“Due di uno” di Valentina Fenu

Recensione di Serena Savarelli

due di uno

“Due di uno” è il primo romanzo di Valentina Fenu, diplomata al Liceo Linguistisco, scuola che ha alimentato la sua passione per viaggi e le culture diverse, successivamente laureata nella Facoltà di Scienze politiche e della Comunicazione.

È il racconto delle vicende intrecciate di tre donne che incarnano la filosofia di Valentina:

Io vedo il bello del mondo, anche quando fa male.

E lo vedo perché sono fermamente convinta che non è mai tutto qui.

Che lessenziale è sempre al di là delle apparenze

Anna e Alice, due “amiche”, che lasciano il loro paesino per andare a scoprire il mondo e finiscono per scoprire l’essenza dell’attimo che vivono nella sostanzialità degli innumerevoli segni del fato.

Alice e Anna.

Anna e Alice.

Libere. Libere di appartenersi senza aversi. Libere di essere lun laltalena proprie scarpe, ma fianco a fianco.

Non la meta ma la scoperta ci riempirà ogni angolo di carne e fiato, ovunque lontano da qui, da questa briciola di mondo. Via.

A causa del maltempo, le due ragazze si rifugiano in una locanda. Qui conoscono Agata e dalla loro prima impressione densa di pregiudizi realizzano che la donna può diventare la chiave del loro viaggio.

Un percorso il loro che comincia pervaso dalla paura, emozione che blocca, togliendo le ali e arrestando il volo.

Alice ne è consapevole e ripete che La paura è fatta di niente e La vita ci riserva sempre degli ostacoli allorché siamo nel cammino giusto, aggrappandosi all’assioma che quando il desiderio arde il moto cosmico perennemente sorregge e dirige nella direzione scelta.

Anna è diversa dall’amica: lei ha necessità di continue risposte. Si affida e segue fiduciosa la compagna, diventando anche lei un’avventuriera alla ricerca del mondo, dove nulla è a caso, neppure incontrare Agata.

Erano tre piccole

e gigantesche gocce

nella sconfinatezza del tutto

La terza donna che porta ancora un nome dalla stessa iniziale: A come Amore, la chiave di lettura dell’intera storia.

“… lo straordinario risiede sempre nelle anime più umili.

Le tre donne cominciano un viaggio condiviso fatto di spostamenti onirici che non lasciano impronte nel terreno, bensì solchi nell’animo.

Parigi, Marrakech, Allahbad e l’Italia.

Saette veloci e cariche di energia che racchiudono trame scoperte di esistenze passate. Portali essenziali per scoprire i doni della vita: consapevolezza, gratitudine, fede, rispetto e amore.

Smarrite tra le montagne colorate delle polveri insaporitrici a Jeema El-Fna, in ascolto della voce del muezzin che si diffonde dall’alto del minareto di Koutoubia.

Perdute nel mito della città magica di Allahabad, che sorge sul confluire di tre fiumi sacri, assorte a contemplare l’incanto tra cielo e terra.

Anna e Alice. Anna, Alice e Agata, la guru deva.

In quei luoghi toccati per mano di un sogno si espande la Verità e suona tra loro melodiosa:

[] La fede è lunità di misura della fiducia nella nostra vita stessa. Lamore è fede, un figlio è fede []

La consapevolezza perseveri.

La gratitudine per i miracoli che quotidianamente giungono col sorgere del sole.

La fede per spostare le montagne e comprendere che la vita linfinito possibilità realizzabili.

 Anna e Alice vengono sorrette, guidate, istruite e arricchite da Agata, la quale lascia ad entrambe un gran sapere: il suo, quello che grida

che solo nello smarrimento avremmo trovato la rotta, perché gli imprevisti conferiscono sempre prospettive differenti.

Tutto appare più chiaro nel finale, dove si spiega l’origine di tutto: è una specie di storia al contrario, dove nella parte conclusiva si comprendono legami e situazioni dell’inizio.

“Due di uno” è un breve romanzo che lascia il lettore inizialmente frastornato in un fluire di pensieri e concetti ovattati dalle emozioni.

I viaggi onirici delle tre figure femminili diventano il pensiero onirico del lettore che, trovandosi immerso nel flusso di coscienza, lascia la mente in un particolare stato ricettivo che ricorda il sonno mentre il cervello sogna o una meditazione profonda.

La trama è lineare e spalanca le porte della percezione simile allo stato di transizione tra la veglia e il sonno; lettore, protagoniste e il loro mentore si uniscono e, a volte, senza riuscire a comprendere se le vicende sono reali o illusorie.

Durante il viaggio si schiudono i segreti più impenetrabili della vita reale. È nell’alternanza dei luoghi e di culture diverse, tra mito e riti, che le protagoniste e di conseguenza il lettore colgono i doni che quel mondo parallelo sa offrire.

La storia, raccontata con uno stile semplice e chiaro, segue una logica diversa dal pensiero vigile o tendente esclusivamente alla realtà materiale; il racconto diventa lo strumento che porta a riflettere all’interno di sé stessi, aiutati dalle scoperte dei personaggi, dai contatti, legami e coincidenze anche quando non esistono o sono irreali.

Il vivere dei personaggi si trasforma in una conoscenza che conduce al saper vivere attraverso un continuo saper divenire.

Bellissima la scelta dei viaggi onirici, perché attraverso la funzione del sogno, forma di pensiero in cui non ci sembra di pensare bensì di vivere, le scene visive rappresentano il contenuto manifesto, dall’analisi del quale si può risalire al contenuto latente. Quest’ultimo risulta quello più potente:

LAmore è la prima delle cose vere che essendo tali, rimangono.

Rimangono.

E porta stagioni nuove,

nuove albe e nuovi cieli

E consente mille e ancor più esistenze, senza inizio ne fine,

eterne.

Il lettore sconfina il sogno e decide di perdersi, finché nel finale, che racchiude l’essenza dell’intera storia, s’imbatte di nuovo nella realtà e nella morale.

Io lettore intrappolato tra i concetti e le vicende mi aggrappo alla Verità pienamente condivisa, quella che scava la coscienza e unisce finito a Infinito:

LAmore  è la nostra salvezza, il motivo per cui siamo.

E saremo; esso èla Non morte.

Lanima che si ricongiunge alla propria metà, dopo necessitàimpellenti di maturare ed estraniarsi, per potersi finalmente sciogliere nel due di uno della medesima sostanza.

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 Sinossi

“Due di uno” è la storia del viaggio di Anna e Alice, due “amiche” che decidono di lasciare il loro paesino natale per andare a scoprire il mondo.

Poco dopo la partenza, imperversa un forte maltempo e le due si trovano costrette a rifugiarsi in una locanda all’apparenza piuttosto triste. Qui le due ragazze, però, incontrano Agata, una donna che a primo impatto desta in loro sentimenti stridenti, ma poi si rivela essere la chiave che apre la porta al vero viaggio: proprio con lei, infatti, Anna e Alice si trovano a ricercare la profondità della vita. Parigi, Marrakech, Allahbad e Italia: queste sono le tappe, in ciascuna delle quali le protagoniste vivono brandelli di vite che le conducono a scoprire i doni dell’esistenza: consapevolezza, gratitudine, fede, rispetto e amore. E per concludere, o forse no, un finale davvero inatteso.

Titolo: Due di uno
Autore: Valentina Fenu
Casa Editrice: Edizioni del Faro
Anno: 2015

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