Il tè del venerdì con Monia Pin
Poesie delicate come petali di fiori, luminose come la primavera che finalmente è arrivata ad abbracciare i nostri sensi.
Oggi è con noi Monia Pin.
Buongiorno Monia, e benvenuta nel nostro salottino!
Partiamo sempre con domande personali, perciò… ci racconti chi sei attraverso un colore, un autore, una canzone e un fiore?
Buongiorno a tutti e grazie per la calorosa accoglienza. È difficile per me definirmi, se dovessi scegliere un colore non saprei, mi piacciono quasi tutti anche se ho una predilezione per l’arancione, il giallo ed il viola. Quest’ultimo può sembrare alquanto strano, ma mi ricorda molto il nostro lato misterioso, mi fa venire in mente la meraviglia ed i segreti della natura.
Un autrice che adoro su tutte è Emily Dickinson, una canzone sinceramente non riuscirei a sceglierla. Adoro al tempo stesso musica classica, quella rock e canzoni folkloristiche. Quanto al fiore non ho che l’imbarazzo della scelta soprattutto ora a primavera, anche se prediligo fiori semplici come giacinti, narcisi e perché no quelli di campo, i fiori selvatici. Danno molto l’dea di bellezza semplice unita alla libertà.
Di me posso solo dire che amo la semplicità !
Quali sono le tematiche che ispirano maggiormente le tue opere?
Le tematiche che prediligo sono la natura in tutte le sue sfaccettature e le emozioni che da essa scaturiscono, senza dimenticare naturalmente tutti i sentimenti della sfera umana, dall’amicizia all’amore della famiglia, con qualche accenno alla sfera spirituale che spero in un prossimo futuro di approfondire.Ci “regali” una tua poesia? Noi l’abbineremo a un dipinto!
Eccola, io l’ho intitolata “I corridoi dell’anima”
Scrivere è liberare il proprio Sé,
attraversare i corridoi dell’anima
trovandovi vie prima inaccessibili,
scandagliare a poco a poco il cuore
fino ad immergersi
nelle profondità inesplorate.
Scrivere è dar voce
al nostro intimo sentire,
lasciando fluire
la parte spesso occultata dell’Io,
cosicché possa imprimere a parole
ciò che prima era riservato al silenzio.
Armoniosi Silenzi: da dove nasce questo titolo?
Ho riflettuto molto prima di scegliere il titolo, ho riletto le mie poesie e ho compreso che in fondo l’ispirazione arriva quasi sempre dopo essermi ritirata in silenzio, come se esso stesso facesse emergere qualcosa che abbiamo sentito o visto e che ha destato in noi sensazioni rimaste celate durante il giorno. Io penso che sia il silenzio la base per un contatto profondo con se stessi, con la parte intima e spirituale e con l’ambiente che ci circonda. Nel silenzio si resta in ascolto e si raccolgono interessanti riflessioni da poter scambiare poi con altre persone.
La natura influenza molto la tua poetica. In che rapporto sei con la realtà che ti circonda? In cosa trovi l’armonia, e in cosa la dissonanza?
Si, la natura influenza moltissimo le mie poesie, è la base di quasi tutti i miei versi. Mi trovo in un buon rapporto con l’ambiente circostante, vivo in un piccolo paese , vicina alla campagna e amo la mia terra profondamente. Qui hanno trovato dimora i miei avi, qui ho trascorso la mia infanzia, ed è qui che ancora vivo e spero di rimanere. Mi trovo in assonanza perfetta con tutto, non mi sento in armonia nei grandi centri, affollati e rumorosi. Adoro la vita semplice un po’ come un tempo.
“La scrittura al femminile”: secondo te è giusto utilizzare questa espressione? Esiste una scrittura “al femminile”?
Può esistere una scrittura al femminile, nel senso non di una discriminazione di genere ma nella varietà di stili, nella capacità delle donne di cogliere aspetti emotivi e venature di emozioni che probabilmente ad un uomo possono sfuggire. E’ una scrittura che predilige temi magari più inerenti alla sfera dei sentimenti, più attenta alle diverse sfaccettature della vita.
Progetti futuri? Solo poesie o anche prosa? Quali generi ti piacerebbe sperimentare?
Per ora ho in progetto un altro libro di poesie, poi vorrei cimentarmi nella narrativa , di tipo storico o di tradizione locale. Non ho ancora un progetto preciso, sto cercando l’ispirazione giusta per poter iniziare e poi non mancherò di annunciarlo.
Domanda finale, la più inutile di tutte!!! Come prendi il tè?
Il te’? Lo prendo semplicemente con del limone o del miele, anche se ultimamente preferisco le tisane, magari allo zenzero o alla cannella.
Grazie per averci fatto compagnia, a presto!
Monia Pin
Monia Pin, nata a Conegliano (TV) il 16/06/1974 e residente a San Fior (TV).
Mi sono diplomata nel 1993 presso l’Istituto Tecnico per il Turismo.
Dopo aver svolto per venti anni il lavoro di impiegata ora mi occupo di assistenza anziani.
Ho ripreso a scrivere negli ultimi quattro anni, dedicandomi alla poesia ed iniziando una
collaborazione da circa tre anni con un giornale mensile del Triveneto, sul quale pubblico regolarmente. Collaboro anche con la rivista internazionale “Le Muse” pubblicando mie poesie.
A dicembre del 2015 ho pubblicato il mio primo libro dal titolo “Quando vedrai l’aurora” che comprende una cinquantina di poesie; a marzo 2017 ho pubblicato la raccolta “Armoniosi silenzi”.
A maggio del 2016 ho avuto una menzione di merito al concorso di poesia “Città di Conegliano”.
Ho avuto una citazione di merito al concorso “Citta’ di Conegliano” nel 2016, al concorso “Tu sei in me” nel 2017 ( la mia poesia è stata selezionata per una lettura dal vivo, una citazione al concorso “Villotte Poesia in Cammino nel 2018”.
Il 4 agosto 2018 sono arrivata quarta ex equo al premio letterario “Campodipietra per la poesia”, mentre nel corrente mese di novembre mi sono classificata terza al Concorso Nazionale di poesia “Città di Conegliano”
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