La Contessa di Salasco di Maria Delfina Tommasini

    Recensione di Marilena Fonti

Con La contessa di Salasco, pubblicato dalla casa editrice Yume a dicembre del 2019, Maria Delfina Tommasini si stacca dai misteri del giallo, genere in cui si è finora impegnata con grande maestria, e si avventura nel campo della biografia.

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Maria, la protagonista del suo ultimo libro, manifesta sin dalla più tenera età una grande intelligenza, che si accompagna in modo fatale a una natura ribelle: rifiuta tutto quanto abbia a che fare con il mondo femminile, a sei anni come regalo di compleanno non chiede né una bambola né un vestito nuovo, ma un pony. Impara a cavalcare prestissimo, e coltiva questa passione con l’impeto che la sua indole, refrattaria a qualsivoglia regola, le detta. In effetti Maria di passioni vere non ne ha molte: i cavalli, la lotta per il suo paese, quando se ne presenta l’occasione, e un uomo, uno solo, sebbene ne attragga molti, senza sottrarsi alle loro attenzioni, anzi spesso provocandole. Neanche il matrimonio col rampollo di una famiglia di rango e una figlia riescono a legarla alla sua casa e ai doveri di moglie e di madre: l’impulso instancabile a girovagare per l’Europa, alla ricerca di stimoli e emozioni forti, la porta prima di tutto a Parigi e a Londra, dove stringe amicizie e si impegna a dilapidare il già esangue patrimonio del marito. Tutto questo non ci stupirebbe più di tanto se la Maria della storia fosse una giovane donna dei nostri tempi, insofferente delle convenzioni sociali e familiari e ribelle per indole e incontrollabile passione. In realtà nel libro di Maria Delfina Tommasini la protagonista si chiama: Maria Luisa Alessandra Flavia Canera, Contessa di Salasco, e nasce nell’anno 1830, si presume in agosto, sebbene non vi sia alcuna documentazione al riguardo, nella tenuta dei genitori al Torrione a Pinerolo, nei pressi di Torino.  Suo marito, da cui si separa a pochi anni dal matrimonio, o meglio, che si separa da lei, non riuscendo ad arginare la personalità prorompente della moglie, è il conte Enrico Martini Giovio della Torre. Quando, dopo la separazione, è costretta a rivolgersi al padre, il conte Carlo, già aiutante generale del re Carlo Alberto nella prima guerra d’indipendenza, è da questi, furioso per la condotta ritenuta oltraggiosa della figlia, rinchiusa in un convento. Ma neanche quello riesce a domare la sua natura impetuosa.

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Camillo Benso

La Contessa di Salasco protagonista della Storia Italiana

La Contessa di Salasco, che non è un personaggio frutto della fantasia dell’autrice, ma è realmente esistita, nel corso della sua vita tumultuosa e trasgressiva, ha incrociato i propri passi con quelli delle figure più in vista del secolo, a cominciare da Camillo Benso, Conte di Cavour, assiduo frequentatore della sua casa poiché accomunato alla madre della contessa dalla passione per la produzione del vino. Nel suo vagare instancabile da un paese all’altro ha incontrato George Sand, Alexis de Tocqueville, Giuseppe Mazzini, Margaret Fuller, scrittrice e giornalista statunitense, corrispondente dall’Italia e autrice di Woman in the Nineteenth Century, un libro in cui si parlava per la prima volta in modo esplicito della parità di genere. Importante fu l’incontro con Florence Nightingale, a Roma nelle giornate della Repubblica Romana, che l’avviò all’attività infermieristica. L’incontro più importante, però, quello che cambiò la vita della Contessa di Salasco, fu quello, a Londra, il 10 maggio 1854, col Generale Giuseppe Garibaldi, forse l’unico uomo che abbia davvero amato e per cui rinunciò a tutto pur di seguirlo nella spedizione dei Mille e prodigarsi, a Milazzo, nella cura dei feriti. Pare fosse tra le pochissime donne a essere ammessa a partecipare alla spedizione. E per lei, dal momento di quel loro primo incontro, non ci fu più nessun altro. Prima di unirsi alla spedizione, che raggiunse il 21 luglio 1860, scrisse anche un libro in francese sulla politica italiana: Episode Politique en Italie, firmandolo per esteso Madame la Comtesse della Torre M. Martini Giovio, nata Pallavicini Salasco.

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La Contessa di Salasco e i Mille

La sua partecipazione alla spedizione fu all’altezza del suo temperamento, non si risparmiò, anzi, dimostrò in qualche caso anche una temerarietà impensabile per una donna non solo di quei tempi, ma di tutti i tempi. La sua dedizione all’impresa fu totale e, quando finì, lei si prodigò in altre missioni, mettendo in pratica l’esperienza da infermiera acquisita sul campo.

La vita di questa donna singolare, fuori da tutti gli schemi della sua epoca, non si concluse nel migliore dei modi: tornò a Parigi, dove accumulò debiti che non fu mai in grado di onorare. Quindi si trasferì a Londra dove, forse anche grazie agli aiuti di amici di Garibaldi, riuscì ad acquistare una casa. Quando la sua mente, secondo coloro che le erano vicini, iniziò a vacillare in modo incontenibile, fu portata in Italia, dove morì nel 1913.

Maria, contessa di Salasco, una donna che non si è fermata davanti a nulla, seguendo il proprio istinto e le proprie passioni fino alla fine. Una figura risorgimentale di primo piano, per il ruolo che ha avuto in quel particolare momento storico, come infermiera, scrittrice, come garibaldina entusiasta. Ma anche un grande esempio di emancipazione femminile, che lei ha raggiunto superando con irriducibile slancio tutti gli ostacoli che convenzioni e schemi tradizionali frapponevano tra lei e le sue aspirazioni. Un doveroso grazie a Maria Delfina Tommasini, che ci ha fatto conoscere questo personaggio del passato dalla storia intrigante e coinvolgente.

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Sinossi

In Italia non c’è una grande tradizione di romanzi storici e biografie come nei paesi anglosassoni. Eppure è un genere letterario appassionante e istruttivo. Nel caso di Maria Delfina Tommasini parliamo di una biografia particolare; la sua protagonista, infatti, è conosciuta da pochi. La contessa di Salasco è stata una donna affascinante, una nobildonna avventuriera che ha vissuto l’epopea del Risorgimento.

Ha fatto bene l’autrice a sceglierla perché così ci ha restituito, come sempre più spesso fortunatamente accade, la figura di una donna speciale, intraprendente, audace. Maria, oltre a Cavour, incontra George Sand, Tocqueville, Mazzini, Luciano Manara e molti altri. Nella sua vita entra anche in modo decisivo, perfino intimo, Giuseppe Garibaldi. “Mio generale, io sarò vostra per sempre” dichiara Maria mentre consegna all’eroe dei due mondi una ciocca di capelli legata con un nastro rosso.

Una biografia romanzata costruita in un modo nuovo che piacerà sia a chi ama leggere di storia e politica che a coloro che amano essere trascinati dall’intreccio di un libro senza annoiarsi mai.

Ecco quindi un romanzo avvincente, un affresco del Risorgimento, la storia di una donna che fa innamorare uomini e lettori.

(dalla prefazione di Cinzia Tani)

Scheda

  • Copertina flessibile: 160 pagine
  • Editore: Yume (12 dicembre 2019)
  • Collana: Historia
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8854940208
  • ISBN-13: 978-8854940208