Donne a pois di Roberta Marasco
Voce alle Donne
Recensione di Emma Fenu
Donne a pois é un libro di Roberta Marasco per il momento disponibile solo in formato in digitale e autopubblicato nel 2024.
Di cosa tratta Donne a pois?
Tra il saggio e il romanzo, fra l’attivismo politico e l’ironia tagliente, Roberta Marasco racconta il fenomeno dei pois viola che compaiono in modo virale sul volto di sempre più donne che si palesano attraverso i social.
È importante precisare che la comparsa dei pois é preceduta da un urlo (liberatore?) da far tremare i vetri e il caro buon senso.
Che cosa indicano i pois?
Sono un segno di stanchezza che denuncia il carico mentale e fisico delle donne culturalmente destinate all’accudimento di bambini, anziani e malati?
Sono un marchio d’infamia, un castigo divino che punisce le femministe che hanno complicato i rapporti fra i sessi e messo in crisi l’identità maschile?
Sono una medaglia al valore che esalta il sacrificio delle donne, quello che le rende eredi delle dee madri, infaticabili e instancabili nel reggere il mondo?
A voi la risposta, non necessariamente inclusa nelle ipotesi qui formulate.
I pois si manifestano sul volto di donne diverse: madri di figli piccoli, donne adulte e già nonne, non madri per scelta propria o del destino, eterosessuali o lesbiche, in forma smagliante o con qualche chilo di troppo, con un partner o senza.
Cosa le accomuna?
Forse l’invisibilità del loro disagio, il non riconoscimento sociale delle loro esigenze, il loro non essere performanti sempre e comunque, la disattesa aderenza al ruolo che dovrebbe definirle e renderle pure felici.
Perché leggere Donne a pois?
Donne a pois ci sprona a interrogarci su un fenomeno interessante, per comprenderlo.
Non è solo una trovata virale, ma porta alla luce molto altro: nei commenti di critica si leggono frasi e parole violente e offensive, quasi sempre a sfondo sessuale.
I pois viola sono nuovi, ma l’odio verso le donne che dicono no e basta, che mettono in discussione i pilastri della società e i suoi stereotipi, che si differenziano e chiedono voce, anzi urlano, quell’odio è molto antico.
Troppo antico: ha odore di fuoco di roghi e di candeggina e urina di manicomi, ha il sapore del sangue in bocca dopo un pugno e l’eco di una condanna: sei una puttana, e i pois viola te li sei cercata.
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