“Il soffio delle stagioni”
di Cristina Sferra
Recensione di Liliana Sghettini
I versi de “Il soffio delle stagioni” di Cristina Sferra sono giunti a me in un tiepido mattino d’autunno allorquando, il cielo velato di nubi, timido, mostrava sue stelle birichine e nel silenzio assoluto ho letto la poesia dal titolo:
“ Incanto”
Lento lento si schiude il giorno
di timido umido pianto avvolto.
Gli occhi si aprono tra le lunghe ciglia
sciogliendo incubi e sogni
nel lieve calore del sole di autunno.
Ogni respiro si dora e diviene sospiro.
Questa è una silloge che accarezza, accompagna lungo un cammino immaginario delle esperienze e del vivere quotidiano dove ogni cosa sembra appiattita dalla velocità dei giorni e dalla fretta delle azioni.
Un cammino dove invece la poesia ispiratrice eleva ad animi leggiadri che voglion volare scrollando da sé il grave sentire.
L’autrice con ritmo musicale, soave mai aspro, ci propone versi semplici ed efficaci di chi ispirata dalla profondità dell’esistenza, mette a nudo le sue emozioni donando al lettore istanti di fulminea passione.
Ci mostra la vita con la metafora delle stagioni, vere e concrete che trasudano gioie e dolori con il fluire del Tempo maestro e tiranno. Il Tempo che a volte sfugge rendendo in polvere le nostre ambizioni e altre inebria donando i suoi sapori.
“Tempo sottile”
Il tempo si assottiglia
come le pagine rimaste
di un anno che volge al termine.
Il Tempo con i suoi “giorni fogli del libro della vita”, pagine bianche per raccontare e raccontarsi non avendo paura ma affacciandosi al mondo.
Perché “Il soffio delle stagioni” silloge delicata resta nel cuore per la dolcezza e l’accoglienza che i suoi versi donano al lettore:
“Abbracci”
E’ inverno,
dice il freddo
Gli abbracci confortano
e il corpo ringrazia
E’ bello ritrovarsi ogni sera
abbracciarsi sentirsi
sapere l’uno dell’altro il calore.
Non è inverno
dice il cuore!
Breve componimento di speranzosa intensità che in poche righe, apre scenari di una lunga storia… Perché farfalla più colorata mai si posò sul mio sentire ispirando spiccioli di versi che dedico con grande affetto all’autrice Cristina Sferra.
“Schietta fu poetessa
come acqua di ruscello
che guizza e mai riposa.
Come cielo del mattino
calmo e terso di luce
che fa capolino.
Come bimbo appena nato
che fiero urla suo primo vagito.
Natura feconda
tanto le volle donare
ella paziente
seppe ascoltare.
Suoi versi
a noi son giunti
come petalo di rosa,
che dolce si posa,
come dono d’amore
che mai potrò dimenticare.”
Titolo libro: Il soffio delle stagioni
Autore: Maria Cristina Sferra
Genere: poesia
Editore: Selfpublishing
Anno pubblicazione: 2016
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