P.S. Scrivimi sempre – di Laura Torrisi e Sara Gazzini
recensione di Tiziana Topa
P.S. Scrivimi sempre è un romanzo di Laura Torrisi e Sara Gazzini edito da Mondadori nel 2021.
Di cosa tratta P.S. Scrivimi sempre?
Sara, 44 anni, un matrimonio naufragato alle spalle, due figli preadolescenti.
Sara è la donna che odia il martedì, giorno che i ragazzi trascorrono con il padre. Rimanendo da sola tra le pareti domestiche, ella si trova a tu per tu con sé stessa e non ha scampo: inesorabile, si inasprisce il peso della mancanza d’amore. Non di un amore qualunque, ma di quell’amore che si nutre di stima e rispetto, che non fa sentire inadeguata. Inadeguata.
È così che Sara si è sempre sentita.
Un’esistenza, la sua, trascorsa nel perenne affanno di trovare i gesti giusti per compiacere qualcuno, perché la lacunosa autostima della donna cercava la propria rivincita nella conquista della stima altrui, la quale diventava il criterio di misurazione del proprio valore.
La vita sentimentale di Sara è costellata di incontri con uomini troppo attenti a sé stessi, troppo poco attenti a lei. Puntualmente delusa, Sara finisce con l’avvicinarsi a partner per cui prova solo un tiepido interesse.
E qui scatta il meccanismo di autodifesa: appena quell’abbozzo di coinvolgimento emotivo accenna a trasformarsi in un sentimento, ella fa di tutto per allontanare il compagno di turno.
Ansia, attacchi di panico, senso di inadeguatezza: questi i dèmoni di Sara.
Ma la fragile donna è anche quella super mamma che, per realizzare un desiderio del figlio, affronta un viaggio in pullman da Palermo a Catania, in
una terra che non conosce.
Laura è un’anima pura, che gioisce del volo di una coccinella. È quella che si entusiasma per il Natale con l’entusiasmo di un bambino tanto che, per reagire con il bello alla bruttura del lockdown, addobba la casa con un mese di anticipo.
È la madre innamorata di Martina, miracolo spuntato come un fiore nel deserto della malattia. Sì, perché Laura ha conosciuto, conosce il dolore e lo ha trasformato in un messaggio di speranza per tutte le donne che vivono la sua stessa situazione. Ella soffre di endometriosi, sindrome cronica e invalidante che può provocare l’infertilità, ma è riuscita a vederla come occasione di crescita.
E poco le importa che in questa società che ci vuole perfetti un sorriso finto riscuota più like della testimonianza di chi ha sconfitto la sofferenza: continuerà a gridare la propria verità.
“Perché credo nella verità, quella che arriva dritta ai cuori. E non importa che siano pochi, mi importa che siano giusti.”
Voce autentica e quindi scomoda in un mondo basato sull’apparenza, Laura non si è mai omologata alle mode del momento; per questo è sempre stata definita strana e, addirittura, strega.
E strega si sente per davvero, per la spiccata empatia e per la capacità di vedere oltre. Nonostante questo acuto sesto senso anche Laura è incappata in amori sbagliati che l’hanno fagocitata e ne hanno succhiato le energie.
Con un lavoro interiore di anni, ella ha avuto la meglio su questi vampiri emotivi e ha imparato che l’amore deve essere rivolto prima di tutto a sé stesse.
Perché leggere P.S. Scrivimi sempre?
P.S. Scrivimi sempre è una storia di resilienza, la storia di due donne che sono inciampate e cadute ma che, ogni volta, si sono rialzate.
“Perché non è importante quante volte inciampi e cadi. L’importante è che non ti leghi al sasso che ti ha fatto cadere!”
L’esperienza del dolore è lancinante ma necessaria quale primo passo di un percorso di rinascita che permette, come una sorta di muta, di diventare donne coscienti.
E la consapevolezza della propria sacralità di essere umano sfocia nella libertà. Quella libertà calpestata dai narcisisti e manipolatori in cui spesso Laura e Sara si sono imbattute, ritrovandosi prigioniere di relazioni tossiche.
Quei soggetti sono simili a falene, attratte dalla luce che le donne emanano. Mai pensare a splendere di meno per tenerli lontano; piuttosto imparare a riconoscerli e gestirli.
Essi innescano un meccanismo che porta la vittima a sentirsi sbagliata, a provare vergogna e senso di colpa per non aver saputo giudicare l’uomo che si è trovata davanti. Individuato questo circuito perverso e spezzate le sue catene, la preda impara a perdonarsi. Le ferite si cicatrizzeranno ma saranno sempre lì; esse non vanno dimenticate né ignorate ma ricordate e amate per il loro valore terapeutico in quanto parlano di rinascita.
P.S. Scrivimi sempre è un romanzo epistolare 2.0. Lo scambio amicale tra Laura e Sara non è esclusivo, anzi esse coinvolgono il lettore nel loro rapporto e gli tendono la mano proprio condividendo con lui i loro messaggi per offrire conforto.
P.S. Scrivimi sempre può essere considerato come una sorta di diario segreto capace di far emergere quella parte inconscia che risiede in ognuno di noi e che la razionalità cerca di soffocare.
Le autrici ricordano che essere donna è un’avventura complessa, finanche dolorosa ma sempre affascinante perché l’universo femminile è una fonte inesauribile di coraggio. Il motto di Laura e Sara “a forza di farcela, ce la facciamo” — cuore di tutto il romanzo — è un inno alla vita che scuote e infonde fiducia. Perché è autentico. Perché non sono vuote parole ma una certezza conquistata combattendo giorno per giorno.
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Sinossi
Durante il lockdown dell’autunno 2020, Laura e Sara, amiche per la pelle, devono rinunciare a incontrarsi ma sono fermamente decise a mantenere viva la loro amicizia.
Inizia così un lungo e fitto scambio di e-mail in cui esse dialogano di tutto: del passato e del presente, delle proprie ansie e paure, dei figli e della fatica di farne uomini e donne responsabili.
Di momenti quotidiani, di gioie e dolori, di amori che hanno lasciato ferite e cicatrici. Ma, soprattutto, Laura e Sara ripercorrono le tappe di un cammino che le ha rese mature e consapevoli.