bibliotecaria di New York

La bibliotecaria di New York, di Marie Benedict e Victoria Christopher Murray

 

Recensione di Elisabetta Corti

 

La bibliotecaria di New York è un romanzo di Marie Benedict e Victoria Christopher Murray, pubblicato da Newton and Compton Editori  nel 2022

Di cosa tratta La bibliotecaria di New York?

È da poco iniziato il XX secolo. Belle da Costa Greene lavora come bibliotecaria nella biblioteca della prestigiosa università di Princeton, New Jersey.

La sua vita si divide tra la biblioteca e le amiche con cui vive. Solo rare visite alla famiglia che vive a New York, perché il budget familiare non permette grandi strappi alle regole.

Belle ha una grandissima passione per l’arte e per i libri antichi, ed è proprio a Princeton che Junius Spencer Morgan II decide di prestare alcune delle sue collezioni di libri antichi.

Junius è il nipote del finanziere J. P. Morgan, e questa sera ha una proposta per Belle: la biblioteca privata Pierpont J. Morgan sulla 36esima Est è in cerca di una bibliotecaria, e sarà proprio il magnate a gestire l’assunzione.

Junius ne è certo, quel posto non può essere che di Belle.

Junius pauses for a moment before he answers. ‘In a manner of speaking, I suppose he is in search of a new acquisition’, he says with a knowing chuckle. ‘I have recommended that he interviews you for is newly created post of personal librarian’

Belle rientra così a New York per provare a non mancare questa opportunità, e mentre sa che dovrà prepararsi a sostenere un colloquio non facile, sa anche un’altra cosa molto importante: il suo segreto non dovrà mai essere svelato.

Il vero nome di Belle, infatti, è Belle Marion Greener, la figlia di Richard Theodore Greener, il primo laureato nero ad Harvard.

Per una imperativa decisione della madre dopo l’insorgere delle violenze nei confronti dei neri, e coadiuvata da un colore di pelle olivastro, la famiglia di Belle vive e frequenta ambienti destinati ai soli bianchi.

 Before she opens her mouth to speak again, I know what she is going to say.

‘This is precisely why we chose this path’, she begins as if, once again, she has to not only explain but convince me as well. ‘A colored girl named Belle Marion Greener would neve have been considered for a job with Mr. J. P. Morgan. Only a white girl called Belle da Costa Greene would have that opportunity’.

Per Belle comincia una nuova vita: non solo il lavoro di bibliotecaria personale di Mr. J.P. Morgan le offre uno stipendio più che onesto, ma la introduce nella società Newyorkese dedita a balli, serate all’opera e visite ai musei.

Se le prime uscite sono un disastro in cui Belle si sente una inutile presenza, con il tempo la sua fama cresce tra gli antiquari e gli altri magnati della città.

Grazie alle sue abilità nell’accaparrarsi tomi antichi e ricercati, Belle diventa popolare all’interno degli ambienti dell’alta società.

Comincia a viaggiare, partecipando ad aste in altre città degli Stati Uniti e in Europa e soprattutto sviluppa una stretta relazione proprio con il burbero Mr. J. P. Morgan.

Il suo segreto però, la tiene sempre in allerta, ed inevitabilmente plasma la sua vita. Decisa a non sposarsi e a non avere figli per non rischiare di esporsi, non può però imporsi di non innamorarsi, rischiando proprio con quella relazione di avere i riflettori puntati addosso.

Marriage is not something that I’ve really considered. I’ve always known that, because of my heritage, a traditional relationship would not be possible for me. Not only because of my family’s financial dependence, but because marriage means children, and that is something I cannot hazard.

La vita intanto continua sia negli Stati Uniti – dove si contrappongono eventi come l’aumento delle violenze a sfondo razziale e l’avvento delle Suffragette – che altrove – con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Perché leggere La bibliotecaria di New York

La bibliotecaria di New York è un romanzo tratto dalla storia vera di Belle da Costa Greene. Le autrici spiegano nella postfazione di come abbiano cercato di raccontare la storia quanto più possibile vicina alla realtà.

La storia di Belle è dolceamara. La sua fama, che si espande dagli Stati Uniti all’Europa, la rende una delle prime donne a ricoprire un ruolo di eccellenza, e soprattutto ad essere accettata ed apprezzata in ambienti prettamente maschili.

Il suo successo, però, è oscurato dall’impossibilità di raccontare la sua storia, le sue origini, l’importanza della sua famiglia e soprattutto quella del padre nella sua iniziazione all’arte.

Segregation is really just slavery by another name, lynching is one of its proponents’ weapons, and we would be subjected to segregation and threatened by lynchings if we lived as colored anywhere in this country.

Si circonda di persone tossiche – sia gli uomini che frequenta, sia la sua stessa famiglia che dipende da lei sia economicamente, sia nel mantenimento di quello status di “bianchi” che rende possibile la loro vita a New York – e anche per questo motivo spesso si trova a dover vivere vincolata, ristretta in un personaggio che non la rappresenta totalmente.

Per me è stata la scoperta di una donna tenace, una donna che non conoscevo e che ora invece ricorderò, e il cui lavoro spero di poter prima o poi visitare alla Morgan Library & Museum, ora aperta al pubblico grazie soprattutto a Belle da Costa Greene.

 

Titolo: La bibliotecaria di New york
Autrici: Marie Benedict e Victoria Christopher Murray
Editore: Newton Compton Editori
Anno: 2022

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SINOSSI

1902. A soli vent’anni, Belle da Costa Greene viene assunta da J.P. Morgan, uno dei più ricchi finanzieri al mondo, per curare la collezione di manoscritti, libri rari e opere d’arte di proprietà del magnate. In poco tempo Belle diventa un punto di riferimento dell’alta società newyorkese e una delle figure più influenti nel mondo dell’arte e della cultura. Organizza mostre ed eventi mondani, è in contatto diretto con commercianti, case d’asta e studiosi sia in America che in Europa. Il suo gusto è considerato impeccabile. Ma Belle ha un segreto, che deve proteggere a tutti i costi: non è nata Belle da Costa Greene, ma Belle Marion Greener. È la figlia di Richard Greener, il primo nero laureato a Harvard, distintosi come attivista per la difesa dei diritti civili degli afroamericani. Il colore della pelle di Belle, quindi, non è legato – come tutti credono – alle sue origini portoghesi, ma africane. Negli Stati Uniti del primo Novecento, ancora profondamente razzisti, anche una donna potente e affermata come Belle sarà costretta a custodire il suo segreto, per continuare a fare quello che ama.