La morte di Penelope – di Maria Grazia Ciani

Voce alle donne

recensione di Emma Fenu

morte penelope

 

La morte di Penelope è un romanzo di Maria Grazia Ciani edito da Marsilio nel 2021.

Di cosa parla La morte di Penelope?

Dopo la conclusione dell’Odissea, dopo il titorno di Ulisse a Itaca e il ricongiugimento dei due sposi, si svuluppa una letteratura che vuole raccontare il dopo.

Ulisse riparte?

Telegono, figlio di Ulisse e Circe, si presenta a Itaca?

Penelope si innamora e viene uccisa?

Apollodoro si sofferma su quest’ultima diceria e Maria Grazia Ciani ne fa un romanzo breve, regalandoci una Penelope che si libera del velo reale e metaforico, che ha conosciuto il marito ragazzina e si ritrova adulta e sola.

Non bella, ma intelligente, scaltra, carismatica.

Non bella, ma donna, desiderosa di esistere oltre i fili del sudario che sta tessendo, il proprio sudario in realtà, e di ricominciare a vivere. Un nuovo sposo, una nuova terra, un vecchio regno da lasciare a un figlio cresciuto con amore.

Eravano venuti per conquistare l’isola, ma uno, il più bello e il più riflessivo, si invaghisce degli sguardi fra veli e ciglia della Regina triste, e lei ricambia.

Propone la gara dell’arco, svilendosi come una serva da penetrare come trofeo, perchè sa che lui è il migliore.

Non sa che nelle spoglie del medincande si nasconde Ulisse e lui, per ultima, la ucciderà con una freccia.

Perchè leggere La morte di Penelope?

 

Ecco un altro testo, come Galatea di MIller, che divide gli animi.

Io sono fra quanti lo hanno apprezzato nella sua cruda e delicata verità, nella sua capacità di lettura dell’animo di una donna, prima che della moglie di un eroe, prima che del mito personificato della sposa ideale, che attende, che dedica la sua gioventù al buio della tessitura, come un gioiello o un cimelio nascosto fra la polvere.

Ma Penelope è viva. E, se sua cugina Elena tesse l’arazzo che racconta la guerra di Troia che ne celebra la bellezza assoluta e il conseguente potere, Penelope non è meno donna, meno ricca di sfumature e contraddizioni, meno desiderosa di farla sua questa storia subita dalle consorti e decisa dai doveri e dai capricci degli eroi. E degli dei.

Viva, pensante e parlante. Scostato il velo, le bianche braccia che ne sono epiteto scompaiono davanti ai suoi occhi colmi di storie, pentimento, attesa e voglia di autodeterminarsi.

Voce alle donne, dunque. E finalmente.

Una storia attuale, purtroppo. Per alcune l’unico modo di spiegare le ali e, ancora, farsi trapassare il cuore.

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Sinossi

La storia si svolge a Itaca, il tempo è quello del mito; ogni notte la tela, come una quinta teatrale, unisce e separa, incessantemente.

Più ossessione che pazienza.

Tre personaggi si muovono in questo romanzo di Maria Grazia Ciani. Penelope, Antinoo e Ulisse.

Non ombre, ma corpi. Corpi che esitano. Penelope è rimasta, Antinoo è arrivato, Ulisse è tornato. Penelope l’ha aspettato. Ma l’attesa, più che un tempo, si è rivelata uno spazio, e lo spazio è stato occupato da Antinoo, principe e pretendente.

Che cosa succede quando l’ospite si sostituisce all’atteso? Che cosa accade ai miti, a Penelope e Ulisse, e a noi? Dell’uomo Ulisse sappiamo molto, della donna Penelope – che se ne sta, impenetrabile e irraggiungibile, a guardia della fedeltà coniugale – assai meno.

Eppure, quando Ulisse parte, lei non ha nemmeno vent’anni, e come tutti, a un certo punto, dovrà pure aver cercato un sorriso…

Riprendendo e ampliando una versione narrata da Apollodoro, Maria Grazia Ciani, grecista e traduttrice dell’Odissea, ci regala una Penelope inedita e segreta, attraverso il volto, i gesti e il desiderio di una delle figure più celebri e affascinanti della mitologia.
Titolo: La morte di Penelope
Autore: Maria Grazia Ciani
Edizione: Marsilio, 2021