“Viva viva la Befana”
Contest Amarcord
a cura di Lina Mazzotti
“Sai che lo sbadiglio è invidioso? Allarga la bocca uno la allargano in dieci, specialmente se si attende l’ora di cena.”
Così Grazina raccontava ridendo a noi bambini sul murello del giardino. Si sedeva vicino e parlava dei tempi andati come se fossero favole. Ci piaceva ascoltarla, mentre ci riposavamo all’ombra del pino. Erano moltissime le cose che sapeva e aveva sempre una soluzione a tutto, per esempio aiutò Roberto con il suo singhiozzo, gli fece trangugiare un bicchiere d’acqua tutto d’un fiato, ma nulla non se ne voleva andare, allora tirava fuori la sua porzione magica poche gocce sulla lingua e via tutto svanì. Un vero incantesimo che funzionava anche sulle ginocchia sbucciate mentre giocavamo a nascondino o con il mal di testa, ma forse era lei la maga!
Intonava allegre canzoncine:
Il busto
mi sta giusto,
la sottana
mi fa campana,
le scarpette mi fan cri cri,
a ballar si fa così…
Intanto si toccava la gonna e la camicetta ricamata con tanta precisione.
Ripeteva spesso ai bambini dispettosi:
“Ad andare dietro al rospo prima o poi si cade nel fosso.”
Allora tutti insieme si gridava “al rospo” e si faceva pace dopo un poco.
Ma la filastrocca preferita era sulla Befana:
“La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte,
con la cuffia e la sottana
viva viva la Befana!
Con la cuffia rossa e blu
fichi noci butta giù
e riempie la calzina
mò! Che brava la Befanina.”
Mi ricordo bene quel gennaio quando incontrai nel viale Grazina, mi salutò agitando la mano dal finestrino della macchina del figlio sorridendo e cantando “viva via la Befana”. Ogni anno a gennaio penso a lei e quando il cielo è azzurro con il sole che risplende rivedo il suo sorriso.
Amo la Befana e non la scorderò mai!