Trilogia della città di K. di Agosta Kristof

Voce all’Altrove

recensione di Cynthia Collu

TRILOGIA K

 

Trilogia della città di K. è un romanzo della scrittrice ungherese naturalizzata svizzera Ágota Kristóf.

Si compone di tre parti: Il grande quaderno, pubblicato separatamente nel 1986, La prova  del 1988 e La terza menzogna  del 1991.

La Trilogia, abbracciando un lasso di tempo di circa cinquant’anni, ha come protaginisti due gemelli, legati da un rapporto malato.

Di cosa tratta la Trilogia della città di K.?

Trilogia della città di K.  ha fatto molto scalpore quando è uscito.
Molti di noi l’hanno amato alla follia. Io, personalmente, sono rimasta perplessa, e lo sono tuttora.

 Violenza spesso gratuita, sesso trasgressivo (la tipa che si fa succhiare le tette mentre masturba i due gemelli), la madre fatta saltare per aria (se ricordo bene) e via di questo passo.

 Però.

 Però.

Ricordo la meraviglia (una meraviglia umana, non letteraria) per tanta crudezza e violenza.
Una storia che all’inizio affascina, una parte centrale giocata sul dubbio, una finale – francamente – un po’ noiosa. Dispersiva. O forse solo confusa. Sta di fatto che mentre leggevo sono andata via con la testa, pensavo ad altro.

Ahi, questo non dovrebbe mai accadere, sopratutto su così tanti capitoli!

 

Perché leggereTrilogia della città di K.?

Alla fine credo di aver compreso che le cose scritte nella prima parte siano solo un’invenzione dei gemelli, e che i gemelli (ma sono poi esistiti?) non abbiano fatto niente di tutte le nefandezze narrate.

 Questo, almeno, è il ricordo che mi è rimasto.

Non riesco a considerare questo romanzo un capolavoro, no, ma un libro coraggioso, questo sì. Sconveniente, piuttosto. E Dio sa se ce n’è bisogno, oggi, di sana sconvenienza letteraria, in mezzo a tanti gnaulii e ammiccamenti al lettore!
 E poi, limpido, il ricordo degli aggettivi. Ridotti all’osso. Eliminati. Sempre di più. Con furia censoria. -Via, via! –
Ne risulta una lezione: come scrivere bene senza usare aggettivi. Una grande lezione di scrittura.
 Questo sì, lo ricordo bene.

ATTENZIONE SPOILER

Alla fine credo di aver compreso che le cose scritte nella prima parte siano solo un’invenzione dei gemelli, e che i gemelli (ma sono poi esistiti?) non abbiano fatto niente di tutte le nefandezze narrate.

 Questo, almeno, è il ricordo che mi è rimasto.

Link d’acquisto

https://www.ibs.it/trilogia-della-citta-di-k-libro-agota-kristof/e/9788806219307

Sinossi

Quando “Il grande quaderno” apparve in Francia a metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa.

La sconosciuta autrice ungherese rivela un temperamento raro in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione.

In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali.

Storia di formazione, la Trilogia della città di K ritrae un’epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.

Titolo: Trilogia della città di K.
Autore: Agosta Kristof
Edizione: ristampa Einaudi, 2014