Un dettaglio minore di Adania Shibli

Voce al Mare

Recensione di Elvira Rossi

dettaglio minore
Un dettaglio minore di Adania Shibli, casa editrice La nave di Teseo, è il terzo libro della scrittrice palestinese, nota in Italia per Sensi e Pallidi segni di quiete, tradotti nella nostra lingua.

Di cosa tratta Un dettaglio minore?

Il titolo del romanzo, Un dettaglio minore potrebbe essere assunto come emblema di tutta la produzione narrativa dell’autrice.

L’attenzione riservata agli aspetti marginali della realtà, oltre a connotare lo stile di scrittura di Adania Shibli, investe la concezione dell’arte e della vita.

Una vita “minore” che manca cioè di elementi “maggiori” è la condizione da cui far ripartire l’immaginazione”, ebbe a dichiarare la scrittrice in una intervista rilasciata a Chiara Cruciati.

A rivelare la verità sono i dettagli, mentre le forme appariscenti distolgono lo sguardo dall’essenziale.

Nel romanzo Un dettaglio minore, battendo la pista delle piccolezze, si raggiunge l’anima nascosta dei personaggi, ai quali la scrittrice non attribuisce un nome e che, per l’essenzialità dei tratti, appaiono freddi ed enigmatici.

Il narratore li guarda con occhio distaccato e lascia al lettore la facoltà di ricostruire un mondo interiore, che stenta a palesarsi.

Una data, 13 agosto 1949, lega due donne che non potranno mai conoscersi, ma che s’incontrano in un percorso di memoria. Una palestinese, nata nello stesso giorno in cui un’adolescente beduina viene uccisa, a distanza di venticinque anni, avvierà una indagine, per ricostruire quel crimine.

La spietatezza dell’omicidio e la coincidenza delle date avranno un effetto dirompente sulla giovane palestinese.

Il filo rosso, che unisce le due donne, si ritrova nel senso di appartenenza allo stesso popolo e nella condivisione di una Nakba senza termine.

La donna, nata proprio il 13 agosto 1949, avverte una sorta di richiamo che le chiede di scavare nel passato, per riscrivere dal suo punto di vista una pagina di storia, che è anche la sua storia.

Dagli annali, custoditi da Israele, vorrebbe disseppellire quella creatura innocente, per donarle un nuovo respiro. La testimonianza rilasciata dal militare israeliano, esecutore materiale del delitto, è poca cosa, a fronte di un delitto così orrendo.

La struttura del racconto si scompone in due parti distinte, che vedono il presente intrecciarsi con il passato.

Nella prima parte, il narratore indirizza lo sguardo a un campo militare del Negev, dove pattuglie israeliane, nel 1949, a conclusione della guerra tra israeliani e arabi, vogliono assicurarsi che la zona sia del tutto libera dai nemici. Ed è proprio in seguito a uno scontro militare che la giovane beduina viene ad essere catturata, violentata, uccisa.

I soldati tendono a ripetere con monotonia i gesti, anche i più banali della quotidianità.

La ripetitività delle azioni li paralizza, li svuota dei pensieri, li trasforma in sagome goffe.

Una pulizia maniacale del proprio corpo diventa quasi un rito di purificazione, nel tentativo di allontanare da sé ogni elemento estraneo e minaccioso.

Gli uomini si muovono secondo un codice severo, che li fissa ciascuno al proprio ruolo e nei brandelli delle conversazioni a materializzarsi sono solo le parole che attengono alle operazioni militari. Delle chiacchiere serali, sotto il cielo stellato, al lettore giunge solo un mormorio indistinto, che si perde nel silenzio del deserto.

Ordini impartiti, ordini eseguiti sanciscono l’esercizio di un potere che permea di sé uno spazio ampio, nel quale la volontà individuale viene annullata. Chi impartisce gli ordini non è meno libero di chi li subisce e a sua volta è succubo di una gerarchia da rispettare.

La vita degli uomini è racchiusa e limitata dalle divise indossate, oltre le divise il nulla.

Il potere, esercitato con violenza, ha zittito i sentimenti dei soldatini di ferro, privandoli della capacità di immedesimarsi nel dolore altrui.

Nella narrazione ricorre, con singolare frequenza, l’abbaio costante dei cani. Latrano, ululano, ringhiano, guaiscono. Incuranti di norme e divieti, si aggirano con libertà tra le tende, aderendo ai movimenti della vita.

Nella seconda parte, muta lo scenario del romanzo. Il dominio militare, seminando la sua tossicità, si è insinuato in tutte le fibre della vita civile. Il costante incontro con il male ha forgiato uno scudo di protezione, che rende tollerabile l’intollerabile.

La giovane palestinese, pur di raggiungere il luogo del delitto, affronta con determinazione ogni difficoltà e reagisce con indifferenza al fragore dei bombardamenti.

La ricerca di indizi e testimonianze si trasforma in un viaggio, nel tempo e nello spazio, di un territorio, che mostra con crudezza le ferite dell’occupazione.

Perché leggere Un dettaglio minore?

Nel territorio attraversato è incisa la storia della Palestina.
Una storia scritta con il sangue.

“Ho paura di perdermi dentro questo paesaggio che mi provoca una forte nostalgia dopo una così lunga assenza, con tutti i cambiamenti che ha subito e l’ennesima conferma che di palestinese non è rimasto niente, né i nomi delle città e dei villaggi sui cartelli stradali, né i cartelloni pubblicitari i cui slogan sono tutti scritti in ebraico, neppure gli edifici di nuova costruzione, o perfino i vasti campi che si estendono fino all’orizzonte alla mia destra e a sinistra.”

Un dettaglio minore di Adania Schibli è un romanzo, che dai frammenti di storia scava una rappresentazione drammatica del colonialismo.
Link d’acquisto

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 Sinossi

Questa storia inizia durante l’estate del 1949, un anno dopo la guerra che i palestinesi chiamano Nakba, la catastrofe – che ebbe come conseguenza l’esodo e l’espulsione di oltre 700.000 persone – e che gli israeliani celebrano come la Guerra d’indipendenza.

Alcuni soldati israeliani attaccano un gruppo di beduini nel deserto del Negev, uccidendo tutti tranne un’adolescente. La ragazza viene catturata, stuprata, uccisa e sepolta nella sabbia.

Molti anni dopo, ai giorni nostri, una donna di Ramallah prova a decifrare alcuni dettagli che aleggiano attorno a quell’omicidio.

È colpita da quel delitto a tal punto da trasformarlo in un’ossessione, non solo a causa dell’efferatezza del crimine, ma perché è stato commesso esattamente venticinque anni prima il giorno in cui è nata.

Titolo: Un dettaglio minore
Autore: Adania Shibli
Edizione: La nave di Teseo, 2021