“Batti il muro” di Antonio Ferrara

Recensione di Chiara Minutillo

"batti il muro"

Non ero una bambina in una stanza, no. Ero un oggetto, una cosa riposta per un po’ perché se ne può fare tranquillamente a meno. Erano ancora le prime volte. Cominciai a portare con me un libro che in quei giorni stavo leggendo. Leggevo, mi facevo compagnia. Uscivo fuori passando per le pagine del libro.

Un muro.

Un muro protegge, nasconde. Un muro divide. Separa la fantasia dalla realtà, la follia dalla normalità, la stranezza dalla quotidianità.

Un muro divide i matti dalla vita esterna al manicomio. Quello stesso muro su cui, ogni giorno, Caterina batte la mano. Ubbidisce alle voci dei pazzi. Non sa perché, ma quel gesto diventa ben presto un rituale, nella strada verso la scuola.

Un muro divide Caterina dalla vita comune ai suoi coetanei. Un muro non fatto di mattoni o pietre o cemento. Un muro di legno. L’anta di un armadio, che ogni pomeriggio si chiude alle sue spalle e la imprigiona. Caterina scopre, però, che quel muro ha anche una porta. Si chiama libro. È attraverso un libro che Caterina riesce a evadere. Attraverso un libro riesce a sopportare.

Un muro divide Caterina da sua madre. Un muro non fatto di mattoni o pietre o cemento. E nemmeno di legno. È un muro ben più di difficile da attraversare o scavalcare. E ancora di più da abbattere. Non ci sono porte. Ma a volte basta battere quel muro nel punto giusto, per sentire un debole suono vuoto. Un segno che quel punto è debole e può essere scalfito. Sono i rari momenti in cui Caterina riesce a arrivare a sua madre. A sentire il suo affetto, mitigato dalla malattia.

Ma non è sufficiente.

E allora Caterina torna a fuggire attraverso un romanzo, letto e riletto decine di volte. Scappa lontano, viaggiando in mari di parole. Quelle stesse parole che sua madre mai le ha detto. Fino a che i libri, oltre a essere una porta verso la libertà, diventano una strada verso il futuro.

Batti il muro” è un romanzo scritto da Antonio Ferrara. È un libro che parla di libri, un inno alla lettura. Una storia sull’importanza della letteratura nella nostra vita. In “batti il muro” i libri sono solo strumenti di evasione, ma anche di comunicazione. Diventano un’ancora di salvezza, un vero e proprio salvagente che permette di mettersi al riparo, di sentirsi al sicuro.

Batti il muro” è un romanzo adatto a ogni età, perché, indipendentemente dai nostri anni, tutti noi abbiamo bisogno di imparare a leggere. Perché leggere fa crescere. Un libro è come un portale verso altri mondi. A volte più oscuri, a volte limpidi e luminosi. È un portale verso noi stessi.

Perché, in fondo, leggere significa battere quel muro che divide, per trovare il punto più adatto da scalfire.

Mi pensava mia madre? Non credo. A questo non sapevo adattarmi. Al buio sì, al silenzio sì, ma a questo non sapevo adattarmi e progettavo, allora, di compiere qualche azione grandiosa, in modo che lei dovesse per forza ammirarmi e interessarsi a me. E volermi bene.

Titolo: Batti il muro
Autore: Antonio Ferrara
Genere: Romanzo
Editore: Rizzoli
Data Edizione: 2011
Pagine: 175

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Sinossi:

Caterina è solo una bambina quando sua madre comincia a chiuderla in un armadio, al buio. È il segnale di una malattia che non assume mai manifestazioni violente, però infligge a Caterina questa pena ripetuta che non tocca invece alla sorella, chissà perché. Dentro l’armadio Caterina ha paura, all’inizio. Poi comincia a portare con sé un libro e una torcia elettrica, e tutto cambia. La lettura diventa lo strumento per contrastare la volontà della madre in modo sommesso. Caterina non urla, non protesta: rimane buona e zitta dentro la sua casetta di legno, al riparo, con i suoi libri. Sono le storie a salvarla. E sarà l’amore per i libri, un amore fedele e paziente, a dare infine un senso alla sua vita.