“Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder
Recensione di Maria Luisa Malerba
“Ma la vita è triste e solenne. Ci fanno entrare in un mondo meraviglioso, ci incontriamo, ci salutiamo e percorriamo la stessa strada per un pezzo, poi scompariamo nel medesimo modo assurdo e improvviso in cui siamo arrivati.”
Il mondo di Sofia, oltre ad essere un romanzo straordinario e un trattato sulla storia della filosofia, è molto, molto di più.
Innanzitutto, lo scrittore rappresenta il professore di filosofia che tutti avremmo voluto avere quando andavamo a scuola.
Infatti, Jostein Gaarder era un professore di religione in una scuola prima di diventare lo scrittore norvegese più conosciuto degli ultimi venticinque anni con questo libro che, uscito nel 1991 in Norvegia e edito in Italia da Longanesi, conobbe da subito un enorme successo.
Sofia, è una ragazzina che sta per compiere 15 anni e che vive con sua madre in Norvegia.
Va a scuola e vive una vita normalissima finché, un giorno, nella cassetta della posta di casa sua trova una lettera rivolta a una certa Hilde.
La missiva contiene due domande: Chi sei? Da dove vieni?
A partire da questo momento, qualcosa nella vita di Sofia inizia a cambiare.
La ragazza riceverà missive sempre più lunghe: oltre a porle domande esistenziali, le lettere le raccontano come i più grandi pensatori occidentali hanno tentato di fornire possibili risposte a queste domande.
Parallelamente a questo singolare “corso di filosofia”, la protagonista dovrà sciogliere un mistero che si infittisce sempre di più.
Man mano che la narrazione prosegue, scopriamo che il mittente delle lettere, a cui poi si aggiungeranno cartoline, è Albert Knag, maggiore dell’ONU in Libano.
Albert si rivolge a sua figlia Hilde che compirà 15 anni nello stesso giorno in cui li compirà Sofia.
Ma chi è Albert Knag? Chi è Hilde?
Perché è Sofia a ricevere le lettere destinate a Hilde?
Tutto il libro si dipana attraverso due assi paralleli che sembrano non incontrarsi mai.
Da un lato, la ricerca di una risposta alle suddette domande, attraverso una trama che si complica sempre di più; dall’altro, il coinvolgimento totale di Sofia nelle lezioni di filosofia del maggiore Knag che, come una guida spirituale, l’accompagna in un viaggio attraverso secoli di storia della filosofia, dai filosofi di Mileto a Sartre, passando per Aristotele, le guerre religiose, Galilei, Cartesio, Hume, Kant, Hegel e Marx, per citarne solo alcuni.
“L’unica cosa di cui abbiamo bisogno per diventare buoni filosofi è la capacità di stupirci.”
Non sarò di certo io a svelarvi il finale del libro.
Basti sapere che lascia di stucco e che è coerente con le domande iniziali poste a Sofia, che sono quegli stessi enigmi che tutti noi ci siamo posti almeno una volta nella vita dalla notte dei tempi.
Il lettore stesso viene chiamato in causa e viene spinto a una riflessione sulla propria esistenza e su cosa sia reale e cosa no.
Sappiate, inoltre, che questo non è un romanzo tout court.
È il più bel modo di pensare la filosofia che sia mai stato raccontato ed è una storia di formazione diretta a ragazzi e adulti.
È un romanzo storico per la gran mole di riferimenti e di spiegazioni del contesto sociale di ciascun filosofo e, allo stesso tempo, stimola spesso il lettore alla riflessione sulla condizione dell’uomo contemporaneo.
È un metaromanzo che presenta continui artifici letterari disseminati con gran maestria dall’autore ed è anche un giallo senza sangue e senza assassini ma con un intreccio narrativo ingrovigliato e complesso.
È stata una lettura così completa e, al contempo, così piacevole che “ho divorato” il libro in pochi giorni.
Il romanzo ha ricevuto il Premio della Critica Norvegese, ha avuto innumerevoli recensioni positive da diversi giornali europei ed è stato un best seller in Danimarca, Svezia, Germania e Italia.
Come ha sottolineato lo stesso autore, la fama de Il mondo di Sofia è in parte dovuta al fatto che il romanzo sia uscito in un momento storico particolare che coincideva con il cambio di un’epoca.
Ci si avvicinava alla fine del XX secolo, il muro di Berlino era caduto da poco e la società si stava laicizzando sempre di più.
La Chiesa perdeva potere e la prerogativa di dare risposte sulle grandi incognite dell’universo.
La gente iniziava a desiderare qualcosa di diverso e ad aprire la mente al nuovo.
Così, la filosofia prese piede e iniziò a interessare tutti.
Lo stile di Gardeer è semplice e accattivante, il che non è facile se si pensa alla complessa struttura del libro e ai temi cruciali che Il mondo di Sofia affronta.
Il nome della protagonista, ovviamente, non poteva essere un altro: Sofia, dal greco antico “saggezza”, “sapienza”, “intelligenza”.
Al terminarlo, ho pensato che non si può abbandonare questo mondo senza aver letto questo libro.
“A volte mi chiedo se non sarebbe possibile cancellare la guerra e la violenza semplicemente insegnando agli uomini a riflettere”.
Link d’acquisto:
https://www.amazon.it/mondo-Sofia-Jostein-Gaarder/dp/8830412309
Sinossi
Sofia Amundsen è una ragazzina dalla vita per niente straordinaria.
Tutto cambia quando cominciano a spuntare strane domande dalla sua cassetta delle lettere, poi le curiose risposte dell’eccentrico filosofo Alberto Knox per cui Sofia approderà a una bislacca festa di compleanno, nel giardino degli Amundsen.
Ma la storia di Sofia non è soltanto un giallo raffinato o un incredibile romanzo d’avventura.