Uno strano binomio: Grilli e Sangiovese, di Paola Casadei e Cinzia Tonelli.
Recensione di Anna Fresu
Grilli e Sangiovese è un romanzo scritto a quattro mani da Paola Casadei e Cinzia Tonelli.
Con una citazione dichiarata di “La finestra sul cortile” di Hitchcock, Cristina, divorziata e con i figli in vacanza, passa una noiosa estate a casa “spiando” dalla terrazza i movimenti dei vicini, sperando che accada finalmente qualcosa.
L’idea di scoprire qualcosa di particolare, losco o curioso, comodamente da casa propria, la intrigava. Non necessariamente un omicidio, non era neppure carino auspicare la morte di un vicino per appagare l sua sete di mistero; certo era che un’ombra dietro una tapparella o un grido nella notte avrebbero movimentato quel fine agosto un po’ noioso.
Movimento ce n’era -eccome- almeno a sentire Zaira e Luisa, le due anziane vicine che riempivano la monotonia quotidiana e la solitudine impicciandosi e parlando di tutto e di tutti, in quel quartiere un po’ in periferia (ammesso e non concesso che quella piccola città distinguesse il centro dalla periferia): un quartiere qualunque vicino a uno zuccherificio dismesso da tempo, riconquistato da una natura selvaggia, luogo ideale per portare a spasso il cane o per chissà quali traffici.
C’era lo scandalo del “cantante”, Raul, buttato fuori casa dalla moglie per essersi invaghito di Agata, la procace polacca, badante di un vicino inavvicinabile; c’era Rodolfo, il parrucchiere da cui tutte si servivano: bravo e con mani speciali, a volte troppo audaci ma anche gratificanti; c’era l’Elvira, un’anziana signora che prima veniva a lavorare nel quartiere e ora se ne stava a casa sua, non più lì, ma che ogni tanto appariva.
E ora c’era anche una novità: Livia -“l’Africana”, come la chiamavano le vecchie signore- una che aveva vissuto tanti anni in Africa, in attesa del marito -pareva- ma che intanto la si vedeva troppo sorridente con un nero arrivato lì da poco. Il marito, che ancora non si era visto -ma apparirà, aspettatevelo- pare lavorasse per un’importante rivista scientifica che ora stava seguendo le ricerche “di un tale che sosteneva che gli insetti fossero la risorsa del futuro“.
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Gli insetti per uso cosmetico e alimentare e un ristorante “clandestino” per clienti dai gusti particolari saranno terreno fertile per loschi affari e nuove avidità.
In questo vicinato di piccola città di provincia in cui tutto sembra svolgersi in un’aura di “normalità”, occorrerà un fait divers -o meglio due- per movimentare (maggiormente) le giornate: la scomparsa di Rodolfo e l’omicidio di Elvira, oltre a strani tentativi di penetrare nell’appartamento di Livia e oggetti del passato che compaiono misteriosamente. Il tutto condito da ipotesi, pettegolezzi, tentativi di indagini, ciascuno a suo modo.
Non poteva mancare la “femme fatale”: Sara Galletti, giornalista rampante di una televisione locale che spera di trarre vantaggio dalla situazione, di fare finalmente lo scoop che le permetterà un salto di carriera e darle accesso alle tv nazionali.

Ex Eridania di Forlì
Come imprescindibile è naturalmente il fascinoso commissario Ronchi che dovrà dipanare le tante matasse, sciogliendole dagli equivoci, dalle tante intromissioni non richieste seppur, a volte, inconsciamente utili.
C’è poi l’amicizia fra Cristina e Livia che si costruisce lentamente e diventa sempre più solida, riuscendo persino a superare un marito in comune, liberandosi da gelosie e preconcetti.
La trama gialla è ben costruita, riuscendo a mantenere sempre viva l’attenzione del lettore e non deludendolo nel suo scioglimento.
Il tutto inserito perfettamente in un’ambientazione accurata, in cui si muovono personaggi non banali ma assolutamente credibili, molto ben caratterizzati con un’abitudine evidente al teatro; diverse solitudini che si incontrano, con sguardi a cui sfuggono talvolta i cambiamenti -un invito a guardare oltre le apparenze-, dialoghi scoppiettanti farciti di colorite espressioni romagnole.
Il libro, scritto a quattro mani da Paola Casadei e Cinzia Tonelli, sembra in realtà scritto da un solo autore, tanto è l’equilibro, l’armonia, la perfetta intesa che le due scrittrici sono riuscite a creare, frutto di un’amicizia consolidata e da lunghe telefonate durante quattro anni. E da una notevole abilità letteraria.
Al lettore si suggerisce la lettura assaporando uno snack di grilli fritti accompagnato da un calice di buon Sangiovese. Volendo, ascoltando l’orchestra Casadei.
Grilli e Sangiovese – sinossi
Estate 2017. In una provincia romagnola, a fine agosto tutto sembra scorrere monotono. Cristina, divorziata e single, consuma annoiata le sue ferie in città. Al pari di Luisa e Zaira, le anziane impiccione vicine di casa, osserva i movimenti di Agata, la bella badante polacca di un anziano vedovo, e di Livia, detta “l’Africana”. A curare la regia del chiacchiericcio pare essere Rodolfo, il parrucchiere del quartiere.
Saranno la sua improvvisa scomparsa e una serie di omicidi a favorire l’incontro tra Livia e Cristina che, sino ad allora, si erano studiate a distanza. Con le due donne dovrà fare i conti anche il commissario Ronchi contenendo il loro desiderio di collaborare. In un susseguirsi di eventi, compreso un originale invito a una cena esclusiva a base di grilli e Sangiovese, traffici illeciti di cantaridi e angiomi sulle natiche, il commissario Ronchi, con l’aiuto e, a volte, l’intralcio di Livia e Cristina, forse troverà la casella per ogni tassello.
Grilli e Sangiovese – scheda
Titolo Grilli e Sangiovese
Autore Paola Casadei e Cinzia Tonelli
Editore CIESSE Edizioni
Link d’acquisto https://ciesseedizioni.it/prodotto/grilli-e-sangiovese
https://www.amazon.it/Grilli-Sangiovese-Paola-Casadei/dp/8866603473

Una presentazione del libro
Le autrici
Paola Casadei, dopo aver vissuto diversi anni in Sudafrica e in Mozambico, vive ora a Montpellier. “L’elefante è già in valigia” (2015) è il suo primo libro, tradotto in francese nel 2019. Ha tradotto alcuni romanzi, è la responsabile del corso di letteratura italiana per il Centro culturale italiano Dante Alighieri e insegna italiano per stranieri.
Cinzia Tonelli è nata a Forlī nel 1965, da trent’anni lavora come infermiera nel DSM (Dipartimento di Salute Mentale) della sua città, gli ultimi quindici nel settore riabilitativo. Ha una grande passione per il teatro.