“L’abbraccio” di Erika Usseglio
Contest Amarcord
È sabato, sono le due e ho quasi finito il servizio. Ho uno scazzo addosso che è incredibile, è un po’ di giorni che sono come spenta, con la sensazione di non-appartenenza con niente di quello che mi circonda, chissà se capita anche agli altri…
Lavoro col pilota automatico, chiedo i dolci a un tavolo quando sento aprirsi la porta del ristorante. E adesso chi è? Sono di spalle, ma sento Maria dire:” In quattro? Certo, accomodatevi pure qui.”
Mi parte uno sbuffo mentale di proporzioni gigantesche, mi giro con un sorriso di plastica che diventa vero quando vedo chi c’è. Caspita, è Marco! Sono passati anni dall’ultima volta che l’ho visto, è un vero piacere! Volo a salutarlo, è con la sua compagna e con un’altra coppia che ha un bimbetto mulatto meraviglioso, è bello come la mamma.
Ovviamente li servo io, non c’è molto tempo per chiacchierare e poi appena ho un secondo mi spupazzo il pupetto, è così tenero, adorabile!
Una volta finito, vengono al bancone per l’ultimo giro di amari e finalmente possiamo chiacchierare tranquillamente. Ci raccontiamo velocemente le cose che ci sono successe, io sono stata via un po’ di anni, lui convive, a me la convivenza non è andata proprio benissimo, quindi adesso sono qui. Hai figli? No, neanche io…
Mi avvicino per salutarlo e dargli un bacio, lui mi spiazza, mi abbraccia fortissimo e a lungo, e in questo abbraccio c’è tutto, il tempo che abbiamo condiviso, le belle serate, l’amicizia vera e il bene che ci vogliamo.
Ecco, abbracci così mi danno tutto il senso di appartenenza di cui ho bisogno.