Nata due volte di Letizia Muratori e Marta Lonardi
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
Nata due volte è un racconto di Letizia Muratori illustrato da Marta Lonardi e edito da Orecchio Acerbo nel 2024.
Di cosa tratta Nata due volte?
C’era una volta una sedia centinaria, figlia di una poltrona e di un trono, che prendeva in presito il cuore dai gatti o lo rubava ai cani.
Aveva trascorso la vita in salotto e una volta perfino in un centralino e perciò ben conosceva i pensieri e le emozioni degli esseri umani che le stavano ciciclicamente sopra: avrebbe voluto abbracciarli e stringerli, ma le riusciva solo di schricchiolare.
Passarono gli anni e, considerata ormai inutile, fu riposta in cantina, a gonfiarsi le gambe per l’umido.
Finchè, un giorno, fu issata su un camion e portata in Germania, la terra delle porcellane, dove le sedie sono ritenute maschi.
Nacque una seconda volta in un nuovo paese, fra nuovi oggetti e nuovi esseri umani, con i baffi al posto del rossetto.
Cominciò ad affezionarsi alle altre cose, anche a quelle con il carattere insopportabile, perché di questa nuova vita aveva trovato il senso nella relazione e nella comunicazione.
Ma qualcosa andò storto e la sedia…
Perché leggere Nata due volte?
Nata due volte è un racconto breve ed efficace con illustrazioni minuziose d’ispirazione vintage, in linea con l’ambientazione storica, che copre un lasso di tempo che va dal fascismo fino alla caduta del muro di Berlino.
Nella vita si ha sempre l’opportunità di nascere di nuovo, di viaggiare, conoscere, mettersi in gioco, fidarsi dell’istinto, abbattere muri di divisione, abbracciarsi e imparare ad amare meglio.
Non si è mai troppo vecchi, non si è mai troppo rigidi.
E per rinascere basta un sogno, un libro, un progetto.
Si rifiorisce dentro, nel cuore della foresta scura che tutti i popoli, gli uomini e gli oggetti hanno.
Link d’acquisto
https://www.ibs.it/nata-due-volte-libro-letizia-muratori/e/9791255070344
Sinossi
Da un punto di osservazione molto particolare, mentre le parole tracciano una riflessione sull’identità e su come stare al mondo, le immagini raccontano la grande Storia del ’900 tra Italia e Germania, dall’avvento del fascismo alla caduta del muro di Berlino.
Aristocratica, la signora Sedia nella sua vita ne ha viste tante e più volte è stata spostata.
Dal salotto al centralino, dalla cantina umida italiana fino all’appartamento berlinese.
Ogni volta è testimone muta della grande storia che vede attraverso i vetri delle finestre e che spesso la turba.
Lo stesso le accade nella sua piccola storia: prigioniera di un genere che non le appartiene per nascita – Sedia in tedesco è parola maschile.
I tempi cambiano, come la gente intorno, i rapporti con il resto del mobilio talvolta sono un po’ burrascosi, ma con la saggezza della vecchiaia, tutto si appiana e anche la delusione finale di aver solo sognato le sembra una fortuna.
La fortuna di essere stata capace di essere viva, in mezzo alle vite degli altri.
Età di lettura: da 6 anni.