Venere seduttrice di Attilio Brilli

Voce alle Donne

Recensione di Emma Fenu

venere seduttrice

Venere seduttrice. Incanti e turbamenti del viaggiatore

 

Venere seduttrice. Incanti e turbamenti del viaggiatore è un saggio di Attilio Brilli edito da Il Mulino nel 2022.

Di cosa tratta Venere seduttrice?

Un tempo Venere era dea dell’amore e della bellezza; non solo un archetipo o un nome evocativo, ne era proprio la espressione massima.

Nel corso del famigerato Gran Tour e anche in epoche precedenti, i viaggiatori, soprattutto se di cultura calvinista o puritana del “Nuovo Mondo”, restavano sedotti dalla nudità delle statue che la raffiguravano perché l’arte non doveva reiterare il reale, ma sublimarlo, anche nella resa del corpo umano.

Si generò una sorta di sindrome di Pigmalione, il re di Creta che, secondo il mito, ottenne proprio da Venere che la propria statua diventasse una vera creatura, Galatea: l’incoscio desiderio di trasformare la materia marmorea in carne divenne una comune reazione a tanta meraviglia femminea.

Verso la metà dell’Ottocento la sensibilità dei viaggiatori cominciò a cambiare: oltre a non ritenere geniale l’imitazione dei classici, il processo di evangelizzazione, partito dall’Inghilterra, instillò il senso di peccato, lussuria e depravazione nella rappresentazione di un corpo nudo.

Venere divenne una creatura malefica e demoniaca che, come Eva, una vampira o una Medusa, seduce l’incauto Adamo trascinandolo nelle spire della corruzione.  In tale temperie culturale e artistica, la Venere colorata di John Gibson suscitò scandalo.

Nella mia analisi non citerò opere dche ritraggono Venere (tranne una): le più celebri sono nella mente di tutti, le meno conosciute vanno cercate. Vi lascio il piacere di concludere questa lettura con una ricerca di immagini su cui riflettere. E non posso nemmeno trattare tutte le tematiche di un saggio così complesso, dettagliato eppur fruibile, perchè sarebbe una mera sintensi, non una recensione.

Mi soffermerò su un aspetto che contraddistingue i miei studi e che ben si presta alle tematiche più trattate da Cultura al femminile: la demonizzazzione della dea pagana con l’avvento del cristianesimo.

Numerosi sono i racconti gotici che narrano le vicende terribili di uomini sedotti da statue di Venere rivelatesi pericolose e belle solo per sedurre, celando fattezze mostruose e infernali.

La Venere di Sandro Botticelli

La Venere di Botticelli, del 1485, sembra un’esaltazione della donna.

Non lo è. le carni hanno un colore freddo, quasi cadaverico; il contorno del disegno è marcato; il pudore è evidenziato: siamo in clima neoplatonico, teoria filosofica per cui il bello è strumento di elevazione spirituale, ben lungi da riferimenti erotici. La casta Venere immersa in fiori senza linfa ne è testimonianza.

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Perché leggere Venere seduttrice?

Venere seduttrice è un saggio che invoglia alla lettura: i contenuti storici, culturali, antropologici, teologici e sociologici sono espressi in modo puntuale, ma semplice e avvincente.

Atrraverso la storia di Venere, o meglio la storia della percezione di Venere in epoche precedenti alla nostra, possiamo comprendere come lo stereotipo della donna tentatrice, Eva alleata di Satana, bella ma da nascondere in casa e imprigionare perchè nel suo corpo si confinassero i mostri lussuriosi o i  gli istinti degli uomini che allora erano peccato, corruzione, fonte di condanna. Soprattutto per gli esponenti del clero, che dovevano rifuggire la tentazione.

Anche Venere e le sue figlie, non più dee ma streghe, vennero condannate al silenzio. Facevano paura e la paura genera mostri e vittime.

 

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Sinossi

«Dee formose, Venere, Giunone, curve che il mondo ammira» James Joyce

Eterno mito della bellezza e della seduzione, Venere ha sempre avvinto artisti, scrittori e viaggiatori di talento sin da quando, in epoca umanistica, hanno riscoperto, e poi a loro modo riproposto, le antiche effigi della dea.

Tuttavia non è stata tanto la percezione della bellezza ideale, unita alla suggestione dell’antico, a incantare il viaggiatore, quanto una sorta di sindrome di Pigmalione, ovverosia il desiderio istintivo di suscitare una qualche animazione in quelle forme marmoree.
Poi, con il tramonto dei canoni della classicità, allorché il nudo venne avvolto nelle spire del pudore, la dea dell’amore fu costretta a una dolente, malevola, metamorfosi.

All’esemplare icona della seduzione non restò che trasmigrare nelle forme impalpabili e inquiete della scrittura.

Combinando cronache, testimonianze, opere, Attilio Brilli ci accompagna in un coinvolgente viaggio sulle tracce della bellezza perduta e ritrovata.

Titolo: Venere seduttrice
Autore: Attilio Brilli
Edizione: Il Mulino, 2022