Sorelle di Laura Pigozzi
Voce alle Donne
recensione di Emma Fenu
Sorelle. Il mistero di un legame fra conflitto e amore è un saggio di Laura Pigozzi edito da Rizzoli nel 2021.
Di cosa tratta Sorelle?
Esiste un legame fra donne meno indagato di quello fra madre e figlia, ma non meno ricco di conflitti e evoluzioni: quello fra sorelle, siano essere gemelle o addirittura solo d’anima, ossia migliori amiche che hanno creato un patto di unione profonda.
E, se il rapporto fra madre e figlia, protagonista di saggi, esami psicanalitici, romanzi e fiabe, è accolto come una misteriosa osmosi di amore e odio che determina, nell’adolescenza, lo scontro finalizzato alla crescita e, in casi di degenerazione psicotica, segna con una ferita il percorso di entrambe nelle relazioni con il mondo e nella valutazione di sé, il confronto fra sorelle non è più semplice e meno gravido di conseguenze.
La sorella è il primo Altro da sé alla pari dal quale apprendere le modalità di interazione, depurando il narcisismo e la gelosia e promuovendo una sana connivenza di differenza e uguaglianza, presupposti, questi, fondanti di ogni rapporto affettivo sano o meno, per esempio con un partner.
La femminilità non si eredita, sottolina Laura Pigozzi, ma si sperimenta nel confronto con l’altra che non è un surrogato materno ma la complice orizzontale di un complesso gerarchico generazionale in verticale.
E, se si è dissertato sulla non perfezione materna, sul rapporto in cui la genitrice deve metaforicamente morire, non è meno misterioso il tema del doppio femminile, fin dal mito inquietante e pauroso.
Diciamolo: le sorelle si amano e si odiano
Sorella è colei con cui ci si scambia vestiti e rossetti, colei che talvolta ti sfila sotto il naso il ragazzo a cui non avevi osato dire nemmeno “ciao”, colei che prenderesti a baci e a morsi anche anche con la dentiera.
Tale ambivalenza non va, però, demonizzata: è il presupposto di tutti i rapporti fra esseri umani, dove nessuno è padrone dell’altro.
La rivalità fra sorelle è amore. Complesso, viscerale, inspiegabile. Del resto, ci sono sentimenti potenti che non dilaniano?
Addentriamoci adesso nei tabù, perché, finora, si è quasi scherzato.
L’incesto vicario, connesso con l’omosessualità latente, è la condivisione, più o meno consapevole, dello stesso uomo fra due sorelle.
Non potendo possedere la sorella, le si porta via quanto le è più caro per ucciderla metaforicamente, come si fa con la madre, e potersi così allontanare da lei, dopo averla annientata e essersi liberata.
Fuori recensione, vorrei precisare che qui ci stiamo ponendo in atteggiamento accogliente di riflessione e comprensione utile a costruire rapporti sani o ad elaborare tagli netti.
Sia mai che vi sproni a essere stronze.
O assassine.
Il saggio prende in esame due fatti di cronaca che fecero scalpore, quello delle sorelle Papin che in Francia, nel 1633, uccisero senza premeditazione ma in perfetto sincrono, con modalità efferate, precise e rituali, le signore per cui lavoravano come domestiche; e le Gibbons che nello scorso secolo, si chiusero in una bolla di mutismo, escludendo tutti, fino a commettere reati in adolescenza e e essere internate.
Alla morte di una, per cause naturali, la sorella rimasta affermò di essersi liberata e trascorse una vita serena.
Semplici esempi di follia a due, quali i delitti di Novi Ligure e di Erba?
Leggete il saggio e saprete.
Qual è, dunque, il compito di una brava madre di sorelle?
Fondamentalmente essere madre, non altro, non spostando delicate dinamiche che sono proprie di due donne che ha generato libere.
I collettivi femministi
Ci si chiama Sorelle, con convinzione, si creano alleanze di mutuo aiuto o di semplice affinità, si crede in obiettivi comuni, si vogliono infrangere stereotipi sociali e interiorizzati. E non c’è nemmeno una madre comune con la quale elaborare un distacco per il successivo riconoscimento come donne, rispettivamente nei propri ruoli.
E si vi dicessi che anche in queste realtà si applicano le dinamiche del ravage e del plusmaterno?
Però non aggiungo altro: sto scrivendo una recensione, non un compendio. Se vi interessa, dovete leggere in prima persona.
Perché leggere Sorelle?
Sorelle è un saggio psicologico, sociologico e psicanalitico estremamente interessante e coraggioso che coniuga terminologie tecniche e analisi puntuali con esempi tratti dalla cronaca e dalle pellicole cinematografiche per offrire un quadro esaustivo del tema preso in esame. Tema scottante, con rigurgiti di tabù da cui mondarsi per essere Sorelle consapevoli e Donne che non temono unione e rivalità perché sanno di essere uniche e di dover ringraziare l’esistenza delle altre per questo atto liberatorio di auto-riconoscimento.
Del resto, se non scopriamo l’indipendenza dalla sorella, da quel femminile misterioso che ci abita e ci respinge, come possiamo esigerla in un rapporto con un uomo, il secondo Altro da sé in parità?
“Mia sorella. Come un fiore improbabile, cresciuto su un piccolo grumo di terra attaccato alla roccia. Da lei ho appreso la resistenza. Ora ci somigliamo meno nei tratti, ma è lo stesso il senso che troviamo in questo essere gettate nel mondo. Nella complicità ci siamo salvate.” Donatella Pietrantonio
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Sinossi
Una sorella ci accompagna per tutta la vita: la conosciamo da sempre e il rapporto con le amiche, con i gruppi femminili, ma anche con il partner, eredita molto da questa relazione di odio-amore.
Una sorella è il legame più lungo e significativo con l’Altro femminile e con la propria alterità di donna.
All’inizio la sentiamo come un’intrusa, eppure è proprio lei che ci spodesta dal trono dell’unicità e fa argine al nostro narcisismo.
Possiamo provare una sconfinata gelosia, ma senza di lei non impariamo a far coesistere differenza e uguaglianza, cioè gli assi cartesiani di ogni progetto di umanizzazione.
Anche quando il rapporto con una sorella si è dolorosamente reciso, lei resta in noi, come ricordo inconscio di un vincolo fondativo. Un’intensità che si ritrova persino nelle figlie uniche che eleggono l’amica del cuore al posto di sorella. Il legame tra sorelle, strutturale in ogni donna, è uno tra i più intriganti e misteriosi, eppure è anche tra i meno indagati, un punto cieco nelle teorie sulla famiglia.
Laura Pigozzi, psicoanalista da sempre attenta alle questioni famigliari, in questo suo saggio accende una luce e, attraverso casi clinici e letterari, di cronaca e cinematografici, ricostruisce uno spaccato unico della sorellanza.
Dalla relazione ambigua tra Virginia Woolf e Vanessa Bell, alla cognata del marchese de Sade che amava lo stesso uomo della sorella, dalle gemelle mute alle sorelle assassine, le famose Papin, il testo ci accompagna fino alla proposta di una nuova idea di femminismo, fondato su un legame sororale più forte della dipendenza, libero sia dal plusmaterno che dal ravage e chiarendo definitivamente la loro differenza.
Capire il valore di questa figura significa saper costruire con lei – che sia una sorella naturale, adottiva o sociale – un’alleanza che vada oltre le pericolose simbiosi e sudditanze: se non siamo indipendenti tra noi donne, come potremmo esserlo anche dagli uomini?
Titolo: Sorelle
Autore: Laura Pigozzi
Edizione: Rizzoli, 2021