Un mare viola scuro – di Ayanta Barilli

 

recensione di Emma Fenu

mare viola scuro

Un mare viola scuro è un romanzo di Ayanta Barilli edito da Dea Planeta Libri nel 2019.

Questa è una storia vera di donne e uomini, in cui le prime tessono e i secondi creano strappi. Strappi che si ricuciscono, con l’ago a perforare le carni per lasciare corpi apparentemente intatti, ma con cicatrici nascoste, che fanno capolino quando un velo si scosta.

Questa è una saga al femminile che attraversa un secolo e più nelle vicende minime di bisnonna, nonna, madre e infine, o meglio, finalmente, figlia, autrice del libro, che darà verità alle parole, unendole tutte, quelle sussurrate, quelle abbandonate in lettere, diari e opere mai edite, quelle taciute con le labbra e urlate con l’anima.

Questa è una caduta nel tunnel del tempo, fino all’infanzia mitica, dove una prima Alice imparò a fare della durezza della vita un mistero da abbellire di fantasia, dando avvio a generazioni di artisti disposti a essere chiunque pur di avere tregua da sé e dai propri demoni e a raccontarla a modo loro una realtà inconfessabile.

Questa è un’opera di ricostruzione minuziosa di aneddoti, di eventi storici da incastonare nella storia universale, di parole dette in cucina che sono, in realtà, un codice cifrato con cui aprire una cassaforte ricca di letame e diamanti.

Questa è una dichiarazione d’amore e gratitudine infinita di una donna sopravvissuta, oggi libera, sana e viva, grazie al sacrificio di quelle che la hanno preceduta. Sono coloro che la hanno generata, a volte senza comprenderla, e che la hanno abbandonata, a volte in modo incomprensibile, relegandola all’oblio per salvarla.

Ayanta è stata salvata affinché l’incantesimo potesse spezzarsi, le cose potessero chiamarsi con il proprio nome e tutto finisse, o meglio, continuasse in gloria voltando carta vergata d’inchiostro, carta che assorbe i mali dell’anima e li restituisce in arte e in altro, in un’alchemica metamorfosi catartica.

Non mi perderò in nomi e in dettagli, condividerò con voi frammenti, anzi gocce, di questo mare viola scuro di lacrime e liquido amniotico.
Gocce.

Ricoveri in manicomio, amore distruttivo, frigidità, disponibilità al sacrificio estremo, amore per la vita, voglia di essere oltre se stesse, incapacità di liberarsi dal ruolo di vittima, forza immensa di non cedere.

Gocce.

 

Sono Amazzoni, le protagoniste di questa storia, guerriere mitiche, forti, unite nel proprio credo, strette da un vincolo di sangue e con un seno amputato, e non è una metafora, quest’ultima.

Da leggere, questo romanzo di Ayanta Barilli, per vivere la vita con la consapevolezza che niente è meglio di ciò che realmente siamo e che ciò che siamo è stato concepito in un tempo antico, fatto di voci e uteri donne intente a disegnare costellazioni familiari sul cielo e sulle acque.

Non siamo figli di un destino già scritto, ma abbiamo un incipit e qualche capitolo su cui lavorare.

“Scrivi, scrivi, scrivi…” ci direbbe Fernando.

Buona lettura

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Sinossi

Un bisnonno, Belzebù, dal nome improbabile e inquietante.

E un luogo, Colorno, così carico di segreti e di orrore da non potersi evocare.

Parte da qui, dagli ostinati silenzi e dalle invenzioni di una famiglia di saltimbanchi, bugiardi, scrittori, amazzoni e diavoli, il viaggio di Ayanta alla scoperta della sua verità.

Tre donne: Elvira, Angela, Caterina. Un secolo di Storia: la nostra.

E poi Padova, Parma, Roma, Tellaro, Madrid.

Per riannodare il filo contorto e spezzato della memoria, Ayanta si addentra nel labirinto ora spaventoso, ora traboccante di luce delle proprie radici, fruga nei vecchi cassetti, separa le favole dalla realtà, le leggende dalle bugie.

Sveglia fantasmi a lungo sopiti, forza le stanze chiuse dei ricordi, traccia i frastagliati contorni di un dramma famigliare ma non domestico – anzi, universale – lungo tre generazioni.

Perché sono le donne a custodire la memoria, lacune e omissioni comprese, delle generazioni passate e presenti.

E sono sempre loro, le donne, a mettere le mani in quei cassetti, a trasformare i detriti in storie che pretendono di essere ascoltate.

Storie così vive da riguardarci tutti.

Titolo: Un mare viola scuro
Autore: Ayanta Barilli
Edizione: Dea Planeta Libri, 2019