Signora della Luna, madre dell’Universo, protettrice di ogni donna! Allontana il
male da tutte noi!»
Due di loro, entrarono nel cerchio e stringendosi le mani si inginocchiarono. Si assomigliavano, eppure erano così diverse. Una aveva i capelli neri e gli occhi verdi, l’altra aveva i capelli rossi e gli occhi violetti. Una portava al collo una croce di legno e l’altra, una pietra di luna.
In loro c’era qualcosa di familiare, era come se le conoscessi da sempre. Iniziarono a parlare e la loro voce era la più dolce che avessi mai udito.
«Invochiamo le potenze celesti e quelle terrene! Invochiamo il Dio del cielo e la Madre terra!»
La donna coi capelli rossi, si incise il polso con il pugnale e fece cadere tre gocce di sangue sul terreno.
«Per il sangue che ho versato su questa sacra collina, io ti prego Madre di vegliare su
Anara. Aiutala a compiere il suo destino e se è il tuo volere, riportala da me!»”