“Ombra di luna” di Maria Cristina Sferra

Recensione di Elisabetta Ferri

Ombra di luna

“Ombra di luna” è una raccolta di poesie di Maria Cristina Sferra, pubblicata indie nel 2017.

Ho conosciuto (purtroppo solo virtualmente) Maria Cristina Sferra nel 2020. In occasione della giornata mondiale della poesia “Associazione Licenza Poetica” aveva organizzato l’evento “Essere primavera”, a cui svariati poeti poterono partecipare inviando i loro componimenti sul tema “primavera” e “rinascita”. Successivamente all’interno del gruppo “Il Cenacolo degli Artisti”, noi membri iscritti potemmo cimentarci nelle videoletture di queste liriche, a patto però di leggere quelle di altri autori e non le nostre. Io scelsi tre brani, tra i quali “Esercizi”. Ero rimasta incantata dalla poesia della Sferra: breve, con una struttura – potrei dire – simmetrica, di grande impatto. Da quel giorno, ho avuto l’opportunità di conoscere meglio e imparare ad apprezzare tanto la scrittrice quanto la persona.

Di recente, ancora una volta galeotto “Il Cenacolo”, ho avuto il piacere di leggere la poesia che apre la silloge “Ombra di luna”, ossia “Narcissus poeticus”. Si tratta di un altro componimento dal testo breve, ma pieno di energia, dal ritmo incalzante e costruito con un climax ascendente che ho trovato assolutamente sublime. Così ho scaricato l’ebook, che potete trovare tanto su Amazon quanto su IBS (dove è disponibile in formato epub).

Poesia dopo poesia, la mia ammirazione per Maria Cristina è andata crescendo. Nella prefazione scrive: “Sono una scrittrice raccoglitrice. Semino parole, raccolgo poesie”. E lo dimostra pagina dopo pagina.

A volte il ritmo è incalzante, da togliere il fiato, ma non è una corsa, è una danza. Una danza sinuosa e sensuale, perché la passione che Maria Cristina Sferra nutre per la poesia è quasi carnale e questo si riflette nei suoi versi (come in “Io sono la musica”), nelle immagini che usa, negli accostamenti delle parole.

Quel che mi piace in lei è il saper creare accostamenti originali, spontanei senza scadere mai nello stucchevole, nell’artificioso, caratteristiche che rendono la poesia, a mio avviso, un’architettura mentale e algida. Mi piace l’uso dei climax, che creano pathos, dei parallelismi come in “La misura del tempo”.

Altre volte il ritmo è più lento, perché la poesia è la “figlia del silenzio e del muto ascolto” che formula questa richiesta accorata: “prendimi, accoglimi, fammi restare”.

Accanto a temi più lievi, come “Dita d’acqua” e “Sono terra”, connotate tra l’altro da una spiccata musicalità, trovano spazio temi più amari e sofferti, come la violenza sulle donne (es. “Tu mi uccidi”, “Rosso è il tuo sangue”, “Sono la donna”) che è assai caro alla Sferra, o come il dolore lasciato dalla perdita della madre e dalla mancata maternità: “vi è nel mio corpo / un vuoto che pare piccolo, / ma che è immenso. / Lì è contenuta l’infinita mancanza” e ancora “Nessun figlio da accudire. / Né sono più figlia per la madre mia”.

Sono tutti componimenti carichi di energia, di immagini originali, dal tono garbato.

Credo che rileggerò ancora la sua silloge, per gustare poco per volta le perle che si possono trovare celate tra le sue pagine (ahimè, anche queste virtuali, nel mio caso). Tra le mie preferite posso citare “Narcissus poeticus”, “Certe volte scrivo”, “Dita d’acqua”, “Kintsugi d’anima” e “Lascia che io dorma”.

Spero di avervi incuriosito e di aver reso giustizia alla bellezza di “Ombra di luna”. Non mi resta ora che augurarvi buona lettura.

Potete acquistare il libro a questo LINK

Ombra di luna

Sinossi

Il lato oscuro dell’universo femminile contempla istinti d’amore e di rabbia, visioni arcane e passioni nascoste, silenzi e dolori, segreti preziosi custoditi nel profondo, tutto ciò che per pudore o timore quasi sempre viene taciuto. Una raccolta di quarantadue poesie che indagano, raccolgono moti, esplorano anime, per dare forma e voce alla misteriosa zona d’ombra delle donne.

Titolo: Ombra di luna
Autrice: Maria Cristina Sferra
Editore: Independently published 2017