“Voglio vederti danzare” – di Emilio Sarli

Recensione di Lisa Molaro.

Sarli Voglio vederti danzare

Voglio vederti danzare“, edito dalla Bonfirraro, è l’ultimo romanzo scritto da Emilio Sarli, avvocato, scrittore e grande appassionato dei Beni Culturali italiani.

Ho, da pochi giorni, voltato l’ultima pagina di questo romanzo.

Davanti ai miei occhi, c’è ancora molta bellezza… quella tangibile dei busti in bronzo e quella eterea, pregna di divinità e personaggi che camminano sopra il tempo.

Sarli ci narra la storia di Cinzia, innamorata dell’invisibile racchiuso nel visibile.

Gli occhi limitano ciò che la storia dilata.

Cinzia, esce dalla penna dell’autore, attorniata da parole colte e descrizioni puntigliose.

Ogni singolo vocabolo sembra essere stato scelto con cura e competenza; si evince bene che l’autore, per primo, ha porto rispetto alla sua opera. Credetemi, non sempre ciò è scontato!

Cinzia, dicevo, è una giovane che si lascia travolgere dalla sua passione per le antichità e i musei; non si accontenta dei pannelli informativi ai lati delle teche espositive.

Con uno stile narrativo elegante e odoroso d’altri tempi, Sarli mescola coordinate e subordinate, metafore e rimandi letterari.

S’intrufola in tutto ciò, a mio parere marginalmente, la storia di questa ragazza che parte verso Mazara del Valle e verso la Lucania, spinta dal desiderio di conoscere ciò che alberga dentro statue bronzee… quasi ne voglia toccare l’anima.

«(…) hai la falsa convinzione che pietre, marmi e bronzi siano muti, inespressivi, insignificanti! Invece parlano, e dicono di civiltà rigogliose, di intelligenze artistiche, di energie creative e di un mondo di affascinante bellezza!»

Insoddisfatta di un presente amoroso che non la appaga, intraprende un viaggio affascinante che la pregna di cultura ellenica, di satiri forgiati nell’atto di un attimo di gaudio o di virile spirito bellico.

Tra quotidiano moderno e antico, Sarli ci narra una storia fecondata in un humus mitologico e dionisiaco.

Ho trovato riuscitissimo il parallelo tra le serate in discoteca, in cui un tronista balla e la folla lo acclama, con le scene in cui Dionisio banchetta circondato da satiri, baccanti e menadi.

“(…) parlavano di ekstasy gli antichi Greci per segnalare il deliquio dei partecipanti al tiaso e alle orge; riparlano di ecstasy per indicare l’odierna sostanza che induce al delirio: é l’anabasi di Dionisio che si presenta con altre spoglie, egli che è Bromio, colui che strepita, che è Bacco, colui che grida, e che dispensa altre bevande, diffonde altre essenze, coltiva altre piante, sparge la sua energia demoniaca, ammalia i cervelli, perpetua la sua religione: questo è il suo vero miracolo, aver convinto tante teste della sua reale esistenza!”

Sarli ci parla del satiro di Mazara del Valle, del suo emergere, quasi come un delfino, per mano del peschereccio “Capitan Ciccio”.

satiro danzante

Che mani l’avranno scolpito? Per chi? Quando? Come è giunto nelle nostre acque?

C’era una volta un veliero che proveniva da Atene…

Dionisio, nel frattempo, balla; gli agoni si riempiono, le pelli cambiano.

Di aneddoto in aneddoto, di curiosità in curiosità, Cinzia si ritrova, poi, sulle orme del satiro pugnante, rinvenuto ad Armento nel 1814 e oggi conservato al Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera.

satiro
 

Sarli ce ne descrive le forme e ne contorna, di parole, gli arti.

 

Pare quasi donar loro voce, togliendo l’ossido del tempo.

A mio parere, Cinzia è solo un contorno, un ponte capace di portarci, assieme ai suoi mentori, nel vero habitat del romanzo: la Grecia antica.

“Policarpo riprende a sfogliare il manoscritto bagnando con la saliva la punta dell’indice e invita Cinzia a seguirlo in un viaggio nel tempo delle grandi conquiste che hanno segnato la storia delle civiltà.”

Intorno al 335 avanti Cristo…

Mi sono lasciata trascinare, da Sarli, attraverso dedali di Storia, dinanzi ad acque in tempesta, assistendo alla vendetta di Apollo.

Una nota personale: non ho simpatizzato con la presunta protagonista, Cinzia, né con gli altri personaggi che abitano, con lei, queste giornate moderne.

Tanto ho trovato geniale e vincente la narrazione che rimanda a tempi antichi, tanto ho trovato frettolose e, a tratti scontate, le vicende contemporanee.

Quando uno scrittore riesce a farti provare un sentimento, seppur di antipatia, verso un personaggio di carta, significa che la contestualizzazione è stata buona.

Che sia stato voluto? Dopotutto, questo nostro vivere che applaude i tronisti e si fa depredare di molti Beni culturali, povero lo è di certo!

Sì, questo è un libro anche di denuncia!

Consigliatissimo a tutti gli amanti della mitologia greca ed ellenistica e a chi, in generale, non ferma lo sguardo sulla materia fisica di un reperto.

Dionisio

Rilievo in marmo con Dioniso ebbro fra Satiri e Menadi,  Collezione Farnese, oggi nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

 

https://www.ibs.it/voglio-vederti-danzare-viaggio-estatico-libro-generic-contributors/e/9788862721707

Sinossi:

Un biglietto, last minute, per la Sicilia e la vita di Cinzia, quella giovane ragazza partenopea innamorata della superba bellezza di un passato storico che ancora la incanta, è destinata a cambiare radicalmente.

Giunta nel trapanese con l’obiettivo di dare un volto al Satiro Danzante di Mazara del Vallo, l’opera dall’antica armonia classica che tanto l’aveva piacevolmente ossessionata, l’incontro con lo scultore di sabbia, prima, e poi con un personal trainer piacione – che scolpisce corpi come fossero statue -la farà immergere in un viaggio estatico e coinvolgente, in cui si alternano e si confondono storie di satiri, danzanti, pugnanti, festanti, gradienti, dormienti, che evocano l’universo mitologico di Dioniso, Eracle e di altri dèi, semidei, demoni, sileni, menadi, folletti, etère, eroti, efebi, ierofanti, guerrieri.

Il percorso storico e visionario prosegue dalla Sicilia verso la Lucania sulle tracce del satiro pugnante di Armento, per scoprire i legami cangianti tra gli assetti dei paesaggi e quelli dei sentimenti, fino a capire il senso ultimo di una fascinazione senza tempo e senza eguali, quella del Meridione d’Italia, che ognora seduce, interroga e tormenta.

 

Titolo: Voglio vederti danzare
Autore: Emilio Sarli
Editore: Bonfirraro (22 settembre 2017)

 

 

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