“Memorie di un tabagista” di Diego Baldassarre
Recensione di Maria Cristina Sferra
“Memorie di un tabagista” è una raccolta di poesie di Diego Baldassarre pubblicata da Il Babi Editore nel 2021.
Quattordici poesie in una nuvola di fumo per una raccolta singolare. Niente sentimentalismi facili, qualche declinazione morbida, solo la nuda verità e lo sguardo profondo e acuto dell’autore. Uno sguardo che scruta il passato.
“Bionda e sottile svaporavi
nelle giornate solitarie
accanto al foglio tra le dita”
Poesie che scavano nella normalità quotidiana di un uomo che ha avuto – forse ha ancora – il vizio del fumo e che, attraverso il suo rapporto con le sigarette, filtra la vita mentre scorre. Sigaretta, appiglio nella solitudine, insostituibile compagna, oggetto con cui mimetizzare le proprie debolezze.
“Le parole le trovi tutte
sul fondo della gola amara:
negli anni che sembrano troppi”
L’autore aspira una boccata, soffia fuori la nuvola grigia impregnata del caratteristico odore acre, guarda il mondo, medita, scrive, dimentica la sigaretta a consumarsi sul bordo del posacenere, esce di casa. Esce da se stesso, a volte. Entra in un ricordo, lo trasforma in poesia.
“Credimi ancora ti penso:
mi manca la compagnia mite
della cenere sulle poesie”
Poi lascia sul tavolo la penna, accantona i pensieri malinconici per qualche momento, forse perché è difficile vivere, forse per non soffrire.
Infine torna al pacchetto, sfila una bionda, l’accende e in quel gesto reiterato all’infinito – magari soltanto immaginato – riscopre il piacere sottile della parola poetica che danza con le volute di fumo. Solo lì, nella scrittura, trova l’unica, vitale, necessaria consolazione.
Una raccolta da leggere, rileggere, respirare.
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Sinossi
In realtà il titolo della raccolta tiene all’àncora il disincanto (tabagista, non “ex” tabagista), ma non apro la questione su quanta verità ci sia nella finzione letteraria: poco importa, Memorie di un tabagista parla di poesia molto più che di sigarette. (Dalla postfazione di Camilla Ziglia)