Questo giorno che incombe – di Antonella Lattanzi
recensione di Emma Fenu
Questo giorno che incombe è l’ultimo romanzo di Antonella Lattanzi edito da HarperCollins nel 2021.
Senza occhiali Francesca non vede che una realtà sfumata e distorta. Ma ci sono volte in cui nemmeno le lenti servono per fare chiarezza.
Francesca ha 35 anni, un marito e due bimbe con gli stessi riccioli biondi del padre.
Da Milano decide di trasferirsi nel quartiere denominato, per i parchi, Il Giardino di Roma, dove dedicarsi al suo libro illustrato e alla cura delle figlie, mentre il marito coglie l’opportunità della carriera universitaria.
Sembra tutto perfetto, ma questo giorno che incombe è già sulle loro teste, mentre varcano il cancello rosso del condominio.
Appartamenti tutti uguali nella disposizione, tende abolite, brave persone che si conoscono da una vita e si fidano le une delle altre… e non si fidano di chi è estraneo.
Oltre c’è il mostro. Oltre il cancello rosso. Oltre la guardiola del portiere.
Cosa accadrà a una giovane con due bambine di uno e quattro anni lasciata sola, senza amici e colleghi, mentre il marito torna sempre più tardi dal lavoro e progetta periodi a Londra?
Cosa ne sarà della sua perfezione di moglie e madre?
Perché comincerà a non ricordare episodi o intere giornate? Perché comincerà a parlare con la casa? Perché vivrà nel limbo fra prigione e la tana?
E, prima o poi questo giorno che incombe arriva: la piccola Teresa, la compagna di giochi della figlia maggiore di Francesca, scompare nel nulla, inghiottita mentre saliva due rampe di scale per andare a fare pipì a casa dei nonni.
E inizia la caccia al mostro.
Un mostro oltre il cancello o dentro i confini del mondo di brave persone? E se il mostro fosse in ciascuno?
E se ciascuno avesse da nascondere un segreto, un pensiero inconfessabile, uno scheletro di vita sepolto nel cimitero della memoria?
E se ciascuno avesse una colpa espiata o da espiare e non potesse dichiararsi innocente da ogni accusa di uomini e Dio?
No, non può essere.
Il mostro non siamo noi, e l’altro.
Quello che è diverso, misterioso, straniero, alieno. Quello che tutte le colpe possibili commesse da noi le ingloba in un unico corpo e in un’unica mente.
Lo stile di Un giorno che incombe è angosciante, un ritmo di battute e risposte fra quanto si pensa, si crede di non pensare e, infine, si dice. Perchè nessuno può dirsi al riparo dalla pioggia dell’imperfezione, della ossessione, della compulsione.
Nemmeno una madre.
Chi salverà dal mostro? Chi salverà il mostro?
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Sinossi
Come esplode una vita intera? Un unico lampo in cielo e il fragore di un tuono, oppure una serie infinita di schegge acuminate dappertutto?
Qui saremo felici.
Francesca lo pensa mentre sta per varcare il cancello rosso fuoco della sua nuova casa. Accanto a lei c’è Massimo, suo marito, e le loro figlie, ancora piccole.
Si sono appena trasferiti da Milano a Giardino di Roma, un quartiere a metà strada tra la metropoli e il mare. Hanno comprato casa in un condominio moderno e accogliente, con un portiere impeccabile e sempre disponibile, vicini gentili che li accolgono con visite e doni, un appartamento pieno di luce che brilla in tutte le stanze.
Il posto perfetto per iniziare una nuova vita. Perché Francesca è giovane, è bella, è felice. E, lo sa, qui a Giardino di Roma sarà libera. Eppure qualcosa non va.
Dei dettagli cominciano a turbare la gioia dell’arrivo. Piccoli incidenti, ombre, che hanno qualcosa di sinistro. Ma sono reali o Francesca li sta solo immaginando?
Appena messo piede nella nuova casa Massimo diventa distante, Francesca passa tutto il tempo sola in casa con le bambine e non riesce più a lavorare né a pensare.
Le visite dei vicini iniziano a diventare inquietanti, sembra impossibile sfuggire al loro sguardo onnipresente. A poco a poco il cancello rosso che difende il condominio si trasforma nella porta di una prigione. E così, intrappolata nella casa, Francesca comincia a soffrire di paranoia e vuoti di memoria.
Sempre più sola e piena di angosce, ha l’impressione che la casa le parli, che le dia consigli, forse ordini. Le amnesie si fanno sempre più lunghe e frequenti. Finché un giorno, dal cortile, arriva un grido.
È scomparsa una bambina. Può essere sua figlia? E perché Francesca, ancora una volta, non sa cosa ha fatto nelle ultime ore?
Liberamente ispirato a un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l’autrice è cresciuta, Questo giorno che incombe è un romanzo unico, bellissimo e prismatico, capace di accogliere suggestioni che vanno da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij, di attraversare più generi, dal thriller alla storia d’amore, di riflettere sulla maternità e le sue angosce, di parlare del male e del dubbio, e capace di riscrivere, tra realtà e finzione, una storia vera.
Antonella Lattanzi ha già indagato gli abissi e le pieghe dell’animo umano in Devozione e Una storia nera, e adesso torna a farlo con il suo libro più importante.
Con una lingua meravigliosa, appassionata e incalzante, Questo giorno che incombe racconta il sospetto, la speranza, il dolore, la passione, confermando lo straordinario talento dell’autrice e lasciando il lettore senza fiato, in un crescendo continuo dall’arrivo nella casa nuova fino alle indimenticabili pagine finali.
Titolo: Questo giorno che incombe
Autore: Antonella Lattanzi
Edizione: HarperCollins, 2021