“Il matrimonio di mia sorella” di Cinzia Pennati
Recensione di Maria Cristina Sferra
Agnese è una moglie, è la madre di due bambine, è una lavoratrice, ma è anche una figlia, una sorella, una nipote. Soprattutto è una donna e, come ogni donna, ha molti ruoli, molto da fare, molte ansie, molti dubbi.
Agnese ha quasi quarant’anni e una vita all’apparenza realizzata, ma nel giorno del matrimonio di Celeste, la sorella minore bella e capricciosa, vecchie ostilità e nuove rivelazioni sembrano scardinare tutte le certezze, in un turbinio di pensieri e azioni che cadono come le tessere di un domino, rivelando inaspettate conseguenze.
“Per Celeste la realtà è fatta di cuori stampati. Si renderà conto che il matrimonio è molto diverso da ciò che immagina, è solo questione di tempo, perché la vita è finitudine. Le cose finiscono e bisogna farci i conti. Spero che per lei sia diverso, ma io una mattina mi sono svegliata, in una camera arredata con gusto, in un letto troppo stretto, e mi sono chiesta chi fosse il ladro venuto di soppiatto durante la notte a rubarmi l’amore.”
Lungo la strada dell’esistenza c’è un momento in cui, come capita ad Agnese, ogni donna viene colta da una strana inquietudine e si trova a mettere in discussione la propria vita. È lì, in quel punto preciso, che ci portano le pagine di questo romanzo.
Il giorno speciale del matrimonio di sua sorella è per Agnese un concatenarsi di eventi, incontri, scontri e contrasti che culmina in un confronto tutto al femminile tra le donne di famiglia. Donne così diverse tra loro, ma in fondo tanto simili che, sorseggiando sherry e mescolando ricordi e segreti all’affetto e al senso stesso della vita, mettono a nudo le proprie anime.
“Penso che la vita sia davvero buffa e noi donne siamo anime inquiete, e a volte irriverenti, non c’è davvero nulla di perfetto in noi e ciò non può che rassicurarci; l’imperfezione tanto negata nelle nostre esistenze contiene già dentro di sé ciò che è perfetto.
Mentre torno a casa so quello che devo fare. Permettere al desiderio come spinta e alla ragione come limite di coesistere in un luogo di comunione. È richiesta pazienza e perseveranza. A volte, questo lavoro minuzioso dura una vita.”
Agnese ci racconta la sua esperienza come se fosse seduta qui davanti a noi, con quel tono leggero, colloquiale, impertinente e sincero che ha un’amica vera quando parla di sé.
Non teme il giudizio, non ha paura di esporsi, non si nasconde e ci regala una storia che è la sua, ma potrebbe essere quella di ogni donna, perché tutte nella vita siamo state almeno una volta Agnese, a volte Celeste, altre volte Ines, altre ancora Fiamma e persino zia Rosa.
“Rosa si è messa a preparare del tè al gelsomino. Dice che aiuta l’animo. Ha sempre delle bustine nel suo vecchio borsellino di stoffa colorata. La cerniera è arrugginita e le mani tremano.
Quando eravamo piccole, era da lì che pescava gli zuccherini in grado di curare malanni e tristezze. A quel tempo, le mani erano sicure. La cerniera si apriva in un attimo. E tutto era possibile.”
Grazie alla penna agile e schietta dell’autrice, Il matrimonio di mia sorella si legge d’un fiato e ci offre un ampio sguardo sull’universo misterioso e a volte contraddittorio delle emozioni femminili.
I dialoghi sono rapidi, diretti, rubati agli scambi informali di tutti i giorni.
Ma il vero inchiostro con cui Cinzia Pennati ha scritto il romanzo sono i pensieri che stillano dal cuore di Agnese, pensieri che ci invitano a meditare sul senso profondo dell’esistenza e a prendere coscienza dell’importanza di realizzare i propri sogni. Perché queste pagine, tanto personali e intime, in fondo narrano una storia universale in cui ciascuna donna troverà il proprio riflesso.
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Sinossi
Bellissima e sognatrice, da sempre Celeste è la prediletta della famiglia, adorata dagli amici e dai numerosi corteggiatori. E finalmente è arrivato il giorno che tutti aspettavano: le nozze con Roberto, l’uomo ideale, solido e affidabile. Un matrimonio in grande stile, con un abito da favola e la chiesa traboccante di fiori. Ben diverso dalla rapida cerimonia con cui si è sposata la sorella maggiore Agnese: quasi un marchio d’infamia che la madre non le ha mai perdonato. D’altronde, Agnese è la figlia concreta e misurata, quella su cui si può sempre contare, che non riserva sorprese. Ma adesso, a quasi quarant’anni, con due bambine, un lavoro estenuante e un marito con cui forse la magia non c’è mai stata, Agnese vacilla: è veramente questa la vita che desiderava? E se è così, perché prova uno strano brivido ogni volta che riceve un messaggio da Andrea, quel nuovo collega così comprensivo? Ma quando perfino Celeste, tanto sicura e perfetta, viene messa in crisi da un ritorno inaspettato, Agnese non può che chiamare a raccolta le donne di famiglia, tutte radunate davanti a un bicchiere di sherry: la madre Ines, in eterno conflitto con la nonna; la cugina Fiamma, con un segreto nel cuore; e soprattutto l’eccentrica zia Rosa, che non si è mai sposata ma ha molto da rivelare sulla forza della passione… Nell’arco di un solo giorno speciale, tra ricordi, confessioni, tradimenti e riconciliazioni, Agnese vedrà cadere ogni certezza e ogni maschera: ma è davvero troppo tardi per essere leali con se stesse?